Cuneo vicina a Modena e Treviso di Roberto Condio

Mercato: pochi soldi, nessun colpo clamoroso, abbondanza di scambi e prestiti PALLAVOLO Mercato: pochi soldi, nessun colpo clamoroso, abbondanza di scambi e prestiti Cuneo vicina a Modena e Treviso L'Alpitour, con due nuovi stranieri, tra le big Trattative chiuse all'insegna dell'austerità Nessun colpo clamoroso, abbondanza di scambi e prestiti per far fronte alla mancanza di soldi, giocatori che accettano rinnovi di contratto con tagli consistenti: quello che si è concluso lunedì sera è stato sicuramente il mercato più moscio e austero della storia recente della pallavolo. Nessun rimpianto, però, per la miliardaria campagna del '90 o per l'effervescente estate scorsa (Zorzi, Vullo, Bracci, Papi, Lucchetto e Pasinato che cambiano aria; i brasiliani che tornano a casa): solo evitando spese folli, ridimensionando i costi e tornando a investire sul vivaio, i nostri club possono pianificare un futuro sereno dopo aver vissuto a lungo al di sopra delle loro possibilità. Più che dai trasferimenti, il panorama della Al è stato scosso dalla crisi della neopromossa Ferrara (che ha optato per la A2 scambiando i diritti con Macerata! e dalla tristissima scomparsa di Milano, illusa e tradita prima dalla Fininvest e poi da Cuneo, e infine affossata dall'indifferenza della città. Dell'ampia «rosa» degli azzurri si sono mossi solo in tre: Meoni (da Padova a Montichiari), Pippi (percorso inverso) e Fangareggi (in prestito da Ravenna a Montichiari). A ridisegnare i 12 sestetti della Al sono stati gli stranieri. Ma, a conferma di una nuova e più saggia tendenza, delle 13 novità ben 9 si riferiscono ad atleti già in Italia, due sono ritorni di vecchie conoscenze (l'argentino Kantor a Schio e il brasiliano Pampa a Napoli) e solo due sono i nomi davvero inediti per il nostro campionato (l'olandese Gortzen a Montichiari e il nisso Klimkin a Padova). Fin d'ora la griglia di partenza presenta 4 livelli ben distinti. Zona-scudetto. Daytona e Sisley hanno cambiato un solo uomo-base. Modena tricolore ha rimpiazzato Olikhver (voleva 400 mila dollari, andrà in Brasile) con Held e ha svecchiato la panchina con Campana (vice Vullo) e Nuzzo. Centrale nuovo anche per Treviso: Shadchin costa poco e garantisce muro, battuta in salto e ricezione. Passani si accomoda in panchina Giombini va a fare esperienza a Ravenna. Un'altra rivoluzione, invece, per l'Alpitour che, con i bomber Pascual e Grbic e con la baby-panchina dal futuro sicuro prelevata da Milano (Torre, Casoli, Iervolino e Cipollari), è or mai all'altezza delle due big. Le guastafeste. Per il ritorno di Kim Ho Chul (tecnico debuttan¬ te) Panna ha trattenuto Giani, Gravina e Blangé: con Gavrilov e ricambi più affidabili (occhio a Aiello) può arrivare in semifinale. Ravenna consolida con Giombini la sua «linea verde», mentre Montichiari consegna ad Anastasi un team nuovo di zecca (Meoni-Pasinato, Gortzen-Giazzoli e Fangareggi-Posthuma), tutto da scoprire. Zona-playoff. 1 rapporti preferenziali con Montichiari (Pippi e Martinelli) e Cuneo (Stelmach) rinvigoriscono la ripescata Padova. Schio prova a crescere con la frizzante diagonale KantorGanev ma dovrà fare i conti anche con Macerata (Pietrelli, Cavallini e forse Kovac da aggiungere a Cherednik, Masciarelli e Mescoli). Le pericolanti. La matricola Napoli ha perso Van der Meulen (in A2 a Brescia) e scommette su Pampa, Popov e Spada. In alto mare Gioia (in panchina esordisce Dall'Olio, l'opposto sarà Gallia) e Bologna, che devono ancora scegliere gli stranieri. Roberto Condio Due dei pochi trasferimenti importanti: l'azzurro Pippi (a sinistra) da Montichiari a Padova, Giombini da Treviso a Ravenna