Austria ora hanno un volto i vescovi «gay» di Tito Sansa

PÉil VIENNA I prelati: è una calunnia, dovrà spiegare in tribunale su che cosa si basano le sue farneticazioni Austria, ora hanno un volto i vescovi «gay» // leader omosessuale rivela 4 nomi VIENNA NOSTRO SERVIZIO Kurt Krickler, il capo degli omosessuali e delle lesbiche austriaci (che, a suo dire, sono più di mezzo milione su 8 milioni di abitanti), ha fatto scoppiare ieri mattina la «bomba» annunciata da tempo, facendo i nomi di 4 vescovi gay. Sono quelli del vescovo di Vienna, Schienboni (conservatore), di recente chiamato dal Papa a sostituire il cardinale Groer accusato di pedofilia; del vescovo di Klagenfurt, Kapellari (progressista); e di quelli di Salisburgo, Laun, e di Feldkirch, Kiing (ambedue appartenenti all'Opus Dei). Ha risparmiato il nome di un quinto prelato gay. perché questi giorni fa si era mostrato «conciliante e comprensivo ii: un'intervista. Immediata e decisa è stata la replica dei sacerdoti, che in dichiarazioni alla radio hanno respinto le accuse. Pur dicendo di «non essere ostili» a chi ha tendenze omosessuali, i 4 principi della Chiesa hanno negato 'li appartenere al gruppo di coloro che le hanno e hanno preannuiii iato di ricorrere alla magistratura, denunciando Krickler per calunnia. Già uria schiera di avvocati si è mossa :;. difesa dei 4 vescovi calunniati. Pertanto, quando si andrà dinanzi i una corte di giustizia, Krickler sarà costretto a fornire prove di quanto afferma e rivelare i nomi dei denuncianti. Ieri, durante la conferenza stampa affollata da più di 300 giornalisti e fotografi, il granfiai accusatore si è rifiutato di fornire i nomi dei suoi informatori, «per sottrarli ad eventuali vendette). Sono infatti in gran parte perdei circoli ecclesiastici Ha co:;que assicurato di avere raccolalmeno tre testimonianze per . iscuno dei vescovi indicati», dalle quali risulta «inequivocabilmente» he «hanno tendenze omosessuali». 111 tuttavia aggiunto, forse impalilo per il proprio coraggio, «non - jppiamo se le abbiano tradotte in : eaìtà». A un giornalista che aveva do•nandato provocatoriamente «E' noto che 8 dei 16 vescovi austriaci sono gay. Perché fate solo 4 nomi?», Krickler ha risposto: «Sappiamo con certezza di sei, ma rispanniamo due nomi per non sprecare le nostre cartucce». E ha preannunciato che «durante la campagna elettorale tireremo fuori i nomi dei politici gay del partito popolare che si oppongono alla cancellazione di tre articoli del codice penale che discriminano gli omosessuali». Fino all'ultimo momento, a Vienna si era sperato che Krickler rinunciasse alle sue rivelazioni e che si piegasse agli appelli rivoltigli non solo dai politici e da emissari della Chiesa (pare ce ne fosse anche uno del Vaticano), ma anche dai membri di diverse associazioni di gay austriaci e stranieri. Che l'uomo fosse isoiato è dimostrato dal fatto che alla conferenza stampa si è presentato da solo (con all'occhiello il triangolo color rosa che contraddistingueva i gay nei campi di concentramento nazisti), scusando i suoi «confratelli» impegnati nel lavoro. Le sue rivelazioni, definite «ricattatorie» dai gruppi indipendenti di omosessuali laici e delle Chiese cattolica ed evangelica, si ritorceranno come un «boomerang» contro i gay austriaci. L'opinione pubblica che 4 mesi fa si era indignata per le molestie sessuali del cardinale Groer su un ex seminarista, ora ha preso decisamente posizione a favore dei prelati messi alla gogna e chiede che Krickler venga processato. Lui, sieropositivo da 10 anni (il suo convivente è morto 3 anni fa di Aids), ha poco da perdere. Gli omosessuali e le lesbiche austriaci, nei cui confronti vi sono pregiudizi radicati, invece molto. Tito Sansa «Basta discriminazioni o diremo chi sono i politici con tendenze particolari» PÉil Da sinistra, il leader omosessuale Kurt Krickler e uno dei 4 vescovi sotto accusa, Andreas Laun di Salisburgo Sotto, una manifestazione gay

Persone citate: Andreas Laun, Kapellari, Kurt Krickler, Laun

Luoghi citati: Austria, Salisburgo, Vienna