Scandalo-vigili preso un altro ufficiale

Settimo arrestato nell'inchiesta sulla polizia municipale, fu il segretario del sindaco Cardetti Settimo arrestato nell'inchiesta sulla polizia municipale, fu il segretario del sindaco Cardetti candalo-vigili, preso un altro ufficiale Non confessa, resta in carcere E sette. Sette arresti, nell'inchiesta sulle mazzette pagate ai vigili del reparto di pronto intervento, e sui buoni benzina che giravano a centinaia all'ufficio verbali. Ieri è finito in manette un altro ufficiale: Michele Cassotta, 42 anni, ex responsabile dell'ufficio in cui confluiscono tutte le contravvenzioni della città (di recente è stato trasferito), ed ex segretario di un sindaco, il socialista Giorgio Cardetti, negli anni 1985-'87. Mentre la polizia giudiziaria cercava Cassotta, i magistrati incaricati dell'inchiesta e il procuratore aggiunto Maurizio Laudi facevano un'ispezione al Comando del Corpo in corso XI Febbraio, riservando particolare attenzione all'ufficio verbali. Una visita dovuta: tutti i vigili coinvolti nelle indagini, sottufficiali e ufficiali compresi, hanno raccontato che lì «era un vero caos, e che chiunque poteva far sparire i verbali, senza che nessuno se ne accorgesse, o controllasse». Tutto vero, a sentire i magistrati. Quell'ufficio è organizzato in modo tale da permettere qualunque infrazione al regolamento, e anzi: chi aveva interesse a mettere le mani sulle contravvenzioni da eliminare (in cambio di una ricompensa) aveva la possibilità di farlo senza correre il rischio di venire scoperto. La prova? Uno degli agenti di polizia giudiziaria che hanno accompagnato i magi¬ strati è riuscito senza problemi a «sottrarre» un mazzo di multe assolutamente incustodito (dopo la «prova», le ha rimesse a posto, ovviamente). Ma torniamo a Cassotta. L'altra sera il gip Mauro Amisano ha firmato l'ordine di custodia cautelare in carcere, che è stato eseguito ieri pomeriggio. Cassotta era in vacanza, gli agenti incaricati di eseguire l'arresto hanno faticato a trovarlo. E' stato interrogato subito dai sostituti procuratori Enrica Gabetta e Giuseppe Ferrando. Lui ha respinto gran parte degli addebiti. E' il primo, in questa inchiesta, a fare muro alle contestazioni dell'accusa: corruzione, abuso in atti d'ufficio, falso. Ma la procura ha in mano molti elementi che lo indicano come un personaggio importante di tutta la vicenda. A fare per primo il suo nome è stato il suo ex collega Teresio Cagherò, ma altre testimonianze portano a lui. Anche lui partecipava alla «cassa comune», alla spartizione di soldi e buoni benzina, alle tangenti pagate dagli autotrasportatori che volevano evitare multa e segnalazione? Lui ha ammesso che sì, «qualche volta, su richiesta del vigile Renato Pratone, ho fatto in modo che sparissero alcune multe per divieto di sosta». In che modo? Pare che Cassotta abbia spiegato che era sufficiente, una volta indi¬ viduata la contravvenzione da far sparire, spostarla da qualche parte, in un altro cassetto, in uno scaffale diverso. Nascosta la multa in questo modo, bastava poi aspettare che scadessero i tempi per la notifica. Facile. Ha ammesso Cassotta che l'andazzo di eliminare le multe andava avanti da anni. Una prassi, come avevano confessato anche gli altri colleghi arrestati prima di lui: Teresio Cagherò, Giancarlo Azzolini, Renato Pratone, e Claudio Sobrino e Piero Mussano, che sono indagati con le stesse accuse. Togliere le multe, grandi e piccole, era molto semplice. E redditizio, perché qualcuno dei «capi» ricompensava quei favori a colpi di buoni benzina. «Io però non ho mai preso nemmeno un buono - si è indignato Cassotta -. Neanche soldi, sia chiaro». La dottoressa Gabetta non gli ha creduto. Pare strano che Cassotta fosse l'unico a rifiutare il solito regalo. Molti prima di lui hanno tranquillamente ammesso la storia, e tra questi molti - i più giovani - hanno accettato quei buoni senza conoscerne la provenienza, e senza fare nulla per ottenerli. Cassotta verrà interrogato lunedì dal gip Amisano. Nel frattempo, resta detenuto nel carcere di Cuneo. Oggi, dopo il confronto Pratone-Cassotta, verranno sentiti come testimoni altri vigili. [bru. gio.l L'ex capo dell'ufficio verbali Michele Cassotta e segretario del sindaco socialista Cardetti

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