Alesi e Berger non perdonano Lauda

A Hockenheim (dove oggi Hill parte in pole) anche Prost stuzzica Schumacher e la Ferrari A Hockenheim (dove oggi Hill parte in pole) anche Prost stuzzica Schumacher e la Ferrari Alesi e Berger non perdonano Lauda «Cosa sa?Neppure saluta...» HOCKENHEIM DAL NOSTRO INVIATO Nessuna parata, insieme su una vettura scoperta prima della gara, per rendere più docile il pubblico. Ecclestone, patron della FI, non ha voluto. «Quei due - ha detto - mi vogliono scombinare i programmi. I piloti debbono sfilare per ordine, fra compagni di squadra». Così non ci sarà la «pace» in pista. Hill e Schumacher potranno continuare a guardarsi in cagnesco e magari continuare a giocare all'autoscontro, come a Silverstone. Del resto l'inglese lo ha detto chiaro nei giorni scorsi: «Se dovessi ripetere un analogo tentativo di sorpasso, farei le stesse cose perché un pilota ha il dovere di sfruttare ogni opportunità». Una bella dichiarazione di guerra da parte di Damon, che ha strappato al rivale anche la pole position. Un giro da brivido e ieri, per la nona volta in carriera, la quinta nella stagione e la terza consecutiva, ha fatto segnare il miglior tempo: l'44"385, media 235,309, in quello che è rimasto il circuito più veloce del mondo. Ma Schumi, davanti ai propri tifosi in delirio (più di 200 mila persone presenti nei tre giorni), non si è fatto intimorire. Ha perso la prima sfida per soli 8 centesimi, un'inezia. E promette di far scintille oggi in gara, una corsa lunga e difficile (lo scorso anno solo 6 vetture a pieni giri). Una battaglia ravvicinata, con il solito decisivo carosello delle soste ai box. E' difficile prevedere che qualcun altro possa inserirsi in questo testa a testa che potrebbe anche decidere il futuro del campionato. Soltanto Coulthard, con l'altra Williams, sembra avere un mezzo all'altezza dei due migliori. Lontana è infatti la Ferrari, che nel 1994 qui vinse con Berger. Ieri l'austriaco ha salvato un bilancio pessimo inserendosi al quarto posto (a 1 " 168 da Hill), mentre Alesi non è andato oltre il decimo tempo, perché non ha mai trovato un assetto accettabile per la sua vettura. E il motore, con poca accelerazione, non l'ha di sicuro aiutato. Arrivare in zona punti sarà già un bel risultato per entrambi. La Ferrari sembra avere costruito una maligna macchina del tempo: invece di proiettarsi in un futuro roseo, pare essere tornata indietro di un paio d'anni, in uno dei suoi momenti peggiori. Non tanto per le performances delle 412T2, quanto per l'atmosfera. E' sintomatico che quando le cose non vanno bene arrivano le polemiche, le critiche, i dubbi, i sospetti. Forse è stato un effetto di una certa delusione: sino a Magny Cours c'era stata una crescita continua, da allora i rivali hanno fatto passi avanti e Maranello ha subito un contraccolpo negativo. Tanto per aumentare la confusione, ieri sulla vicenda Schumacher-Alesi-Berger e Ferrari, è intervenuto anche Prost. «Alesi - ha spiegato - non potrà restare se arriva il tedesco. Michael vuole avere tutto il team ai suoi ordini, Jean sarebbe ridotto a fare la seconda guida. Meglio cambiare aria. Se lo vuole la Williams...». Ma Alain ha stuzzicato anche Schumi: «Un grande campione non può rinunciare a un'opportunità chiamata Ferrari. Diverrebbe molto più popolare, perché adesso non ha di sicuro raggiunto i li¬ velli d'immagine che avevamo io, Senna, Piquet e Mansell. Ma quando sarà a Maranello dovrà ricordarsi di certe cose. Io avevo cercato di far cambiare mentalità alla Ferrari, ma loro cambiavano solo gli assetti». Ancora sul pilota della Benetton: «Sinora ha sempre corso da solo con un team tutto a sua disposizione. Non ha mai avuto un coéquipier in grado di impensierirlo e stimolarlo. Quindi sarà ancora da scoprire se cambierà vettura e squadra». Circa le dichiarazioni di Lauda su Alesi e Berger, Prost ha detto: «Con Senna ci sono stati momenti molto difficili. Fuori della pista non ci parlavamo. Ma ai box si lavorava insieme: se quello che ha detto Niki è vero, ha ragione». Le affermazioni dell'austriaco sono però pacatamente contestate dagli interessati. «Lauda è un grande esperto, lavora sulle vetture di serie - ha spiegato Berger - ma onestamente non può vedere l'impegno che profondiamo nelle prove e in gara». E Alesi ha aggiunto: «A me non parla mai e neppure mi saluta. Non capisco come faccia a giudicare». Intanto un altro problema si presenta alla Ferrari. L'Agip, sponsor tecnico tradizionale, potrebbe non rinnovare il contratto. La Casa petrolifera italiana è disposta ad aumentare il proprio impegno (di fronte a un'offerta della Shell di 18 milioni di dollari l'anno), ma desidera che la scuderia si allinei nella battaglia per avere regolamenti più chiari sulle benzine. E anche questo ò un problema da non sottovalutare. Cristiano Chiavegato Gran Premio di Germania, nona prova del campionato mondiale di Formula 1. Da percorrere 45 giri del circuito di 6823 metri, pari a km 307,032. Al via (ore 14) 24 piloti. Ecco lo schieramento di partenza. 1* FILA: HILL [WILLIAMS 5] 1'44"385 7* FILA: SALO [TYRRELL 4] 1'47"507 SCHUMACHER [BENETTON 1] V44M465 B0ULLI0N [SAUBER 29] 1'47"636 2* FILA: C0ULTHAR0 [WILLIAMS 6] 1'44"540 8* FILA: PAPIS [FOOTWORK 9] 1'48"093 BERGER [FERRARI 28] 145"553 BADOER [MINARDI 24] V49"302 3" FILA: BARRICHELLO [JORDAN 14] 1'45"765 9* FILA: KATAYAMA [TYRRELL 3] 1'49"402 IRVINE [JORDAN 15] 1'45"846 SUZUKI [LIGIER 25] 1'49"716 4* FILA: HAKKINEN [MCLAREN 8] 1'45"849 1 0* FILA: INOUE [FOOTWORK 10] V49"892 BLUNDELL [MCLAREN 7] 1'46"221 MARTINI [MINARDI 23] 1'49"990 5» FILA: HERBERT [BENETTON 2] V46"315 11* FILA: DINIZ [F0RT21] 1'52"961 ALESI [FERRARI 27] 1'46"356 MORENO [FORTI 22] 1'53"405 6" FILA: FRENTZEN [SAUBER 30] 1'46"801 12* FILA: MONTERMINI [PACIFIC 17] 1'53"492 PANIS [LIGIER 26] 1'47"372 LAVAGGI [PACIFIC 16] 1'54"625 Damon Hill (foto) ad Hockenheim parte in prima fila con Schumacher a fianco; Berger è quarto, Alesi soltanto decimo

Luoghi citati: Alesi, Germania, Hockenheim, Maranello, Silverstone