Svolta nel delitto della lucciola

Otto arresti, sgominata una banda collegata con la 'ndrangheta calabrese Rivelazione di un confidente della polizia sulla ragazza pugnalata vicino a un garage in centro Svolta nel delitto della lucciola «So chi ha dato il coltello all'assassino» FRADROGA E PROSTITUZIONE Tira aria di s'-oiia nell'inchiesta su'u omiciuio di Maria Augiello, sgozzata con un colpo alla carotide in un ripostiglio del garage sotterraneo all'8 di via Rattazzi, più buia ancora in una notte d'inverno come quella fra il 28 e il 29 gennaio scorsi in cui la giovane prostituta si trascinò sino alla strada lasciando dietro il suo corpo una scia di sangue. Nei giorni scorsi il pm Giuseppe Ferrando, affiancato dal procuratore aggiunto Marcello Maddalena, e dagli uomini della polizia giudiziaria, ha svolto febbrili indagini sentendo almeno un paio di testimoni, uno dei quali ritenuto piuttosto importante. Si tratta di un confidente della polizia che avrebbe riferito di aver saputo da chi e come Francesco Buonanese, accusato del delitto, avrebbe avuto il coltello con l'insolito manico celeste lavorato con incisioni in madreperla e a forma di esse. «Quel confidente ha fatto il nome di una persona che è già stata interrogata e che ha smentito la circostanza», commenta l'avvocato Gianluigi Ciaramella dello studio Mittone-Gianaria che assiste l'indagato. E l'avvocato Fulvio Gianaria aggiunge: «Confidenti, spacciatori, questo delitto è maturato nel mondo della droga ed è in quell'ambiente che si svolgono le indagini, con tutta l'incertezza che ne deriva». Ad oltre sei mesi dall'omicidio della ragazza, seguito a distanza di sei giorni dall'arresto di Buo¬ nanese, si è fatto finalmente vivo un portiere dell'Hotel Genio di corso Vittorio 47, di fronte al quale Maria Augiello attendeva i clienti. L'uomo ha riferito al pm di aver notato, la sera del delitto, una Mercedes su cui la giovane è salita senza contrattare. Erano le due di notte. Mezz'ora dopo ha rivisto l'auto e l'Augiello scendervi. Trascorrevano dieci minuti e la prostituta cadeva nel suo sangue, mentre l'assassino si allontanava e si disfaceva del coltello poco lontano. Le analisi del Dna hanno scagionato il giovane. I periti hanno lavorato sul giubbotto verde, macchiato apparentemente di sangue, ritrovato in un armadio della casa dei genitori di Buonanese, in via Coggiola 4, e ancora su un paio di pantaloni dell'indagato nelle stesse condizioni, gli altri reperti come il liquido seminale scoperto sul luogo del delitto. Restano le testimonianze controverse sull'arma del delitto, a cominciare da quella di Rosa Simpatico, l'ex amica di Buonanese. Molti tasselli dell'accusa sono caduti ad uno ad uno, ma ancora recentemente il gip Silvana Podda ha negato la scarcerazione del giovane, ritenendo sufficienti le prove raccolte contro di lui. Lunedì il caso verrà ridiscusso dal tribunale della libertà e la procura scoprirà tutte le carte che ha in mano. Le modalità del delitto - Maria Augiello, prostituta e tossicodipendente colpita a morte inentro sta «lavorando», intenta a un rapporto orale - hanno complicato le indagini: è stato un cliente occasionale ad assassinarla? O uno spacciatore-cliente che ha voluto punirla? Un violento, comunque, che ha colpito d'istinto, e Buonanese è stato descritto da più persone come tale. Con possibili problemi psichici. Non si tralascerà neppure questo accertamento: l'indagato sarà esamiI nato da uno psichiatra. [a. g.l Una nuova accusa per il sospettato che è già in carcere Qui a fianco Francesco Buonanese accusato del delitto A sinistra la vittima Maria Augiello