Cromia ore 5 è la guerra

I serbi replicano lanciando due missili su Zagabria e martellando le città I serbi replicano lanciando due missili su Zagabria e martellando le città Cromia, ore 5: è la guerra Avanzata in Krajina, Karadzic silura Mladic ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO All'alba di ieri l'esercito croato ha lanciato una vasta offensiva contro la Krajina, la regione della Croazia occupata dalle formazioni paramilitari serbe. Le forze croate hanno sfondato la difesa dei miliziani serbi, avanzando lungo tutta la linea di separazione fra i due eserciti. A Nord i croati hanno più volte annunciato, nel corso della giornata, la presa della città di Petrinja (ma a sera le stesse fonti parlavano ancora di combattimenti «casa per casa»). Le forze croata sono avanzate verso Glina, 70 km a Sud di Zagabria. Nell'entroterra dalmata i Mig di Zagabria hanno bombardato Gracac, distruggendo l'antenna di telecomunicazioni Celovac e due posti di comando delle forze militari della Krajina. Più a Sud è stata completamente circondata la roccaforte serba di Knin che i croati bombardano senza tregua. Dalla città in fiamme si alzano colonne di fumo nero. Alcuni colpi di artiglieria avrebbero colpito anche il vecchio castello veneziano. Le forze croate sono a due chilometri dal centro dell'abitato. Le linee dei secessionisti serbi sono state sfondate in 30 punti. Nel giro di poche ore i croati hanno fatto prigionieri 750 miliziani serbi. La sconfitta serba ha già avuto ripercussioni a Pale. Nella capitale serbo-croata il presidente Karadzic ha assunto il comando diretto delle forze armate sostituendo il generale Ratko Mladic, nominato coordinatore tra gli eserciti serbi di Bosnia e Croazia: un incarico, sembra, non operativo. Durante i combattimenti nella zona di Petrinja è stato ucciso un Casco blu danese. Il sergente ventitreenne Klaus Gamborg è stato colpito da una granata croata. Il suo ricovero nell'ospedale di Sisak è stato inutile. «E' stato ucciso deliberatamente», ha dichiarato il comandante in capo delle forze di pace dell'Orni in ex Jugoslavia, generale Janvier. Altri tre soldati del contingente polacco sono rimasti feriti nei pressi di Knin. A detta del portavoce dell'Onu a Zagabria, Christopher Gunness, i jet croati hanno mitragliato un posto di osservazione dell'Onu nella regione di Gospic. «Se non abbandonate i vostri posti saremo costretti ad adottare misure più energiche», avevano intimato i militari di Zagabria ai Caschi blu cechi che però hanno avuto l'ordine di restare. In mattinata il ministero della Difesa di Zagabria ha accusato i Caschi blu canadesi di aver informato i miliziani serbi dell'azione croata, fornendo loro numero dei soldati e direzione di avanzata. Il vicesegretario della Nato Sergio Balantino ha ammonito Zagabria a non toccare il personale dell'Onu. La Nato ha inoltre avvertito i croati di non approfittare dell'offensiva per spingere verso l'enclave musulmana di Bihac, in Bosnia occidentale. L'interdizione di colpire la zona di sicurezza dell'Onu vale per tutti, hanno fatto sapere gli alleati, annunciando un intervento aereo se sarà necessario. Ma per il momento gli aerei della Nato hanno colpito solo un bersaglio serbo, una postazione radar nelle vicinanze di Knin che aveva «agganciato» due jet dell'Alleanza, che pertanto si sono sentiti in pericolo e hanno risposto lanciando due missili. I due EA-6B americani decollati dalla portaerei Roosevelt, che incrocia nell'Adriatico, pattugliavano l'area pronti a recare soccorso a Caschi blu eventualmente in difficoltà. Si ritiene che la postazione radar sia stata distrutta. Ieri sera un portavove dell'Onu annunciava che un centinaio di Caschi blu sono stati sgomberati di forza dai loro posti di osservazione e portati in Croazia dalle forze di Zagabria. Alcuni, a quanto si è appreso, erano feriti da colpi d'arma da fuoco. Dalle 5 di ieri mattina la radio e la televisione croate trasmettono il proclama del presidente Tudjman «ai cittadini croati di nazionalità serba delle regioni occupate di Knin, Gracac, Lapac, Korenica, Slunj, Glina, Dvor e Petrinja», località prese dai miliziani serbi durante la guerra di quattro anni fa. Con l'appoggio dell'esercito jugoslavo i serbi avevano proclamato sui territori occupati la Repubblica serba della Krajina. Da quel momento in poi la Croazia ha cercato di far ritornare la Krajina sotto la sua sovranità negoziando con i ribelli serbi di Knin. I serbi hanno nuovamente bombardato Dubrovnik. L'allarme generale è scattato in tutte le città croate vicine alla linea di fronte. Alle 18,45 un razzo del tipo Luna sarebbe stato lanciato contro la periferia di Zagabria, e un altro un'ora dopo. Ingrid Badurìna SLOVENIA CROATI ^$100.000 SOLDATI | 175 TANK T55 80 BLINDATI 900 PEZZI DI ARTIGLIERIA COMPRESI PEZZI DA 262 miti LE LINEE DELL'OFFENSIVA CONGIUNTA TRA CROATI DI BOSNIA E CROATI DI CROAZIA PARTITA LA SCORSA SETTIMANA Mar Adriatico 12 CACCIA DA ADDESTRAMENTO | GALEB 6 ELICOTTERI LEGGERI |

Persone citate: Christopher Gunness, Ingrid Badurìna, Karadzic, Klaus Gamborg, Mladic, Ratko Mladic, Roosevelt, Sergio Balantino, Tudjman