Fantozzi il gettito non si tocca

Fantozzi: il gettito non si tocca Fantozzi: il gettito non si tocca «Altrimenti occorreranno nuove tasse» LE CONDIZIONI LE CONDIZIONI DEL MINISTRO SROMA ORRISI e strette di mano, ma le posizioni restano distanti. Il ministro delle Finanze Augusto Fantozzi ha incontrato ieri i rappresentanti delle categorie professionali che chiedono modifiche al concordato fiscale. Lui gli ha ascoltati, ma non ha promesso niente. Massima disponibilità da parte del governo, dice il ministro, ma quegli 11.500 miliardi di gettito previsto dal concordato devono comunque arrivare. Ministro Fantozzi, circolano voci di un possibile sconto come ipotesi per invogliare le categorie ad aderire al concordato di massa... «Questa non è una trattativa privata, non ci sono sconti né premi. Questa mattina (ieri per chi legge n.d.r) abbiamo avuto un incontro con le categorie e posso solo dire che mi sembra che le cose stiano mettendosi bene. Le categorie hanno preso atto della situazione e hanno dimostrato la loro disponibilità». Ma esiste lo spazio per eventuali modifiche? «Su questa materia non c'è un accordo da raggiungere, non ci troviamo in una trattativa sindacale. Il mio compito questa mattina era semplicemente di raccogliere le richieste delle categorie per trasmetterle poi al governo. Per quanto riguarda quelle che lei chiama eventuali modifiche, come è stato scritto nel comunicato stampa che come ministero delle Finanze abbiamo diffuso, non sono state apportate correzioni normative se non quelle indicate come indispensabili dagli uffici dell'amministrazione finanziaria onde evitare un afflusso ingestibile di contribuenti. Sarebbero stati necessari quattro anni per assorbire quest'afflusso fuori norma, i contribuenti sarebbero stati costretti a rivolgersi ad altri uffici e il gettito di 11.500 miliardi non avrebbe mai potuto essere interamente assicurato nel '95». Su interessi e sanzioni, però, tutto è ancora in discussione. «Sono proprio queste le richieste che le categorie mi hanno fatto e che mi sono impegnato a sottoporre alla prossima riunione del governo. Posso però già dire che da parte del governo c'è la vo- lontà di rispettare il "gentlemen's agreement" con riferimento alle sanzioni, agli interessi e ai versamenti previdenziali. Si tratta di eredità del vecchio governo, l'esecutivo è orientato verso l'ac¬ cettazione delle regole proprie delle procedure concordatarie. Questo vale anche per gli interessi di mora stabiliti dalla legge». Ministro, siamo ad agosto e il concordato di massa è an¬ cora ben lontano dall'aver portato nelle casse dello Stato il gettito previsto. Alcune categorie chiedono un rinvio della prima rata, altre hanno annunciato la loro non¬ adesione. Questo significa mettere in forse il gettito e 11 miliardi e mezzo sono una bella cifra. Lei pensa di riuscire a raggiungerla? «Mi sembra che ci sia la volontà e la disponibilità da pane del governo e delle categorie di fare in modo che il concordai o di massa produca il gettito prevwo». Altrimenti? «Altrimenti, in qualche modo bisognerà coprire questo buco che verrà a crearsi». Con nuove tasse? «Con nuove tasse. Non è una minaccia, non voglio terrorizzare né agire con ricatti. E' una pura e semplice constatazioni; della realtà. Le cifre sono questo». Nella riunione lei ha illustrato alle categorie anche gli studi di settore. Se ne parla ormai da tempo, questa potrebbe essere la volta buona? «Le categorie mi sono parse molto collaborative anche su questa materia e contiamo di andare avanti su questa strada. Cosi come contiamo di giungere in tempi rapidi all'approvazione definitiva della legge sui Centri di assistenza fiscale delle imprese». Flavia Amabile «Ho raccolto le richieste delle categorie che trasmetterò al Consiglio dei ministri Siamo disponibili a fare delle correzioni ma il concordato deve dare quanto previsto» Il concordato di massa, nato con la Finanziaria del governo Berlusconi, serve per mettersi in regola con il Fisco. La proposta per aderire arriva a domicilio. Dal concordato, le Finanze stimano incassi per 12 mila miliardi circa. Ricevono la proposta ali otto milioni di contribuenlilanche quelli onesti). Il fisco offre la possibilità agli evasori di pagare per gli anni '87/'93 le maggiori imposte ricalcolate in base a criteri statistico-matematici. In cambio promette di non fare accertamenti sugli anni «concordati».

Persone citate: Augusto Fantozzi, Berlusconi, Del Ministro, Fantozzi, Flavia Amabile