Milano ritrova il derby ma Bologna è lontana

Milano ritrova il derby ma Bologna è lontana BASKET E' l'ora del mercato-stranieri, ma è già netta la superiorità della Virtus tricolore e della Fortitudo di Myers Milano ritrova il derby ma Bologna è lontana La matricola Aresium sfida la Stefanel Bologna è Basket City. Alla vigilia del nuovo campionato lo è, per quanto possibile, ancora di più. I pronostici-scudetto «vedono» un derby, tra la Buckler - che il tricolore lo ha sulle maglie - e la Teamsystem, nuovo marchio della Fortitudo. Non potrebbe essere diversamente. Anche se il suo primo obiettivo è l'Euroclub, la Buckler si ripropone come favorita perii titolo: è andato via Danilovic ma è giunto Komazec, nel cambio fra Binion e Woolridge è stata fatta un'iniezione di talento, senza contare l'arrivo del gioiellino Orsini e la crescita di Abbio, rigenerato dalla maglia azzurra. Pur con Moretti indisponibile per alcuni mesi, è fuori discussione che sia la squadra da battere. Così come non si discute che la Fortitudo sia la sua prima avversaria: rintuzzate le lusinghe greche per Djordjevic, ha sopperito alla emigrazione di Esposito verso la Nba con la «stella» Carlton Myers ma anche con due altri giocatori del giro azzurro, Ferroni e Ruggeri. Certo, se Dan Gay fosse riuscito a farsi riconoscere come italiano (ma prima o poi ci riuscirà), avrebbe avuto una casella vuota per un altro straniero, i soldi per riempirla e sarebbe diventata quasi imbattibile. Derby da scudetto, dunque. Ma è un derby che, se esalta la città assumendo toni che da altre parti riscuote solo il calcio, non è molto sentito fuori. Anzi, rischia di isolare nel piccolo, splendido regno delle Due Torri il fenomeno basket. Ma questo sport ha bisogno di sensazioni nuove, non a caso la sua crisi è cominciata quando sono venute a mancare le sfide al vertice fra club metropolitani (Milano, Roma, Torino) o fra quelli che ne avevano scritto la storia (Varese, Cantù). Non basta l'interesse nelle oasi felici (Pesaro, Treviso). Quest'anno però il campionato proporrà un altro derby, quello milanese. Nuovo di zecca per le protagoniste, antico per sapore. Situazione inedita quella che si prospetta sotto la Madonnina. L'Olimpia, l'attuale Stefanel, è stata per quasi 20 anni incontrastata regina, passati i tempi delle stracittadine con la Pallacane¬ stro Milano (targata All'Onestà, poi Mobilquattro, infine Xerox), le è rimasto il monopolio. Ha vissuto periodi di grandi trionfi ma negli ultimi anni si è un po' defilata dal vertice. Oggi la sua leadership viene intaccata dall'Aresium, cioè Milano-2, fresca di promozione in Al. Si affaccia sulla scena in modo ambizioso. Vittoriano Scotti, il suo proprietario, da qualche anno vuole «sfondare» nel basket: andato a vuoto il tentativo di entrare nell'Olimpia l'anno scorso, prima dell'accordo tra Gabetti e Stefanel, si era «accontentato» di sponsorizzare Roma con il suo marchio Teorematour e di tirare avanti con il giocattolo Aresium. Ma quella squadra raccogliticcia lo ha messo davanti al fatto compiuto: ha vinto la A2 e così per Scotti l'obiettivo è diventato sfondare a Milano. Partito l'allenatore Frates, artefice della promozione, è arrivato Carlo Recalcati, milanese che rientra nella sua città dopo 33 anni. E' stata allestita una buona squadra con Bosa, Ragazzi, Fumagalli, Renzo Alberti, tutta gente d'esperienza, c'è l'intenzione di un doppio grosso colpo con gli stranieri: l'ucraino Volkov (dovrà essere verificata la tenuta della sua schiena) e forse il centro americano Bailey. Nella società è approdato Enzo Lefebre, negli ultimi anni general manager proprio sull'altra sponda milanese e poi alla Buckler, un vulcano di idee sul piano del marketing. A lui spetta il compito di trovare le chiavi giuste per suscitare interesse attorno alla nuova squadra, e la prima decisione è stata quella di trasferire anni e bagagli, da metà novembre, dal vecchio Palalido al Palatrussardi. Compito improbo fare breccia nel cuore del pubblico milanese, che si accorge del basket solo quando vince. Ne sa qualcosa la Stefanel. L'estate ha portato il passaggio di proprietà da Gabetti (al quale è rimasto un 10%) a Stefanel, ma anche una campagna che è stata soprattutto di vendite (Pessina e Sconochini). Anche così però la formazione di Tanjevic - che spera sempre nell'esplosione di Fucka - resta di ottimo livello: è rimasto Bodiroga, uno dei migliori nella Serbia europea e scelto dai Sacramento Kings; probabilmente verrà ingaggiato un ex prò di un certo nome per il ruolo di ala. L'obiettivo non è solo quello di non cedere lo scettro cittadino, ma tornare a puntare in alto. Che vuol dire una parola sola: scudetto. Gabriele Tacchini Da sinistra Bogdan Tanjevic (confermato dalla Stefanel) e Carlo Recalcati (novità della Aresium). A loro sono affidate le speranze del basket milanese di rialzare la testa