Tomba restituitemi la pace di Stefano Mancini

Tomba; restituitemi la pace Tomba; restituitemi la pace «Nessuna donna dopo Vaddio a Martina» LO SFOGO DI ALBERTO QUANDO si sfoga, Alberto Tomba sembra più un discesista che uno slalomista. Va a capofitto, contro tutti e tutto: i paparazzi, i giornalisti, i tifosi, i nemici in genere, coalizzati contro di lui. «Se riuscissero a fotografarmi in bagno direbbero che sto violentando qualcuno, quando mi vedono con mia sorella scrivono che ho una nuova fiamma. Non si può andare avanti così, è una vita schifosa». Tomba, questa è la vita del personaggio: tanto onore e tanti oneri, bagni di folla e violazioni della privacy. Perché si stupisce? «Ma secondo lei Baggio e Vialli non sono altrettanto famosi? Subiscono forse quello che tocca a me? Li invidio: loro sono in una squadra e sono più protetti. Io sono solo e finisco per essere l'unico bersaglio. E passo ancora per stronzo e violento. Sono soltanto estroverso, essere estroversi non significa essere violenti». Non le sembra di esagerare? «Non sono io che esagero, ma quelli che non mi mollano un secondo pur di fare una fotografia e montarci su un caso. Me li vedo già i titoli: "Ecco la nuova fiamma di Alberto Tomba". Ma quale nuova fiamma: ero con una cugina e una sua amica». E' comunque un po' poco per arrabbiarsi così. Davvero non c'è nient'altro, che so, lo stress per la perdita di Martina o la ripresa degli allenamenti? «Mi pesa l'assedio a cui sono sottoposto. I giornali non perdono occasione per parlare male di me. Soprattutto a Bologna, che è la mia città. E' il colmo, quelli del "Tomba club" ci restano male. Mi attribuiscono liti, fidanzate, ex fidanzate, mi criticano quando perdo. Ma io, anche nelle stagioni peggiori, sono pur sempre lo sciatore italiano che vince di più. Perché devono attaccare sempre me?». Se questa situazione dura da anni, perché si è sfogato soltanto pochi giorni fa in discoteca? «Guardi che io non ho messo le mani addosso a nessuno, non mi sono incazzato per divertirmi». Qualche parola pesante sarà pur volata se quel fotografo ha presentato denuncia. Che cosa è successo davvero? «Mi seguiva da due giorni, conti- nuava a scattare senza averne l'autorizzazione. A un certo punto mi sono alzato e gli ho detto di smetterla. Ho usato termini un po' forti, lo ammetto, ma non l'ho neanche sfiorato». E la questione dei rullini? E il tesserino da carabiniere esibito per farsi valere? «Balle, tutte balle. Guardi, lo sanno tutti che sono un appuntato dei carabinieri, non ho certo bisogno di mostrare il tesserino. Gli ho soltanto chiesto di farmi vedere i documenti, visto che lui già sapeva come mi chiamo I rullini non glieli ho strappati io, ma i buttafuori del locale. E' anche vero che gli ho tolto lo chiavi dal cruscotto: voleva andarsene comò se nulla fosse». Non ha risposto alla domanda: perché non si è sfogato prima? «Perché sono arrivato all'esasperazione. Sono stato zitto tre mesi, ora mi sfogo. Questa non è una richiesta di aiuto, però chi mi conosco bene sa che cosa voglio». Che cosa? «Da voi giornalisti sogno un titolo: "Tomba: lasciatolo stare"». Vuole il silenzio intorno a sé? E' proprio sicuro? «Voglio che si parli di me come sportivo. Ho ripresogli allenamenti dopo aver vinto una Coppa del mondo, un'impresa che non riusciva agli italiani dai tempi di Thoeni. E quali notizie trovo in prima pagina? Tomba che fa a botte con un fotografo. Per forza che poi mi sfogo. Se proprio dovete parlare della mia vita privata, perché non dite del mio impegno per la Bosnia o della premiazione dei bambini che farò qui al maro tra qualche giorno?». Tra chi la assilla ci sono i tifosi. Ce l'ha anche con loro? «Io sono troppo buono. Mi lascio avvicinare, loro mi danno una pacca sulla spalla. Ma sono migliaia e li trovo ovunque vado, al mare, in città, in montagna». Anche lì vicino a Macerata, dove è in vacanza ora? «Sì, pero sono aurora pochi perché non ho detto a nessuno dove mi trovo. Comunqin dopodomani riprendo gli allenamenti, Lo scriva». E' vero che ha pensato di andare a vivere all'estero? «Ah, la storia dell'esilio. No, l'ho detto per scherzo Corto che all'estero si sta più tranquilli. Magari ini fermano per strada) mi stringono la mano, mi dicon > "good luck", e finisco lì». Lei dice di esseri.- troppo buono. Qualcuno invece l'accusa di essere spaccon" e antipatico. «Con l'immagine cho <!Irono di me i mezzi di informazion, 'ion mi stupisco. I miei amici san:io che non sono cambiato, che sono sempre quello di dieci, vent'anni fa». Ha saputo dell'assedio dei paparazzi a Schumacher il giorno del matrimonio? «Si, e non mi consolo. E una vergogna. Vede che ho ragio;.' ' Io non posso parlare con un'amica in discoteca, lui addirittura rischia di non riuscire a sposarsi». Su una cosa però dovrebbe essere d'accordo: quasi tutte le volte che si parla del Tomba «privato» c'entrano lo donne, da Martina Colombari alla disavventura di pochi giorni fa. Possibile che siano soltanto illazioni giornalistiche? «Con Martina è finita e som fatti nostri. Il problema è che adesso i fotografi sono scatenati per scoprire la mia nuova donna e fanno a gara per attribuirmene una. E' ila più di due mesi che sono sentili)' ntalomnte libero. Scriva aneli questo». Ma è la sua vita privata... «Non si preoccupi, questa volta l'autorizzo io». Ha mai avuto il dubbio che le donne si avvicinino a lei solo per farsi pubblicità? «Io chiacchiero con tante persone, il mio problema è che non mi nego a nessuno. Sono poi i paparazzi c! ci costruiscono le storie. Io non si. no un donnaiolo». Si diverte ancora a sciary? «No... cioè sì. Beh, una volta era meglio, comunque quest'anno vin co di nuovo io». Stefano Mancini «Sono estroverso ma non violento Ora dico basta a chi mi perseguita» §§§ «*«"■ „»«--■ ..Si* Da sinistra Tomba durante una vacanza e la sua ex fidanzata, la modella Martina Colombari

Luoghi citati: Bologna, Bosnia, Macerata