«Concordato i conti torneranno»

Martedì il governo incontra le categorie. Caleffi: sì a una mediazione ma senza toccare il gettito Martedì il governo incontra le categorie. Caleffi: sì a una mediazione ma senza toccare il gettito «Concordato/ i conti torneranno» Le Finanze: vogliamo 12 mila miliardi ROMA DALLA REDAZIONE «Per il governo l'obiettivo complessivo dei 12.000 miliardi previsti per il '95 dal concordato di massa è irrinunciabile». E' il sottosegretario alle Finanze Franco Caleffi a fornire la precisazione, all'indomani della decisione dell'esecutivo di intervenire per rendere meno gravosa ai singoli contribuenti l'adesione al concordato e nel bel mezzo di una lunga polemica tra il ministro delle Finanze Fantozzi e il suo predecessore Giulio Tremonti, creatore del concordato. E' una precisazione da fare, però, secondo il sottosegretario Caleffi in vista del confronto con le categorie e gli ordini professionali previsto per martedi prossimo, dove il governo si presenterà proponendo un patto. «Sulla questione del concordato - ha affermato in una dichiarazione all'agenzia di stampa Adnkronos - il governo è impegnato a trovare una soluzione. Martedì andremo all'incontro con le categorie per sentire le loro ragioni. Il nostro obiettivo è anzitutto la riuscita del concordato e quindi il mantenimento dell'obiettivo complessivo di gettito. Se ciò sarà possibile riducendo l'importo dei singoli grazie ad una maggiore adesione al concordato stesso non sarà certo il governo a creare ostacoli. Anzi - ha aggiunto - se sarà trovata un'intesa, i provvedimenti necessari saranno adottati in tempi rapidissimi». Pomo della discordia tra amministrazione finanziaria e categorie interessate sono gli interessi di mora calcolati sulle maggiori tasse che i contribuenti vengono chiamati a pagare: le categorie sostengono che rendono eccessivamente gravosa la somma da versare per aderire al concordato e chiedono la loro eliminazione. Il governo si è detto disponibile a riconsiderare la questione: sul tappeto le ipotesi di una loro eliminazione o di una drastica riduzione. Ma proprio per evitare che una diminuzione dell'importo dei sin- goli faccia calare il gettito complessivo, alle categorie e agli ordini interessati sarà sottoposto un patto: «Alle categorie - ha spiegato Caleffi- proporremo un protocollo d'intesa con un preciso impegno a sostenere presso i propri iscritti l'adesione al concordato. Deve essere chiaro insomma che se il concordato fallisce ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Le esigenze di bilancio devono essere rispettate e le categorie che avevano in precedenza contrattato il concordato non possono pensare di farlo fallire e scaricare su altri contribuenti gli oneri. Noi - ha concluso Caleffi - ci siamo trovati a gestire il concordato e sin dall'inizio abbiamo operato per la sua riuscita. Se alla fine salterà dovrà risultare chiaro di chi è la responsabilità». Le probabilità di mettere d'accordo le categorie sulla questione, però, risultano al momento abbastanza limitate. Le reazioni finora sono state tutte di segno negativo. La Cgil chiede che non si trasformi il provvedimento in «una sorta di gigantesco condono di massa». «Un'idea che, in questi giorni, molti si sono fatti e che sembra propria anche di coloro che l'avevano promosso», ha sostenuto Stefano Patriarca, responsabile del dipartimento economico della confederazione. I benzinai hanno bollato come «approssimativa» la proposta di accertamento con adesione per la categoria e hanno minacciato «una pesante chiusura degli impianti su tutto il territorio nazionale». Delusi anche i dentisti. L'Andi, l'associazione di categoria, ha parlato di «modelli teorici astrusi» ed ha invitato tutti i soci «a non aderire al concordato» perché «la meccanica del provvedimento penalizza i contribuenti che hanno dichiarato ricavi maggiori per due ordini di motivi: l'applicazione ai maggiori ricavi dell aliquota marginale Irpef, per cui l'imposta è determinata con l'aliquota più alta, e l'intervallo tra i gruppi di ricavo della tabella per determinare le classi di redditività ed il conseguente incremento, che è oltremodo penalizzante per la categoria». I PUNTI CALDI DEL CONCORDATO CHE COS'È' Il concordato di massa, nato con la Finanziaria del governo Berlusconi, serve per mettersi in regola con il Fisco. La proposta per aderire arriva a domicilio. Dal concordato, le Finanze stimano incassi per 12 mila miliardi circa. A CHI E' RIVOLTO Ricevono ia proposta gli otto milioni di contribuenti lanche quelli onesti]. Il Fisco offre la possibilità agli evasori di pagare per gli anni '87/'93 le maggiori imposte ricalcolate in base a criteri statistico-matematici. In cambio promette di non fare accertamenti sugli anni «concordati». ESCLUSI Non può «concordare» chi è colpevole di reati gravi [come i falsi in bilancio di Tangentopoli], chi non ha presentato la dichiarazione o chi ha già ricevuto un accertamento. COME METTERSI IN REGOLA Basterà versare quanto chiede il Fisco e spedire copia della proposta all'amministrazione con l'attestato di pagamento. [ 15 SETTEMBRE TERMINE Il 15 settembre, ma si potrà pagare in due tranche [la seconda il 15 dicembre]. Il ministro delle Finanze Augusto Fantozzi

Persone citate: Augusto Fantozzi, Berlusconi, Caleffi, Fantozzi, Franco Caleffi, Giulio Tremonti, Stefano Patriarca

Luoghi citati: Andi, Roma