SCHUMACHER finalmente re davanti ai suoi tifosi di Cristiano Chiavegato

FORMULA ì Hill in testacoda all'inizio del secondo giro, per il tedesco un trionfo lungo 300 chilometri SCHUMACHER finalmente re di i fdavanti ai suoi tifosi HOCKENHEIM DAL NOSTRO INVIATO Michael Schumacher, il kaiser del volante, è riuscito a trasformare un circuito in una specie di enorme Fuorigrotta. Una folla immensa (128 mila paganti) ha consumato tonnellate di mortaretti e fuochi d'artificio per festeggiare la prima vittoria di un pilota tedesco nel Gp di Germania. Nessuno fra gli assi dell'automobilismo che questa terra ha generato, dal 1951 a oggi aveva mai vinto la gara iridata di casa. E' un altro record che si aggiunge all'albo d'oro del 26enne di Kerpen, nato praticamente su una pista di go-kart. In un tripudio di bandiere sventolanti, il pilota della Benetton ha praticamente compiuto 300 chilometri in un continuo trionfo. Un successo che Hill, troppo generoso, gli ha offerto su un piatto d'argento. Per la seconda volta consecutiva l'inglese ha compiuto un errore. E stavolta, a differenza di quanto era successo due settimane fa a Silverstone, non ha sbagliato in un tentativo folle di sorpasso. Ieri è uscito di pista all'inizio del secondo giro, quando era già largamente in testa. E' successo alla Sud Kurve, dopo i box. Una curva veloce nell'affrontare la quale bisogna appena toccare il freno. Apparentemente Hill è arrivato lungo, le ruote posteriori si sono bloccate per un at- timo e la Williams è volata a tutta velocità. Prima un testacoda che per fortuna ha rallentato la corsa sulla terra, poi una gran botta contro le gomme di protezione. All'urto del «nemico» di Schumacher hanno subito fatto eco le migliaia di botti esplosi sugli spalti. E da quel momento è stata festa per il tedesco, perché nessuno aveva più dubbi sul suo successo. Come è stato. Michael ha guidato alla perfezione, ha attuato insieme alla sua squadra una strategia delle soste perfetta (due i pit-stop per gomme e benzina, velocissimi) e a parte un breve interregno - dovuto alle fermate ai box - a favore di Coulthard che lo inseguiva, è sempre stato tranquillamente primo. Dietro Schumacher, tuttavia, è successo quasi di tutto. E sul podio, con il leader del mondiale e lo scozzese della Williams, alla fine ò salito Berger. Un terzo posto insperato per la Ferrari, guadagnato grazie ad una prestazione maiuscola dell'austriaco ed anche un po' alle disgrazie altrui, visto che le due McLaren e le due Jordan che viaggiavano su tempi elevati sono state costrette ad abbandonare. Ma l'af¬ fidabilità delle vetture e dei motori fa parte del gioco. E del resto ha colpito anche Maranello: Alesi ha dovuto ritirarsi al 12" giro quando era risalito dalla decima alla sesta posizione, per un problema sul propulsore. Si è così completata la settimana più nera della stagione per il francese. Anche Berger non ha avuto vita facile. Se la sua 412T2 si è dimostrata competitiva, Gerhard e incappalo nella mannaia dei controlli elettronici che non nascondono più nulla ai commissari. Al via l'austriaco nell'inserire la prima marcia ha spostato la vettura di 7 centimetri. E' bastato questo (ma la legge deve essere uguale per tutti e nelle gare precedenti aveva già penalizzato più di un concorrente) per far infliggere alla Ferrari numero 28 una penalità di 10 secondi, con stop and go. Al quinto giro, quando già era terzo, Berger ha dovuto fermarsi e ripartire dal 14" posto, staccato dai migliori. Questo non significa che la Ferrari avrebbe potuto puntare più in alto, visti i distacchi finali. Ma il podio sarebbe stato sicuro e Berger non sarebbe stato costretto a lottare come un dannavo per recuperare. Quantomeno si è visto che il pilota tirolese, quando vuole e la vettura lo consente, è sempre in grado di essere veloce. In particolare sui circuiti che gli piacciono, tipo Hockenheim. Un circuito che, come al solito, ha provocato una selezione enorme, con soltanto otto vettu¬ re al traguardo e nove classificate. A parte l'uscita di strada di Hill (unico incidente) sono saltati otto motori, tre cambi, una friziono, due semiassi. Provocando la grande delusione della McLaren - e quindi della Mercedes che fornisce i motori alla squadra di Hon Dennis - e della Jordan-Peugeot. Dopo le polemiche dello scorso anno per il divorzio fra la casa tedesca e il team irlandese, ieri tutti sono stati accomunati nello stesso disastro, centrando un 2 a 2 negativo. Il che dimostra che anche por i grandi costruttori la Formula 1 non è campo di conquista tanto facile. Ed anche che la Renault, impegnata nelle corse da più tempo degli altri, ha un vantaggio ancora notevole. Adesso, nella sfida per il titolo, Schumacher viaggia in discesa. Ventun punti di margine in classifica su Hill sono una riserva che permetterà al tedesco non solo di sognare a occhi aperti, ma anche di rischiare un po' di più senza dover recriminare in caso di eventuali colpi a vuoto. Cristiano Chiavegato Insperato terzo posto del ferrarista Berger ottenuto grazie ad una prova grintosa Secondo Coulthard, Alesi fuori al 12° giro FORMULA ì f Schumacher spinge un'auto d'epoca dopo la sfilata che ha preceduto II Gp A destra, l'arrivo

Luoghi citati: Germania, Maranello, Silverstone