Clinica dei vip travolta dai veleni

10 Bergamo: il giudice che ha chiuso il centro estetico chiama a testimoniare altri clienti famosi Clinica dei vip travolta dai veleni Morti sospette e un testamento misterioso SCANDALO NEL «PARADISO » BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO Giù il finestrino della Mercedes. Il sorriso di Celentano: «Uhé, ragazzi, siete un po' inquietanti». Quadro. Due cronisti che scarpinano, un altro che arranca dietro, sotto il sole. Adriano è gentile, li aspetta. Sono le due e mezzo di lunedì. Cronista d'assalto: ma lei li ha visti i film porno? «Ehi, scherziamo? lo andavo lì a farmi curare un'artrite della spalla sinistra...». E lui, Bettelli, l'ha visto? «Quattro o cinque volte. Che devo dire, ragazzi? Mi sembrava una persona seria e competente. A me ha fatto solo del bene». Pierantonio Bettelli, 53 anni, sorriso a bocca chiusa, sguardo diritto. Una foto dei tempi belli. Parole sue: «Io penso un gran bene delle cliniche di bellezza. Se sono serie. Però, bisogna stare molto attenti nella loro scelta, evitando quelle che vendono fumo». La sua la chiamavano «il Paradiso del benessere». Ci andavano i vip, come Celentano: cantanti, ballerini, atleti, politici. Adesso, però, non ci va più nessuno. Chiusa dalla magistratura, per due donne che lanciano strali, accuse, sospetti, e carte. E i vip passano dai giudici: Lorella Cuccarmi, Brigitte Nielsen, Marco Columbro, Eleonora Brigliadori, Daniela Poggi, Carla Fracci, Adriano Celentano. Ieri è toccato a Oriella Dorella, prima ballerina della Scala, cagnolino in braccio e occhiali neri. Oggi è la volta di Luciano Pavarotti Non vi siete accorti di niente? I vip cadono dalle nuvole. Bergamo è bella e calda Città bianca e città leghista. «Città corrotta», accusano due donne. «Questa inchiesta le toglierà il velo». Così, le due donne vanno avanti. Una è biondina, non troppo alta. Sorride come una manager, senza emozione. Fa la giornalista. L'altra, è alta, un fisico da schianto. Lavorava da Bettelli, e l'ha denunciato. Lui non era un medico, e quella clinica doveva chiudere. Altro che fumo. E poi la ricattavano, e poi avevano girato di nascosto dei film porno, e poi ci sono almeno tre morti sospette sulle quali è meglio indagare. Su una, quella di Giambattista Arzuffi, architetto di grandi ricchezze, c'è di chitetto di grandi ricmezzo pure un testamento scomparso. Ancora: «In quel centro c'erano contatti con la mafia e c'era di mezzo la massoneria». Bettelli era pure andato in America a curare Joe Cambino, boss della mafia. Por ora basta cosi. La clinica ha chiuso, il commissario Giuseppe Vozza lavora anche di notte. Bergamo aspetta, e non sa ancora S': piangere o se ridere. Bettelli ha staccato il cellulare, E a casa non ri- sponde nessuno. «E un perseguitato», dice il suo avvocato, Giuseppe Fiorella, «quella donna ha i veleni di una fidanzata tradita». LA GRANDE ACCUSATACI. Bella e alta Ha 31 anni, e un passato difficile. Cristina Crivelli. I suoi problemi li racconta in conferenza e li scrive pure: «Fin da bambina la mia vita si era presentata sofferta e provata a causa di una situazione di repressione psicologica che aveva confuso anche la mia sfera sessuale». Bettelli, dice, è stata la sua rovina. Lavorava in un bar, lui l'ha assunta al Centro Fisioterapico. «Feci di lui il mio confidente e cosi anziché avere da lui 0 consiglio e la guida per uscire dalla mia conflittualità ne ebbi la spinta a fortificare le perversioni di cui ero vittima». Bettelli, dice, filmò, «a mia insaputa», incontri clandestini con altre persone, «non da ultima la signora Maraly Arzuffi, sua amante e cognata del defunto Giambattista Arzuffi». E un bel giorno lei arrivò al lavoro e i suoi colleghi la salutarono con strani sorrisi. «Si erano appena visti i filmati delle mie prestazioni sessuali e chissà quante altre persone li avevano visti». Cristina pensò anche a suicidarsi. La salvò, dice, Gabriella Carlizzi, la seconda donna di questa storia. LA SECONDA DONNA. «Di lei conoscevo le grandi batta¬ glie e anche il coraggio che la animava a combattere ogni tipo di violenza». Cristina la descrive così: «Una persona forte e coraggiosa che nulla aveva temuto riuscendo a far incriminare Andreotti, Craxi, l'Arcivescovo Cassisa e tanti altri». A onor del vero, fra le grandi battaglie di Gabriella Carlizzi ce n'è qualcuna meno grande. Cosi, avrebbe anche accusato un noto scrittore, convinta d'aver scoperto il mostro di Firenze. E' finita che Pacciani ha preso Ter- telli, ormai, è un uomo finito. In giro, non lo vede più nessuno. Eppure, sino a poco tempo fa, era uno dei signori di Bergamo. E proprio poco prima che partisse l'indagine, ad aprile, aveva organizzato una «Serata per la vita», con gli incassi destinati alla ricerca contro la leucemia. Solo se le chiamava lui, le stelle dello spettacolo venivano di corsa. Aveva una grande fama e ai giornalisti svelava così i suoi segreti: «Abbiamo ottenuti ottimi risultati anche nella terapia del dolore. Ho una tecnica vincente che permette in poco tempo di uscire da patologie acute. Le cure che utilizzo sono naturali, e poi ho il mio uovo di Colombo: la manipolazione con i tre ferretti». Diceva che «le cliniche di bellezza non sono una moda». Seguiva pure il Giro d'Italia e le tournée di Pavarotti. Beh, altri tempi. Sono passati 4 mesi che sembrano una vita. Il Centro «Città di Bergamo» è sprangato, e le due donne che lo accusano tengono le loro conferenze stampa proprio nel palazzo di fronte. Per ora Bettelli non è stato incriminato. UN TESTAMENTO. L'architetto Giambattista Arzuffi era un vecchio amico di Bettelli. E' morto improvvisamente ai primi di luglio. Cristina Crivelli: «La morte di Arzuffi, buttato su una sedia dalla mattina alla sera, gonfio e tremante, con lo sguardo assente, vittima di oltraggi di ogni genere, ha scatenato in me la voglia di giustizia e verità». Altro mistero: morendo, Arzuffi avrebbe lasciato parte dell'eredità a Bettelli. Vero, falso? Il testamento è sparito. I magistrati hanno fatto riesumare il cadavere e ordinato nuovi esami istologici: l'ipotesi è che possa essere morto dopo essere stato sottoposto a terapie mediche che Bettelli non avrebbe potuto effettuare. IE ALTRE MORTI. Cristina accusa ancora. Altri due sospetti: per un dipendente che si è buttato da una finestra della clinica e per un altro trovato morto nella lavanderia. «Anche loro potrebbero essere morti per le cure ricevute». Le conferenze, Cristina e Gabriella, le tengono nella sede della Provincia, leghista dalla testa ai piedi. Perché, c'è anche Perché, cè anche la politica alla fine di questo percorso. «Bettelli è vicino a Forza Italia e dietro a queste denunce si muove la Lega», ripetono gli amici di Bettelli. L'onorevole Giovanni Ongaro, Lega Nord, ha presentato pure un'interpellanza in Parlamento. Chi c'è dietro, non sappiamo. In mezzo, c'è Bergamo, città stranita. Per ora, guarda, ascolta e non capisce. Pierangelo Sapegno Uno dei decessi su cui si indaga riguarda un architetto che avrebbe lasciato al fisioterapista metà del patrimonio La replica: solo la vendetta di una fidanzata che si sente tradita La replica: solo A fianco le A fianco le accusatrici di Pierantonio Bettelli (nella foto sopra). In alto, la foto dedicata da Pavarotti al titolare del centro, Bettelli con Brigitte Nielsen e la Cuccarini e una dedica di Omar Sharif Adriano Celentano dopo l'interrogatorio a Bergamo Carla Fracci, sentita come teste nell'inchiesta gastolo, e lo scrittore s'è preso un colpo. Però, in questa storia Gabriella è stata vicina a Cristina, l'ha aiutata e incoraggiata. «Tentò anche di aiutare Bettelli, cercando di convincerlo a chiudere questa struttura fasulla e a cambiare vita convertendosi a una morale che ormai aveva perso di vista». Tentativo inutile, aggiunge Cristina: in questa città corrotta non c'è posto per i buoni sentimenti. IL RE DELLA CURA. Pierantonio Bct- Le due donne che accusano il titolare «Si giravano film porno»