L'lna cerca soci la Stet aspetta l'amico americano di Valeria Sacchi

Ulna cerca soci, la Stet aspetta Vamico americano I NOMI E GLI Ulna cerca soci, la Stet aspetta Vamico americano Sarà l'afa estiva, sarà colpa degli archi voltaici dell'alta finanza. Fatto sta che, di colpo, il nocciolo duro dell'Ina si è surriscaldato. Scotta talmente che nessuno riesce a prendelo in mano, bisogna lasciare che si raffreddi, portar pazienza per qualche giorno. Luigi Arcuti ha fermato il gioco e Gianni Zandano e Sandro Molinari si sono messi in surplace. Confermano la volontà, ma restano vaghi sull'entità. Del resto, non si chiama il «nocciolo» anche «gas», ovvero «gruppo azionisti stabili», e non è il gas per sua natura volatile? La cosa non dispiace affatto al presidente della compagnia, Sergio Siglienti. Se la presenza delle banche nel «gas» scende, ci sarà più posto per i privati, imprenditori come Giuseppe Luigi Arcuti Sergio Siglienti Menarmi o fondi famosi come le Scottish Widows. E si evitano le solite critiche sulle «false privatizzazioni». E' chiaro che Imi, San Paolo e Cari-, pio alla fine entreranno (anche se in Cariplo il presidente deve fra fronte ad alcune resistenze, come quella di Roberto Artoni, docente bocconiano ed ex commissario Consob). II Tesoro, rappresentato dal direttore generale Mario Draghi, ritiene che un ancoraggio bancario sia necessario per la stabilità. E ha le armi per invogliare i banchieri. Ma ricalibrare quote e quotine non è semplice, ci vorrà tutta la settimana, forse pure la prossima. Si spera di farcela prima di Ferragosto. Il presidente del Consiglio e ministro del Tesoro vorrebbe non andar troppo per le lunghe, lo stes¬ so vale per il ministro del Bilancio, Rainer Masera, il ministro dell'Industria, Alberto Ciò, non ne può più. Teoricamente, entro la settimana dovrebbe arrivare l'annuncio dell'accordo tra Stet e Ibm, al quale lavora da mesi il presidente di Ibm Italia, Elio Catania, risposta ai matrimoni tra le superTelecom del globo. Verrà annunciato da Lou Gerstner, presidente di Ibm Corporation, e naturalmente da Ernesto Pascale, amministratore delegato di Stet (il presidente Biagio Agnes viene tenuto in ombra, non l'hanno neppure portato a Wall Street). Intanto, Pascale si è comperato Reseau. Anzi, per essere precisi ha comperato il suo azionista di controllo Frangois De Brabant. Un belga sulle cui Mario Draghi cerca banche Fedele Confalonieri qualità medianiche, soprattutto nel marketing, Pascale ha immensa fiducia. Sono incavolatissimi i soci minori di Reseau, restati fuori dal gioco, come Marcello Ceccoli e Giancarlo Lizzeri. I poverini, che faranno? Forse un Reseau II? Il buon Fedele Confalonieri è fino ad oggi l'unico a credere che, con la cessione del 20% di Mediaset ai tre amici, «è cambiato tutto». Ripete: ormai nuotiamo in alto mare. In effetti qualche cavallone è all'orizzonte. Come quella del famoso «put», che poi altro non sarebbe che una finta vendita con patto di riacquisto. O come le indagini avviate dal tribunale amministrativo di Monaco sui rapporti tra Leo Kirch, Johann Rupert e Fininvest. Ecco 1 allora che diventa sempre più importante riuscire a concludere il secondo passo con le banche, quello per il quale lavora l'industrioso Cesare Geronzi, direttore generale della Banca di Roma. Lasciando nelle mani dell'amico Fedele questi dettagli, Silvio Berlusconi punta a minare ben altri avversari. Scatena la rissa tra il suo ex ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, e l'attuale ministro Augusto Fantozzi sul concordato fiscale, manda a monte il patto sul ricambio in Rai (e su questo, onestamente, sarebbe un autolesionista a comportarsi in modo diverso). Qualcuno addirittura insinua che ci sarebbe lo zampino di Sua Emittenza nel can-can montato sulla presunta volontà di Alberto Barto- Giulio Tremonti relli di emi- polemizza grare in America col suo nuovo ritrovato anticancro. Secondo gli amici, Alberto, semplicemente, era andato negli Usa in vacanza. Silvio ha ragione di essere nervoso. Ogni giorno arrivano dal fronte economico notizie buone: la lira recupera sul marco, il presidente di Assolombarda Ennio Presutti dice che la Lombardia tira, per le nuove imprese è «babyboom», perfino l'inflazione è scesa di una minuscola frazione. Non è tutto. Ogni sera, soavemente sorride il presidente del Consiglio Lamberto Dini dai teleschermi, e chiama in causa, raffinatezza estrema, Bettino Ricasoli. Roba da diventar matti. Perfino la nostra bistrattata Borsa suscita interesse. Il road-shov organizzato con Confindustria e Abi da Attilio Ventura e Benito Boschetto, presidente e direttore generale del Consiglio di Borsa, ha visto platee gremite sia a Bergamo che a Vicenza. E che il mercato italiano sia interessante, lo dimostra il fatto che Andrew Kacic, gran capo dell'americana Bullet Sport, attrezzature e articoli da golf, quotata al Nasdaq, vorrebbe collocare parte del prossimo prestito obbligazionario proprio in Italia. L'ultima curiosa notizia arriva da Roma, dove Jurgen Schrempp, presidente del consiglio di amministrazione della Daimler, alticcio, litiga con i poliziotti. Bisogna scusarlo: in Germania i vertici del suo gruppo si combattono a colpi di carte bollate. Valeria Sacchi Attilio Ventura in tournée Luigi Arcuti Sergio Siglienti Mario Draghi cerca banche Fedele Confalonieri Augusto Fantozzi Attilio Ventura in tournée Giulio Tremon polemizza Ennio Presutti è ottimista