« Choccota dalla ferita »

« « Choccota dalla ferita » // soprano: ho temuto per la vita di Fabio MACERATA. Non ha realizzato subito, c'è voluto qualche secondo, interminabile, per rendersi conto che uno di quei fucili che doveva essere slato caricato a salve aveva sparato davvero. «Sono ancora sotto choc ... è stato terribile, e quando ho visto Fabio a terra, nel sangue, mi sono sentita svenire». Doveva essere, quello di domenica sera, il grande ritorno del soprano Raina Kabaivanska da anni assente dalle opere all'aperto. Un ritorno in grande stile, accompagnato da molti applausi, fino alla scena drammatica, quella che poi determinato la sospensione della rappresentazione. Signora Kabaivanska che cosa ricorda di quel momento? «Ho sentito gli spari, uno forse più forte degli altri. A quel punto Cavaradossi sarebbe dovuto morire, e invece Fabio si è accasciato, in una posa grottesca, non certo da scena. Si è preso le gambe con le braccia, come avesse avuto un forte crampo. Allora lo ho guardato per chiedergli cosa stesse facendo e mi sono accorta del sangue che colava dalla scalinata. Lui mi ha detto: mi hanno sparato davvero, chiama un medico. E io ho cominciato ad urlare». Era stata una grande serata, davanti a un pubblico che aveva già più volte chiesto il bis... «Sì, è vero, era andato tutto alla perfezione. Quando è successo quel terribile fatto mancavano dieci battute alla fine, e il pubblico ci aveva già fatto capire che l'opera era piaciuta. Poi quegli spari, e tutto quel sangue. E' incredibile quante cose il cervello umano possa fare in pochi istanti: quando ho visto Fabio per terra, da artista ho pensato che in fondo mancava pochissimo, che potevo arrivare fino in fondo. E poi invece ho deciso che dovevo fermarmi, che lui aveva bisogno di aiuto, che forse ogni secondo guadagnato sarebbe stato prezioso». Armiliato ha detto che se si reggerà in piedi venerdì prossimo farà la replica, non crede che è un po' troppo presto per tornare sulla scena? «No, anzi, è molto importante che canti di nuovo nella Tosca. Sarebbe questa la cura migliore per lui, soprattutto dal punto di vista psicologico: solo così potrà superare subito quell'inevitabile paura che nasce quando succedono fatti del genere». Mimmo Cugini

Persone citate: Armiliato, Fabio Macerata, Kabaivanska, Mimmo Cugini, Raina Kabaivanska