Alta pressione per la lira

Il dollaro scende a 1570. La Borsa si rianima, volano i futures Il dollaro scende a 1570. La Borsa si rianima, volano i futures Alta pressione per la lira Tornano a salire le importazioni ROMA. Punta decisamente all'alta pressione il barometro della lira. Le ultime notizie in arrivo dalla Camera sull'approvazione della riforma pensioni, insieme con la poca vivacità del dollaro e le notizie quasi certe sul prossimo taglio dei tassi tedeschi hanno ancora spinto la moneta nel suo recupero sulla divisa americana e sul marco. Il dollaro è stato indicato da Bankitalia a 1579,70 lire, il marco a 1130,20, ma nel pomeriggio la marcia della valuta tricolore è continuata: alle 18 era quotata intorno alle 1570 contro dollaro (nuovo massimo dell'anno), e 1126 contro marco. L'effetto-pensioni ha coinvolto Piazza Affari e i titoli di Stato. I futures di settembre sul Btp hanno preceduto il «rally» della lira di pochi minuti, infrangendo la soglia di 103, con un massimo di 103,37. La Borsa si è animata nel finale: fino alle 16 il Mibtel, in negativo solo nei primissimi minuti della mattinata, ha mantenuto un andamento positivo ma di debole intensità, nell'ultima ora di contrattazioni ha invece superato di slancio quota 10.400, attestandosi a 10.429 con un rialzo dello 0,67%. La performance della lira ò giunta contemporaneamente ai dati sulla bilancia commerciale che comincia a segnare nuove crescite dell'import. In giugno, gli scambi con i Paesi che non fanno parte dell'Ue hanno segnato un saldo attivo di 1.756 miliardi contro 2.536 miliardi di attivo del giugno '94; nell'insieme dei primi 6 mesi dell'anno, gli scambi extra-Ue hanno dato un attivo di 11.685 miliardi contro 10.500 della prima metà '94. L'Istat ha anche fornito i risultati di maggio per gli scambi con i Paesi Ue: l'attivo di maggio è di 738 miliardi (contro 1114 nel maggio '94). Nell'arco dei 5 mesi è di 3053 miliardi contro 3982 nel 1994. In cinque mesi la bilancia commerciale complessiva italiana (Ue e Paesi terzi) ha comunque segnato un attivo di 12.983 miliardi contro 11.946 nel 1994. L'indicazione è chiara: mentre resta vivace la dinamica delle esportazioni, è già arrivata una vigorosa accelerazione delle importazioni. L'interscambio complessivo, nel periodo gennaio-maggio '95, mostra infatti una crescita nell'import del 24,7% e nell'export del 23,1%. La crescita accentuata delle importazioni riflette presumibilmente il consolidarsi della ripresa economica e quindi l'attivarsi della domanda: per esempio in giugno nei confronti dei Paesi extra-Ue l'aumento dell'import ha interessato in modo particolare i beni di investimento (+50%) ed i beni intermedi (con una punta per i mezzi di trasporto in seguito ad acquisti di aerei), insieme con un appesantimento del deficit petrolifero. [b.g.l

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