Vìgili corrotti in arrivo altri arresti

32 Svolta nelle indagini sulla polizia municipale dopo i nuovi interrogatori di ieri in procura Vìgili corrotti, in arrivo altri arresti Si cerca il tesoriere del gruppo Gli ordini di custodia cautelare in carcere sono pronti. Firmati dai sostituti Enrica Gabetta e Giuseppe Ferrando, controfirmati dal procuratore aggiunto Maurizio Laudi, vidimati dal gip Amisano. L'inchiesta sulle tangenti pagate ai vigili urbani del reparto pronto intervento è giunta a questo punto: altri arresti. Che sarebbero quattro, o forse sei, tutto dipende dall'ultimo interrogatorio iniziato ieri pomeriggio, l'interrogatorio di Renato Pratone, vigile arrestato la settimana scorsa, e concluso intorno alle 19,30. Il motivo di queste misure? Qualcuno ha tentato di inquinare le prove. E la tensione sale. All'ormai ex reparto di pronto intervento, sciolto dal sindaco Castellani, e al Comando di corso XI Febbraio. Dalla Procura filtra la notizia che oltre agli arresti sono in partenza una trentina di avvisi di garanzia, indirizzati ad altrettanti componenti del gruppo. Pratone intanto ha ottenuto gli arresti domiciliari, e sarà completamente libero a partire dal 10 agosto (la sua era una misura a tempo determinato). Ieri è arrivato in Procura - tranquillo - e ha innanzitutto fatto mettere a verbale le sue dimissioni. Poi ha chiesto a uno dei vigili della polizia giudiziaria della Procura di avvisare il sindaco della sua decisione. E dopo è partito in quarta, per l'ennesima volta, con il racconto di quanto succedeva nel suo re- parto. Un racconto già abbastanza definito nei precedenti interrogatori, a cui ieri ha aggiunto nuovi particolari. I magistrati - Enrica Gabetta e Giuseppe Ferrando - avevano bisogno di alcuni riscontri a quanto già raccolto. Li hanno avuti senza difficoltà, e subito dopo hanno iniziato a scrivere le richieste di misura cautelare al gip- Pratone ha fatto altri nomi di colleghi, e ha spiegato meglio il meccanismo delle tangenti al reparto. Ha anche fornito ulteriori spiegazioni sulle 500 contravvenzioni trovate durante l'ultima perquisizione a casa sua (la convivente le aveva appena gettate nel cassonetto della spazzatura). Non si trattava di semplici multe per sosta vietata, ma soprattutto di verbali fatti ad autotrasportatori e imprenditori. Cifre elevate: da 200 mila lire fino a due milioni. Quelle pratiche, Pratone non le mandava avanti, ma le stracciava, intascando quindi una «ricompensa», che in alcuni casi corrispondeva all'importo che il multato avrebbe dovuto pagare. Stracciare le semplici multe per sosta vietata, ha spiegato lui, era invece solo un piccolo favore che lui faceva agli amici. E infatti il grosso pacco dei verbali strappati riguarda solo ditte e cantieri, non privati cittadini. A questi, ai suoi amici, provvedeva direttamente dal suo ufficio: la cassa del Comando, quella di via Bazzi. Le multe venivano cancellate al terminale. Pratone ha voluto anche fare una precisazione, in una lettera indirizzata ai giudici che ora è finita agli atti dell'inchiesta: in sintesi, il vigile scagiona la gran parte dei vigili del suo reparto, ammettendo di averli «strumentalizzati» assieme all'ufficiale Piero Mussano (che è indagato con le stesse accuse, corruzione, abuso, falso). Racconta cioè di aver gestito quel traffico a spese degli altri, e dice che spesso gli altri vigili (i giovani, soprattutto) non capivano bene che cosa stava succedendo, anche se accettavano i buoni benzina (senza chiedersi troppi perché). Ma dall'inchiesta filtrano an¬ che altre storie, oltre a quella della «cassa comune» (gestita da un «tesoriere» che la Procura sta cercando in queste ore). Come la vicenda di quell'alto ufficiale travolto dai troppi debiti (gioco e donne) che chiede sempre prestiti ai suoi sottoposti, approfittando del grado e dell'autorità. Il suo nome è finito nel verbale firmato da Pratone. 1 magistrati non vi hanno riscontrato alcun reato penale, ma hanno comunque deciso di inviare la segnalazione al Comune, perché provveda a sanzionare l'ufficiale. E adesso, si aspettano gli arresti. E la caccia al «tesoriere» è aperta. Brunella Giovara Il procuratore aggiunto Maurizio Laudi (a destra) Il comandante dei vigili Vincenzo Manna (a sinistra) I primo vigile urbano arrestato, Renato Pratone, ieri all'ingresso in via Tasso