Berger penalizzarmi un'ingiustizia

Hill in testacoda all'inizio del secondo giro, per il tedesco un trionfo lungo 300 chilometri I CHIAROSCURI DELLE FERRARI L'austriaco costretto a uno stop obbligato per partenza lievemente anticipata Berger; penalizzarmi un'ingiustizia Mesi: «Ai box non hanno capito il difetto dell'auto» HOCKENHEIM DAL NOSTRO INVIATO Jean Alesi forse ha intenzione di andare in qualche santuario a farsi benedire. In Germania non ne è andata bene una al francese. E anche la gara è finita ingloriosamente, con un ritiro al 12° giro. «Al passaggio precedente racconta Jeanburrasca, abbacchiato - avevo sentito un rumore strano nel motore. Così avevo tentato di avvertire i box via radio. Evidentemente non mi avevano sentito bene, perché ho colto la squadra di sorpresa. Hanno dato una sguardo alla vettura e cambiato le gomme. Sono ripartito, ma il brotolio dietro si è fatto ancora più forte e subito dopo sono stato costretto a rientrare. Un weekend da dimenticare, molto sfortunato. E dire che la corsa non si era messa male. Visto come sono andate le cose, potevo prendere qualche punticino». Alesi è partito senza vedere Berger salire sul podio. L'austriaco è apparso diviso da sentimenti opposti. Da una parte la soddisfazione per il terzo posto, dall'altra il dispiacere di essere stato penalizzato per partenza anticipata. «Se in mattinata mi avessero chiesto di firmare per un simile piazzamento - ha spiegato Berger - lo avrei fatto a occhi chiusi. La vettura, pur con qualche problemino, andava bene. E alla fine mi sono anche divertito. Quando dopo lo stop obbligato mi hanno comunicato che ero 14", mi sono talmente infuriato che ho spinto come un matto. Credo di avere effettuato dei bei sorpassi». Cosa è successo al via? «Prima che si accendesse il semaforo rosso, ho inserito la marcia e la vettura si è mossa leggermente. Ma non ho passato la linea bianca e soprattutto non ne ho avuto alcun vantaggio. Ritengo che il sistema elettronico che controlla le partenze anticipate sia troppo sensibile. Ora capisco la mortificazione dei miei colleghi che avevano subilo la stessa penalizzazione in precedenza. A parte questo, ci resta solo da lavorare per recuperare. Siamo ancora a inseguire i migliori». Il lavoro non mancherà per Berger e Alesi. La Ferrari li ha convocati entrambi per domani, mercoledì e giovedì. In programma una serie di testa a Fiorano. «Abbiamo diverse cose da provare sia per il motore, che sull'aerodinamica e nella meccanica - ha dichiarato Jean Todt -. Anche se, onestamente, non possiamo ancora sapere se le novità ci permetteranno di fare dei progressi. Come bilancio, direi che il terzo posto di Berger, dopo i problemi e le polemiche dei giorni scorsi, è un piccolo premio per il pilota e la squadra. Abbiamo bisogno anche di riflettere, di tranquillità. Certi discorsi non aiutano, meglio stare zitti. Non è giusto, non è piacevole. Certe cose, se si vuole, si possono pensare, ma non si dicono». Un riferimento alle critiche pronunciate da Niki Lauda? Certamente Todt non le ha gradite. Adesso però il campionato continua. Che Ferrari dovremo aspettarci a Budapest fra due settimane? «Io mi auguro che sulla pista ungherese le nostre vetture non ripetano i disastri degli scorsi anni. Continuiamo a impegnarci proprio per questo, per migliorare anche se non siamo vincenti». In effetti ieri, fra le pieghe, alcune prestazioni della 412T2 sono state incoraggianti: Berger ha ottenuto il miglior tempo assoluto nel primo settore della pista e la maggiore velocità sulla linea del traguardo. Non è molto, ma quando si è indietro, tutti i dati positivi sono incoraggianti. [c. eh.] Schumacher fra Coulthard e Berger sul podio di Hockenheim: il tedesco ora ha 21 punti di vantaggio nella classifica mondiale sul diretto concorrente Damon Hill

Luoghi citati: Budapest, Germania