In una stretta di mano l'impotenza dell'Onu di D. Q.

In una stretta di mano l'impotenza dell'Onu L'IMMAGINE IL CASCO BLU E IL GENERALE MLADIC In una stretta di mano l'impotenza dell'Onu SORRIDONO tutti davanti all'obiettivo del fotografo: il corpulento Mladic che nel suo giro di ispezione in elicottero nelle zone «liberate» ha fatto tappa a poca distanza da Zepa appena bruciata dai suoi con meticolosità cartaginese, la giovane interprete, soave nella linda mimetica da prima linea, sono allegri persino i gorilla del generale armati fino ai denti e perennemente con il d: to sul grilletto. Sorride soprattutto il Casco blu canadese che ha deposto per un attimo il suo bagaglio di pretoriano della pace per salutare gli ospiti. Anzi, il generale e il soldato sembrano dimenticare per un attimo i chilometri di gradi e di tradizioni militari che li dividono e si scambiano con ruvido vigore il gesto dei giocatori di basket quando hanno bucato la retina. Come dopo una esercitazione ben riuscita, un blitz in cui tutto è filato liscio e senza intoppi. Forse il Casco blu canadese non sapeva, forse si è fatto trascinare dalle circostanze: le polemiche internazionali, il rumore del dibattito sulla Bosnia che squarcia l'Occidente arriva attenuato nelle fragili postazioni del contingenete internazionale perdute sulle montagne dei Balcani. Ma l'uomo con cui sta fraternizzando è stato appena incriminato da un tribunale internazionale per aver commesso crimini contro l'umaniti a pochi chilometri dai luogo del loro incontro. E quel tribunale e stato organizzato proprio da quelle Nazioni Unite che lo hanno mandato a portare la pace nella Bosnia martoriata. I contingenti canadesi dell'Onu non hanno fortuna: a Mogadiscio sono stati messi sotto accusa per aver usato metodi troppo «ruvidi» con alcuni ragazzi somali. Questo fante in fondo non ha colpe se la fotografia resterà come un simbolo degli equivoci, delle ambiguità, della cattiva coscienza con cui si è dispiegata l'avventura bosniaca delle Nazioni Unite e dell'Occidente. Anche i suoi capi, Akashi in testa, stringono la mano ogni giorno al generale. [d. q.]

Persone citate: Mladic

Luoghi citati: Mogadiscio, Zepa