«cacciatore» di piranhas catturato dallo Stato di Igor Man

// «cacciatore» di piranhas catturato dallo Stato LETTERE AL GIORNALE // «cacciatore» di piranhas catturato dallo Stato Procurato allarme nel Ticino Apprendo, non senza un senso di rassegnazione, che il pescatore lombardo, sfortunato catturatore degli pseudo piranhas Ima erano poi veramente pseudo?), sarà denunciato per «procurato allarme» dal direttore del Parco del Ticino che, dopo aver constatato la scarsa affluenza di turisti in zona, gliene attribuisce la colpa cercando di colmare lo scompenso economico con la richiesta di danni al povero edicolante pavese. La notizia in sé non è più assurda di tante altre, ma quello che più preoccupa è questo continuo incoraggiamento della cultura de! «fatti i fatti tuoi» nella migliore tradizione delle tre scimmiette. non vedo, non sento, non parlo! Voi direte: bisogna ringraziare il sig. Pochintesta che ci ha avvisati, impedendoci magari, giocherellando sulla riva del fiume coi piedi nell'acqua fresca, di rimetterci il ditone strappato a morsi dai feroci cannibali equatoriali. E invece no! Il poveraccio sarà avvisato di reato, processato, e anche se, come auspico, non sarà condannato, si guarderà bene, alla prossima occasione, di rendere pubbliche le avvisaglie di un qualsivoglia pericolo. Ognuno per sé! Auguri a tutti i visitatori del Parco ed alla giustizia italiana. Franco Rabino, Asti La par condicio di Wimbledon Un bell'esempio di «par condicio» televisiva? La finale del torneo tennistico di Wimbledon. un po' più importante di quello del Borgorosso Tennis Club, che, grazie alle tre Reti Rai, alle tre Fininvest e a Telemontecarlo, non abbiamo potuto vedere domenica 9 luglio, e non eravamo pochi! Siccome però sappiamo che le riprese Tv in esclusiva costano e la lira è debole, consideriamo anche questo un fioretto sull'altare del bene del Paese, sperando in meglio il prossimo anno. Ugo Fanesami, Pontecurone Quando il professore prova a fare i conti Ho fatto parte, in qualità di membro interno, di una commissione d'esami di maturità, costituita da una sede principale e da una sede aggiunta. Per partecipare ai lavori mi sono dovuto spostare per sei giorni nella sede principale ed ho dovuto compiere giornalmente il tragitto di andata e ritorno (circa 80 km) con la mia automobile. Per altri sei giorni ho lavorato nella sede aggiunta. Ore di lavoro nella sede principale: circa 50; pranzi quattro. Ore di lavoro nella sede aggiunta: circa 45. Totale servizio prestato: 95 ore. Spese (benzina e pasti): L. 150.000 circa. Compenso a fine sessione: L: 573.000 (cinquecentosettantatremila). Detratte le spese, restano L: 423.000 che, divise per le ore di lavoro, portano ad una retribuzione oraria di L. 4.452. Ogni commento mi sembra superfluo. Per completezza d'informazione e perché gli uomini politici e le organizzazioni sindacali che ci rappresentano possano trarre le dovute conclusioni e il ministro Lombardi possa rivedere le sue idee sulla tanto decantala «centralità della scuola», preciso che il compenso di cui sopra è stato percepito anche da colleghi che hanno lavorato per l'intera sessione d'esame, che in non pochi casi si e protratta per più di un mese. Giuseppe Valenti, Piazza Armerina lEn) Un parco pubblico sconfigge l'alluvione Novembre 1994. Per motivi di lavoro, mio marito ed io dobbiamo transitare per la Val Tanaro e abbiamo così l'opportunità di vedere quali disastri ha lasciato al suo passaggio la famigerata piena del fiume Dato che da qualche anno e nostra consuetudine venire in vacanza nelle vicinanze di Garessio e dato che il parco giochi del paese e meta abituale dei pomeriggi di svago di nostro figlio, con molta tristezza constatiamo che pure questo, oltre a decine di negozi ed abitazioni limitrofe, ha subito gravi danni: giochi sradicati, panchine divelte, cumuli gri¬ gi di pietre e fango ovunque, «Chissà - pensiamo un po' egoisticamente - la prossima estate non si potrà portarci il bimbo...». Pasqua 1995. Approfittiamo di giornate stupende e di una primavera in esplosione, passiamo due giorni di vacanza presso il solito posto, il bimbo chiede di raggiungere Garessio per andare al parco e cosi facciamo: le panchine sono di nuovo al loro posto, il grosso del fango e stato portato via, la recinzione ripristinala, così che parecchi bimbi stanno sfruttando i giochi e lo spazio sotto gli alberi. Luglio 1995. Eccoci nuovamente qui per una breve vacanza. Natuialmente meta della domenica pomeriggio familiare e il solito parco giochi garessino. Con grande felicita di nostro figlio lo troviamo fornito di nuove attrezzature per il gioco, tavolo con panche per il relax e in perfètte ordine e pulizia. I bambini giocano sereni, nostro figlio compreso. Tutto ciò è solo una piccola storia e potrà sembrare banale, se non inopportuna rispetto ai problemi più grossi ed urgentemente drammatici del post-alluvione, ma fa bene al cuore vedere che ogni tanto la volontà prevale e vince, a dispetto di quel «fiume in piena» di vuote parole e vane promesse, a cui siamo tristemente abituati in Italia. Francesca Durando, Sanremo La carriera di Zichichi La pagina che la Stampa ha voluto dedicare alla demolizione della mia reputazione ha anche una componente scientifica. Mi sono chiesto: queste incredibili notizie sulla mia carriera scientifica, ad Alberto Staterà chi le ha date? Inventate non so. False, sicuro. Infatti tutta la mia carriera scientifica l'ho fatta all'estero. Non in Italia, figuriamoci a Trapani. Quando ho conosciuto Andreotti, io avevo al mio attivo tante scoperte e invenzioni (scusate l'immodestia, ma Enrico Fermi raccomandava di abbandonarla in casi di necessità contro diffamazioni). Oggi sono arrivato a 400 lavori scientifici e ho al mio attivo anche diversi progetti che sono realtà operative. Come mai La Stampa non ne ha mai parlato? Ai tempi di gioventù, fui a Torino per tenere un corso di lezioni alla Scuola di perfezionamento post-universitario. Il direttore era il più grande fisico teorico della scuola torinese, il professore Mario Verde, mio grande estimatore. Quell'invito irritò qualche giovane mio coetaneo torinese. Sarei curioso di sapere se quelle storielle sulla mia carriera scientifica vengono da qualche mio coetaneo che non gradì quell'invito a insegnare a Torino da parte del grande professore Mario Verde al giovane Zichichi. Non viviamo in era stalinista quindi dovrebbe essere possibile ad Alberto Staterà rivelare questo segreto, facendoci anche sapere quel è il numero di lavori scientifici pubblicati dal suo amico. Mi sono anche chiesto come mai La Stampu ha sistematicamente ignorato la mia attività scientifica. Forse perché ero molto stimato da Didimo, il grande e vecchio precursore del vero giornalismo scientifico. Se voi sapeste la verità vi schierereste dal mio lato. Non solo per la parte scientifica, ma per tutta l'enorme valanga di notizie infondate sul World Laboratory. Ecco la mia proposta: inviate uno o più giornalisti di vostra fiducia a vedere e constatare di persona le realtà cui il World Laboratory ha dato vita realizzando - con cifre minime - progetti nelle zone più dimenticate del pianeta. Per superare il «gap» che separa i Paesi in via di sviluppo dai Paesi industrializzati, la strada maestra è quella seguita dal World Laboratory, che è un'associazione di volontariato scientifico, il primo esempio concreto al mondo. Antonino Zichichi Ginevra presidente dell'Associazione di volontariato scientifico Icsc-World Laboratory Risponde Alberto Staterà; Nessun segreto né complotto, le notizie sul professor Zichichi sono state attinte tutte da articoli pubblicati dai giornali e mai smentite. Il maestro era Luigi Barzini jr. Nel mio racconto uscito domenica su queste pagine, c'è un refuso assassino. L'insigne, caro maestro Luigi Barzini jr., Gibó Barzini, è diventato Bargini. Me ne dispiace per il caro Gibò, per il lettore. Igor Man

Luoghi citati: Garessio, Ginevra, Italia, Piazza Armerina, Torino, Trapani