Finanziaria sotto tiro c'è la sanita

Ultimo esame a Palazzo Madama Il governo vuole ridurre la spesa per farmaci e medici. Tagli sui trasferimenti ai Comuni Finanziaria, sotto tiro c'è la Sanità Sul concordato braccio di ferro Finanze-contribuenti ROMA. La «tassa sulla tosse» (la definizione è dell'ex ministro Raffaele Costa) rimane un'idea, tutta da valutare. «Nulla di definitivo, il ticket sulla prima visita del medico di base è soltanto una mera ipotesi allo studio» si affrettano a precisare Dini e i ministri economici appena concluso il vertice di ieri sulla Finanziaria. Unica certezza, la dimensione del provvedimento che precisa il ministro Treu - verrà portato in aula all'inizio di settembre e approvato prima di eventuali elezioni politiche: 32.500 miliardi, da ripartire quasi in parti uguali fra tagli alla spesa (16 mila miliardi) e nuove entrate (16.500). Ma le linee di intervento sono già tracciate e prevedono un intervento deciso sulla spesa sanitaria. Forse non ci sarà il «superticket» da 10 mila lire, ma è indubbio che uno degli obiettivi di Dini sia quello di tagliare le spese per medici e medicine. Confermato poi che il governo non intende ritoccare l'Iva proprio mentre si cerca di far passare il concordato fiscale e l'inflazione è sotto stretta osservazione, c'è un preventivo di 4 mila miliardi di «risparmio» da ricavare con la riforma delle pensioni e da iscrivere tra i 16 mila miliardi di tagli. Quindi un'azione concertata sugli enti locali. Il ministro delle Finanze Fantozzi ha spesso invitato gli amministratori ad applicare i tributi, ora è deciso a tagliare i trasferimenti e ad aumentare la capacità contributiva di Comuni, Pro- vince c Regioni. In aggiunta, sarà lo Stato a risparmiare: punterà sulla «razionalizzazione delle spese», senza tralasciare l'ipotesi di accorpare qualche ministero. Tra le possibili fusioni Industria-Commercio estero e Tesoro-Bilancio. Più spinosa e più complessa la definizione della manovra sul fronte delle entrate, sempre condizionata dall'intesa sul concordato fiscale che dovrebbe, in teoria, portare circa 12 mila miliardi alle casse statali. Vista l'incertezza in materia, Dini e ministri stanno preparando una serie di misure «di riserva». Sembra probabile una tassa ecologica insieme con il potenziamento del settore Giochi e lotterie, una voce in grado di por¬ tare all'erario un migliaio di miliardi «freschi», oltre al «solito» rincaro delle sigarette e a un tetto delle detrazioni Irpef: l'adeguamento verrebbe in qualche modo agganciato alle oscillazioni dei prezzi. E la benzina? L'Unione petrolifera è già allarmata: teme un rincaro di 50 lire, ma anche in questo caso dal governo non arrivano conferme di eventuali aumenti. Rimane, pesante, l'incognita dei tagli alle spese sanitarie, una delle voci più citate nel libro del Fisco. E' bastato l'accenno al ticket sulla prima visita per scatenare una valanga di critiche. Un'altra «bagarre» si sta scatenando sui prezzi delle medicine. Qualche indiscrezione ha tirato in ballo una possi¬ bile riduzione e subito è arrivata la reazione degli industriali: «E' inaccettabile - ha detto Fannindustria -, potrebbe portarci all'uscita dal sistema sanitario nazionale. Non siamo più in grado di sopportare tagli ai prezzi e i dati relativi ai consumi in farmacia e in ospedale dei primi sei mesi, proiettati a fine anno, dimostrano che il risparmio di 450 miliardi sulla spesa farmaceutica, previsto dalla legge finanziaria, è stato essenzialmente ottenuto». Governo e contribuenti, per ora, sono legati al buon esito del concordato fiscale. Il ministro Fantozzi e i rappresentanti delle categorie si sono incontrati ieri mattina: due ore di colloquio, forse di trattative sull'abolizione delle sanzioni fiscali dovute, oltre alla soppressione degli interessi di mora e delle sanzioni all'Inps, più una dilazione dei termini di pagamento (ora previsti al 15 settembre), in cambio dell'assenso al concordato. A'ia fine, nessun risultato concreto, ma neppure una rottura, hanno chiarito i rappresentanti delle categorie, commercianti, artigiani e ordini professionali interessati al concordato: «Abbiamo fissato le condizioni per raggiungere l'accordo. 11 ministro Fantozzi ci è sembrato disponibile. So il governo non aderirà però allo nostro richieste non riuscirà mai a raggranellare i 12 mila miliardi previsti nella finanziaria. Attendiamo una risposta». Il prossimo incontro dovrebbe quindi svolgersi in tempi brevi, probabilmente all'inizio della prossima settimana, subito dopo i nuovo «summit» governativo. Confeommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casa sono ottimiste, ma con cautela. Nettamente insoddisfatti, invece, i dentisti. Alla fine dell'incontro l'Andi, l'associazione nazionale di categoria ha invitato i soci «a non accedere alle proposte di concordato, almeno fino al momento in cui non venga reso pubblico lo studio di settore che il ministero delle Finanze dovrebbe aver elaborato in seguito alle verifiche fiscali effettuate su circa 20 mila dentisti».

Persone citate: Dini, Fantozzi, Raffaele Costa, Treu

Luoghi citati: Roma