«Se non scagioni mio fratello ti ammazzo»

«Se non scagioni mio fratello ti ammazzo» Minacce al piccolo extracomunitario che denunciò lo sfruttatore: mi costringe a vendere eroina «Se non scagioni mio fratello ti ammazzo» EKhaleb, 13 anni, spacciatore-pentito, fa arrestare anche lui «Adesso vai alla polizia e racconti che la droga non te la dava mio fratello, altrimenti ti ammazzo». Non sono passate neppure 24 ore ed è stato di nuovo minacciato di morte. Khaled, il piccolo marocchino di 13 anni che l'altro ieri aveva denunciato lo sfruttatore per cui spacciava la droga, pensava di essere al sicuro. Invece si è ritrovato di nuovo a fare i conti con la violenza di un adulto. Questa volta a minacciarlo è stato Driss Jalal, 35 anni, marocchino domiciliato in via Benevento 34, fratello di Abderrahim, già finito in carcere alle Vallette dopo la denuncia del ragazzino. Ora sono tutti e due in una cella. Driss Jalal ha aspettato Khaled alla stazione di Porta Nuova. Probabilmente sapeva che il minorenne è solito andare in treno a Chivasso per vendere fazzoletti e accendini. Lo ha atteso pazientemente, fino a quando non lo ha visto nell'atrio della stazione. Lo ha avvicinato e sono subito partite le minacce: «Tu adesso vieni con me alla polizia e dici che le cose che hai raccontato non sono vere. Devi dire che mio fratello è una persona per bene, che non c'entra niente, che la droga te la dava un altro. Altrimenti ti uccido». Frasi ripetute parecchie volte lungo il tragitto dalla stazione alla questura, fino a dove il piccolo Khaled è stato trascinato con la forza. Ma giunti a poche decine di metri dall'ingresso di via Grattoni, il radazzino hn riconosciuto un vol¬ to amico. Quello del vicequestore Filippo Dispenza. Gli è corso incontro, spaventato, mentre l'uomo che era con lui veniva fermato. Poi ha raccontato quello che stava accadendo E al termine del racconto, per Driss sono scattate te manette. Il reato è quello formulato nell'articolo 611 del codice penale, che parla di favoreggiamento personale, nella fattispecie per aver cercato di costringere il ragazzino, con le minacce, a ritrattare le sue accuse. La storia di Khaled è uno dei tanti drammi vissuti da bambini extracomunitari, che lasciano il Marocco nella convinzione di trovare un lavoro, ma troppo spesso il loro sogno si spegne all'arrivo in Italia. La maggior parte entra subito in contatto con gli ambienti della malavita e finisce a fare il corriere della droga. Khaled è arrivato da qualche mese con uno zio, mentre papà e mamma sono rimasti a Kourigba. Facendo il vu cumprà riesce ogni mese a spedire 800 mila lire ai genitori. Quando è stato obbligato a spacciare eroina, invece, si è rifiutato: durante una retata in piazza Vittorio ha avvicinato il vicequestore Dispenza e ha raccontato la sua storia. Ieri le nuove minacce di morte. Ora vive nella paura, il suo soggiorno è diventato troppo pericoloso. Al punto che adesso questura e tribunale dei minori si stanno interessando per ottenere il rimpatrio di Khaled. [g. bra.l Qui a fianco jalal Abderraim A sinistra Jalal Driss

Persone citate: Abderrahim, Dispenza, Driss, Driss Jalal, Filippo Dispenza, Jalal Driss

Luoghi citati: Chivasso, Italia, Marocco, Qui