Biaggi l'ambasciatore di Enrico Biondi

Sport Per 2 miliardi sarà l'uomo-immagine delle «due ruote» Biqggi, l'ambasciatore Con l'Apriliaper vincere e vendere ROMA. Era ora. Dopo 3 mesi di trattative, rinvìi, baruffe, frasi d'amore e minacce di divorzio, Max Biaggi e l'Aprilia hanno finalmente siglato l'accordo che lega il pilota romano alla Casa di Noale anche perii 1996. La firma ufficiale è avvenuta venerdì, durante la festa con le maestranze nella sede della società. Ieri alla Casina Valadier, nella quiete del Pincio, la conferenza stampa ufficiale, durante la quale sono stati spiegati i termini dell'accordo, per certi versi rivoluzionari per il mondo delle due ruote italiane. Lt cifre: i diretti interessati, tacciono. Per Biaggi «le cifre sono come il voto, segrete», per Ivano Beggio, presidente Aprilia, «Biaggi sarà pagato come un top rider della 250», ma ciò non dice molto; il direttore sportivo, Carlo Pernat, è muto come un pesce. E allora avanti con le voci. Biaggi per una stagione percepirà circa 2 miliardi, esclusi gli sponsor personali. Un po' più del milione di dollari di cui si parlava e comunque abbastanza per far diventare Supermax uno dei 10 piloti meglio pagati al mondo. Ma ciò che farà di Biaggi un uomo speciale è il tipo di contratto che ha firmato. Innanzitutto ha ottenuto di essere il solo pilota «interno» del team Chesterfield, il che vuol dire non avere compagni italiani (Locatelli sarà «parcheggiato» in una scuderia parallela) né stranieri. Potrà godere quindi della massima attenzione da parte di tecnici e meccanici e di una zona «hospitality» a parte; in secondo luogo diventerà uomo-immagine dell'Aprilia che (sono parole di Pernat) «ha concluso il contratto più oneroso mai perfezionato dall'azienda. Ma ne è valsa la pena, visto che il binomio Aprilia-Biaggi ha portato all'azienda di Noale un ritorno di im¬ magine mai verificatosi prima nel motociclismo italiano». In parole povere, le vittorie di Max hanno permesso all'Aprilia di vendere più moto e più scooter e di far apprezzare il lavoro italiano nel mondo. Ecco perché, con una manovra commerciale che non ha uguali (ai tempi del grande Agostini certe cose non esistevano), Biaggi diventerà «testimonial» Aprilia: «Contia¬ mo sulla sua presenza alle principali manifestazioni motoristiche - ha detto Beggio -; niente è meglio di un pilota italiano come ambasciatore di un'azienda italiana». L'unico cruccio, per alcuni, è che Biap"i non abbia voluto impegnarsi per più anni, ma a questo proposito Beggio è stato chiarissimo: «Dodici mesi sono meglio di nulla - ha detto -. E poi noi tutti conosciamo la voglia di Biaggi di guidare nella classe 500. Sia chiaro: se l'Aprilia sarà in grado, nel '97, di fornirgli un mezzo competitivo, torneremo alla carica per tenere Max, ora ci è parso inutile fare promesse». E lui, il campione, il ragazzo al quale anche la Regina Elisabetta d'Inghilterra e l'ex Beatles George Harrison hanno chiesto autografi, come si sente nel nuovo ruolo? «Bene. Volevo restare in 250, dove so che posso ancora togliermi delle soddisfazioni (tentando di vincere ancora il mondiale, ndr) e so che con l'Aprilia resteremo in alto». E chiude con una battuta, al veleno, come ci ha abituati in questi anni. A chi gli chiede se l'Aprilia punta ad essere nelle moto ciò che la Ferrari è per la Formula 1, replica: «Si, ma sebbene sia tifoso delle "rosse" devo dire che finora l'Aprilia ha fatto molto meglio della Ferrari...». Enrico Biondi ::yr-r\ -— Max Biaggi e l'Aprilia: l'obiettivo è essere i «numeri I » anche nel '96

Luoghi citati: Aprilia, Casina, Inghilterra, Roma