PACINO DE MIRO guardia e ladro

ladro I due mitici attori insieme sullo schermo PACINO DE MIRO ladro NEW YORK. Nel '74, Robert De Niro ed Al Pacino erano entrambi nel cast di «Il Padrino - Parte II»: dopo il forfait di Marion Brando, primo e indimenticabile capomafia della saga inventata da Mario Puzo, i produttori decisero di affidare a De Niro il ruolo di don Vito Corleone da giovane; Al Pacino, invece, interpretava il figlio del boss, Michael Corleone: parte che ha poi ricoperto anche nella terza puntata del serial-movie. Tuttavia, i due attori nel «Padrino - Parte II» non avevano alcuna scena insieme. Insomma: stesso film, ma strade ben separate. A far recitare, uno accanto all'altro, per la prima volta, i due mostri sacri di Hollywood ci ha invece pensato la Warner Bros, col film «Heat» (Calore) che uscirà nei cinema americani a fine anno, o all'inizio del '96. Il progetto, rivisto ed aggiornato, risale a ben dodici anni fa. De Niro sarà un ladro professionista. Lo bracca Al Pacino, un detective della sezione furti ed omicidi della polizia di Los Angeles: la sua preda ha già trascorso vari anni in prigione e non intende affatto tornarci. Nel cast figurano inoltra il nuovo Batman, Val Kilmer, nel ruolo di uno dei componenti della gang, stavolta coi capelli tinti biondi; e Jon Voight (che il grande pubblico ricorda soprattutto per «Un uomo da marciapiede», con Dustin Hoffman), Diane Venora, Ashley Judd, Wes Studi, Tom Sizemore, Ted Levine, Amy Brenneman, Mykelti Williamson. Regia e sceneggiatura di «Heat» sono del cinquantaduenne Michael Mann, già produttore e regista di «L'ul¬ timo dei Mohicani»; oltre che produttore esecutivo delle serie televisive «Miami Vice» e «Crime Story». La fotografia è di Dante Spinotti. La storia è liberamente basata su un fatto di cronaca, avvenuto a Chicago (la città di Mann), negli Anni Sessanta. Allora, un delinquente guidò una gang nella rapina ad un furgone blindato che trasportava assegni. Il caso venne affidato ad un investigatore che riuscì a catturare i rapinatori, anche grazie ad una serie di indizi scaturiti dalle loro vite private. La trama può sembrare simile a tanti altri lavori del genere «guardie e ladri»; ma a contraddistinguerla sono il fitto intreccio di tradimenti e vendette; e l'attenta analisi psicologica dei due personaggi principali. Si presta inoltre particolare attenzione alle relazioni con le donne: amore, passione, sesso. Mann e De Niro hanno passato varie giornata insieme, a parlare con condannati ed ex carcerati e con le loro mogli e fidanzate. Hanno inoltre visionato diverse videocassette. Non è stato difficile convincere le due star a prestarsi ad un confronto l'accia a faccia che fatalmente stimolerà, nei critici come negli spettatori comuni, il gioco del «chi è più bravo» De Niro ha visto la sceneggiatura per primo. «Dopo aver dato un'occhiata - dice non potevo certo immaginare che avrebbe interessato Al Pacino. Lo stimo moltissimo, e c'incontriamo, abbastanza spesso, ai party, o nei ristoranti. Da un bel po' volevamo far qualcosa insieme. Quando il produttore Art Linson mi spiegò che intendevano affiancarmi ad Al, la trovai un'ottima idea». Ma lei, De Niro, personalmente che cosa pensa del film? «Mi piace, perché è potente ed autentico, con diverse grandi scene; una in particolare è molto intensa». Osserva Mann: «I due protagonisti hanno parecchi elementi in comune; sono entrambi ossessionati, per esempio, pur se in modi diversi. Le loro vite non son modellate da condizioni e ambiente; quei due uomini sanno che la vita è breve, ed il tempo è prezioso». Pino Soavi Robert De Niro sarà un fuorilegge di Chicago braccato dalla polizia Al Pacino impersonerà il poliziotto che non dà pace alla sua preda

Luoghi citati: Chicago, Hollywood, Los Angeles, New York