I croati avanzano isolati i serbi di Knin

avanzano. La guerra si estende, Pale chiede aiuto «ai fratelli di Belgrado» e lancia una controffensiva avanzano. / cetnici di Mladic hanno bruciato Zepa e ucciso il comandante musulmano della città ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Dopo Bosansko Grahovo, le forze croato-bosniache affiancate dai soldati dell'esercito croato, sono entrate a Glamoc, cacciando i miliziani di Karadzic da tutta questa zona della Bosnia occidentale. I croati hanno trovato una città deserta. Dopo i combattimenti iniziali, i soldati serbi si sono dati alla fuga lasciando sul terreno una quantità enorme di armi e munizioni. Dal quartier generale dell'Onu nella ex-Jugoslavia, il portavoce Chris Gunness ha dichiarato: «Ritengo che i croati si stiano seriamente preparando alla guerra. E in un certo senso l'hanno già iniziata perchè il loro esercito opera in Bosnia e sta combattendo contro i serbo-bosniaci». Con l'avanzata delle forze croate, che da Sud intendono aprire un largo corridoio verso l'enclave musulmana di Bihac e ricongiungersi al quinto corpo dell'esercito bosniaco, cresce il panico a Knin, la roccaforte della Krajina, la regione della Croazia occupata dalle formazioni paramilitari serbe. Per il momento le azioni militari croate si stanno svolgendo in territorio bosniaco, a ridosso del confine con la Croazia. Ma mentre all'Est i croati puntano verso Jajce, dall'altra parte della frontiera con la Croazia, ad Ovest, ci sono i territori occupati ai serbi, e in particolare Knin che dista venti chilometri dalle posizioni che controllano adesso i croati. I loro cannoni sono schierati sul monte Strmica che sovrasta la città. Per paura di un attacco croato, colonne di veicoli stanno cercando di uscire dal capoluogo della Krajina, ma le autorità serbe hanno proclamato lo stato di guerra e la mobilitazione generale per impedire la fuga ai sempre più numerosi disertori. In tutta la Krajina è stato introdotto il coprifuoco, mentre Radio Knin, che ha interrotto i suoi programmi regolari, continua a lanciare appelli alla popolazion affinché prenda le armi e si unisca ai miliziani. La sconfitta militare nella regione di Bosansko Grahovo è tanto più grave per i serbi perché taglia la via di comunicazione diretta tra Knin Banja Luka, ovvero tra i territori occupati dai serbi in Croazia e in Bosnia, nonché con la Serbia di Milosevic. Per Knin, in particolare, i rifornimenti provenienti dalla Serbia, come armi, carburante e merci di ogni genere, d'ora in poi dovranno attraversare una via molto più lunga e tortuosa. Ma, per la vittoria dei croati che hanno liberato 230 kmq. di territorio in Bosnia occidentale, la tensione cresce anche nel quartier generale di Karadzic a Pale. Il leader serbo-bosniaco ha chiesto l'intervento «dei fratelli di Belgrado» e ordinato un contrattacco per rinconquistare le città perdute. Da Sarajevo intanto il presidente bosniaco Izetbegovic ha mandato un messaggio di congratulazioni alle forze croate. «Si tratta di un grande passo sulla nostra strada comune per sconfiggere l'aggressore serbo e impedire una volta per sempre la creazione della Grande Serbia», ha dichiarato a sua volta il comandante in capo dell'esercito bosniaco, gen. Delie, Ma nel frattempo i serbi continuano ad attaccare con violenza l'enclave musulmana di Bihac, che l'Onu ha proclamato zona protetta. Ancora una volta i bombardamenti più feroci provengono da Nord e da Ovest dove sono schierati i miliziani serbi della confinante Krajina croata, affiancati dagli uomini del leader secessionista bosniaco Abdic. A detta del portavoce dell'Unprofor a Sarajevo, i soldati del 5° Corpo dell'esercito bosniaco hanno rafforzato le linee della difesa e non ci sono stati nuovi spostamenti del fronte. A Nord dell'enclave, nei pressi di Velika Kladusa, che negli scorsi giorni è caduta nelle mani dei serbi e di Abdic, sono bloccati cento caschi blu del battaglione del Bangladesh che da un momento all'altro potrebbero diventare ostaggi dei serbi. Se la situazione di Bihac continuerà ad aggravarsi, la Croazia intraprenderà azioni per difendere i suoi interessi strategici in aiuto alla Bosnia, ha dichiarato ieri il presidente croato Tudjman nel suo incontro conl'inviato speciale del segretario generale dell'Onu, Akashi. In realtà tutti temono che Zagabria stia per lanciare un'offensiva più ampia per liberare i territori della Krajina. Le forse croate sono ammassate nella zona di Karlovac e più a Sud, nei pressi di Ogulin, in direzione dei laghi di Plitvice che sono nelle mani dei serbi. Da lì, attraversando i territori occupati dai serbi, i croati potrebbero raggiungere direttamente Bihac. Ieri, dopo una sosta a Trieste per i rifornimenti, la portaerei americana a propulsione nucleare Theodore Roosevelt si è diretta verso le acque dell'Adriatico di fronte alla costa croata. Intanto dalla sede dei caschi blu a Sarajevo hanno confermato che i miliziani del generale Mladic hanno saccheggiato e dato alle fiamme tutte le case di Zepa, l'enclave musulmana della Bosnia orientale caduta nelle loro mani dopo Srebrenica. I serbi hanno ucciso il maggiore dell'esercito bosniaco, Avdo Palic, che comandava la difesa di Zepa. Il maggiore Palic aveva negoziato con i serbi l'evacuazione dei civili e lo scambio di prigionieri. Il sindaco di Zepa è stato invece fatto prigioniero dagli uomini di Mladic. Ingrìd Badurina BIHAC E' STRETTA NELLA MORSA DEI SERBI DI CROAZIA, DI QUELLI BOSNIACI E DEI MUSULMANI RINNEGATI DI ABDIC A VEUKA KLADUSA Mar Adriatico ENCLAVE ONU ENCLAVE ONU PRESE DAI SERBI HHi MUSULMANI * :t < BOSNIACI ////. SERBI DI i CROAZIA SERBI BOSNIACI DA UVNO E' PARTITA L'OFFENSIVA DEI CROATI: L'AVANZATA HA DUE DIRETTRICI: UNA HA TAGLIATO I CONTATTI DIRETTI TRA KNIN E I SERBI DI BOSNIA, L'ALTRA PUNTA VERSO BANJA LUKA