Mister miliardo muore povero di Angelo Conti

Pensionato torinese si ritrova con una fortuna: va a Casale in moto per festeggiare, ma si uccide I Per Hiroshima Pensionato torinese si ritrova con una fortuna: va a Casale in moto per festeggiare, ma si uccide I Mister miliardo muore povero Ha appena ereditato, nessuno paga ifunerali Miliardario da un giorno, cade dalla moto e muore. Senza parenti, senza amici, verrà sepolto stamane con il «funerale dei poveri» pagato dal Comune. E' una storia triste, un po' una beffa del destino, quella di Sergio Cacioli, 64 anni, pensionato, torinese purosangue, casa al secondo piano di via Baretti 8, spentosi lunedi all'ospedale di Casale. Una settimana prima era stato ricoverato in prognosi riservata dopo essere uscito di strada con il suo ciclomotore. Stava rientrando a Torino da una gita nel Monferrato, compiuta per «festeggiare» l'incasso di una cifra a nove zeri, lascito di un anziano sottufficiale dell'esercito che il pensionato aveva assistito negli ultimi anni di vita. Sergio Cacioli ha alle spalle una vita difficile. Per una dozzina d'anni batte i mercati con il suo banco di frutta e verdura. Poi decide di entrare in fabbrica, per maturare un futuro con maggiori certezze. Lavora alla Fiat, fra Mirafiori e Rivalta, per dieci anni. Sino ad arrivare ad un passo dalla pensione che ottiene riscattando gli ultimi 5 anni di contributi. Gli tocca cosi la «minima», circa 600 mila lire al mese. Che aggiunge alla pensione dell'anziana madre, novantenne, Costanza De Matteis, che vive con lui. Ce n'è abbastanza per i due anziani, e anche per un ragazzo che Cacioli aveva trovato, in condizioni di grande indigenza, otto anni fa e che, da allora, ospita nella sua casa. Si chiama Emanuele Milani, adesso ha 25 anni. Altruista e generoso, Cacioli è amico di un anziano maresciallo dell'esercito che, una decina d'anni fa, si ammala piuttosto gravemente. Costretto a letto, viene amorevolmente assistito per sette anni - dall'amico: quando muore lo nomina erede di una cospicua fetta del suo patrimonio, una discreta somma in contanti e soprattutto un lussuoso appartamento precollinare. La pratica disponibilità del lascito richiede tempi lunghi, come anche la vendita dell'immobile. L'operazione si conclude un paio di settimane fa. La cessione viene perfezionata a quota 550 milioni. Che raddoppiano con l'aggiunta di contante e titoli. Il pensionato (intra così nel club dei miliardari e decide, domenica 23 luglio, di celebrare l'avvenimento con una festa. Convoca gli amici più cari, in tutto una decina, in un ristorante del centro e brinda alla sua vita futura: «E' un giorno importante - spiega loro -, da oggi non avrò più l'ansia di far quadrare il bilancio di casa». E paga il conto, fiero. Questa nuova situazione lo rende euforico. Lo notano anche i vicini, il mattino dopo, quando esce di casa: «Era decisamente allegro. Tutti sapevano che era finalmente riuscito a concretizzare quel lascito, inizialmente bloccato pare per le difficoltà frapposte da un altro parente dello scomparso». Sergio Cacioli sale sul suo Aprilia 50 Red Rose, un ciclomotore chopper molto giovanile, con i manubri alti, decisamente inusuale per una persona della sua età. «Quelh moto era la sua passione - racconta Emanuele Milani -, nonostante la piccola cilindrata. Si era prefisso di raggiungere Casale, per mandarmi da li una cartolina». La tragedia durante il ritorno, sulla statale 590, che collega Casale a Chivasso con un suggestivo percorso fra le colline del Monferrato. In località Fontanina, poco ad Ovest del Comune di Cerrina, il ciclomotore sbanda, come impazzito. Due testimoni raccontano ai carabinieri: «Quell'uomo ha latto tutto da solo, forse si era distratto un attimo. Cadendo ha picchiato la testa, abbiamo subito capito che era grave». Cacioli è trasportato all'ospedale Santo Spirito di Casale, reparto rianimazione. Condizioni gravissime, poi critiche, infine - dopo una settimana - la morte. Sul referto il medico scrive «politrauma». E il corpo viene posto a disposizione dei familiari. Che però non si presentano. \a madre del pensionato, non autosufficiente, viene infatti soccorsa poche ore dopo la morte del figlio dai vigili del fuoco che entrano nell'appartamento di via Baretti sfondando la porta. Emanuele Milani, proprio quel giorno, aveva infatti dimonticato le chiavi in casa. La donna è in stato di grave confusione mentale: viene ricoverata prima al Mauriziano, poi in una casa di riposo di Lanzo II Milani, che si qualifica come «collaboratore domestico della famiglia», non ò un parente. E due lontane cugine hanno fatto perdere ogni traccia da tempo. Le proprietà del morto sono bloccale e nessun parente può pagare le esequie. Il Comune di Casale, dopo tre giorni d'attesa, se ne fa carico. Stamane, ore 9,15, funerale dei poveri. Con la messa sostituita da una semplice benedizione, cassa economica e inumazione in campo comune. Riposa in pace, mister miliardo. Angelo Conti Senza parenti, sarà sepolto a spese del Comune Le camere mortuarie di Casale dove è rimasto per cinque giorni il corpo di Sergio Cacioli (qui a fianco); sono Emanuele Milani