Fochi guerra alle banche

Il gruppo accusa gli istituti di ritardare il salvataggio di Mediobanca Il gruppo accusa gli istituti di ritardare il salvataggio di Mediobanca Fochi, guerra alle banche MILANO. Il caso Fochi si complica proprio in dirittura d'arrivo. Ieri mattina, infatti, il legale di Roberto Fochi, principale azionista del gruppo impiantistico bolognese e, fino a pochi giorni fa, suo presidente ha preannunziato azioni legali contro le banche coinvolte nel salvataggio. Le ragioni? Fochi non fa mistero di ritenere che il blocco del credito da parte delle banche (esposte per mille miliardi) e il ritardo nel varo dell'aumento di capitale guidato da Mediobanca sarebbero all'origine del tracollo improvviso del gruppo. Adesso l'ex presidente minaccia la via del tribunale, proprio dopo che le banche più esposte (Credit, Comit, San Paolo, Banca di Roma, Bnl, Bna e Cassa di Bologna) avevano dato l'adesione al piano di salvataggio elaborato in Mediobanca da Maurizio Romiti e Giorgio Drago. La minaccia può compromettere l'intesa? Le banche, per ora, tacciono; a nessuno, però, giova drammatizzare una situazione già tesissima in cui, si fa notare, certe azioni potrebbero servire a nascondere la realtà delle cifre (ormai si parla di quasi 500 miliardi di perdite per il '95). Ma la sortita di Fochi serve a riscaldare un clima già incandescente, soprattutto in quei cantieri all'estero, in Paesi di fede coranica, ove i rappresentanti della ditta bolognese sono in ritardo sui pagamenti e ai dipendenti già viene impedito (per ora con cortesia) di rientrare in Italia. La situazione è giunta al punto di svolta: o arrivano i quattrini e scatta ii piano Mediobanca (con l'arrivo di un nuovo amministratore già scelto da via Filodrammatici) con la piena ripresa dell'attività. Oppure si va al collasso finanziario, ipotesi che i creditori tendono a scongiurare. Anche l'ipotesi di una cessione all'americana Raytheon, che ha già avanzato una proposta rischia di sfumare se non verrà superata la crisi finanziaria di questi giorni. Per ora, comunque, prevale la tesi che le banche non si tireranno indietro anche se i quattrini non sono ancora arrivati. Il rischio di un tracollo è tanto reale che stamane, a Bologna, i rappresentanti della Carisbo, della Banca di Roma e i commissari si riuniranno per trovare almeno una parte dei soldi necessa- ri (50 miliardi) per la sopravvivenza. Un intervento - tampone - necessario perché come aveva confessato l'altro ieri uno dei commissari «tra venti giorni sarebbe troppo tardi». Gli istituti di credito hanno già versato nelle casse della Fochi 75 miliardi nei mesi passati; ora è necessaria un'iniezione immediata di capitali (i 50 miliardi previsti da Mediobanca). Ma con i quattrini stavolta arriverà anche un nuovo amministratore, investito di poteri dalle banche, deciso a veder chiaro nelle pieghe dei conti del gruppo. La ragione della battaglia legale, forse, sta tutta qui. [u. b.j Enrico Cuccia // crack dipende da loro» «

Persone citate: Enrico Cuccia, Fochi, Giorgio Drago, Maurizio Romiti, Roberto Fochi

Luoghi citati: Bologna, Italia, Milano, San Paolo