Brescia, «fuga di notizie» indagato il pm Ascione

Brescia, «fuga di notizie» indagato il pm Ascione Brescia, «fuga di notizie» indagato il pm Ascione L'INCHIESTA DI SALAMONE BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO Favoreggiamento e abuso d'ufficio. Sono le due ipotesi di reato contro il pubblico ministero bresciano Guglielmo Ascione. L'indagine, per competenza, è stata affidata quattro giorni fa alla procura di Milano. Riguarda una fuga di notizie dall'inchiesta sulle ispezioni ministeriali contro Di Pietro, condotta da Fabio Salamone e Silvio Bonfigli, colleghi di Guglielmo Ascione. Il fascicolo a Milano è nelle mani del pm Giovanbattista Rollerò. A lui, esperto nelle inchieste sulle tangenti pagate per l'edilizia privata, è toccata la patata bollente che porta un nuovo magistrato sotto inchiesta, che accende ancor di più i riflettori su Brescia. In sostanza Ascione prese informazioni sullo stato dell'inchiesta dei due colleghi, ne avrebbe parlato con un indagato. Circola anche un nome, quello dell'ispettore Domenico De Biase, un tempo magistrato a Salò e grande amico di Ascione. Con lui avrebbe parlato il pm bresciano? Ci sono intercettazioni telefoniche che provano il rapporto pericoloso tra l'ispettore e il suo amico? Nessuna conferma ufficiale. Anche Ascione si dice stupito: «Cado dalle nuvole, non so su quali elementi possa basarsi questa inchiesta». Il fatto è che Ascione non nega di aver sentito telefonicamente il suo amico De Biase, ma solo per cortesia, senza entrare nei dettagli dell'inchiesta. Dunque senza compiere un reato gravissimo, ancor più grave se commesso da gistrato mone un magistrato. Ma il magistrato milanese vuole vederci chiaro su quella che - a prima vista - sembra solo una leggerezza, in buona fede, senza alcuna volontà di inquinare le prove. A Milano vogliono vederci chiaro ma è indubbio che la patata bollente cade solo sulla procura di Brescia. Dove i rapporti tra i pm non sono mai stati idilliaci, dove c'è il problema - ancora tutto da risolvere - del procuratore capo Francesco Lisciotto, sotto inchiesta davanti al Csm e in attesa di trasferimento. Anche di questa vicenda si è già occupato il Csm. Ed è proprio da Palazzo dei Marescialli, dove è arrivato l'esposto di Salamone e Bonfigli, che le carte sono arrivate a Milano. «Sono questioni di rilevanza penale», scrivono i consiglieri. Rilevanza penale o no, è certo che le cose a Brescia si complicano. Guglielmo Ascione ha un passato da pm di tutto rispetto: è lui ad aver indagato sul sequestro Ghidini, sulla faccenda delle mine della Valsella, sugli esposti di Cusani contro Di Pietro. Ed è ancora lui, oggi, ad avere aperta un'inchiesta su Fabio De Pasquale, il magistrato milanese che fece arrestare Gabriele Cagliari. Proprio il caso Cagliari sembra quello più delicato per questa vicenda. In sostanza Ascione deve indagare su un pm milanese mentre a Milano è a sua volta sotto inchiesta. Difficile che le cose possano rimanere così. Facile invece che l'inchiesta su Cagliari possa essere affidata ad un altro sostituto. Ma c'è anche altro. Una vicenda ancora aperta collega pure Ascione a Salamone. I due magistrati, insieme, devono indagare sulla base degli esposti presentati a Brescia da Silvio Berlusconi. E anche lì si parla di fughe di notizie. Un groviglio di vicende che si intersecano, la cui soluzione non sembra a portata di mano. [f. poi.] Sotto: il magistrato Fabio Salamone Sopra: il pm bresciano Guglielmo Ascione