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Addio al «nonno» del passante Aveva 102 anni: suo figlio è capocantiere del tunnel che sta cambiando la città Addio al «nonno» del passante Morto Macchi, costruì il trincerone della ferrovia Per l'ultima passeggiata scelse il cantiere del sottopasso: al braccio del figlio Alessandro, si aggirò fra ruspe e caterpillar con gli occhi commossi di chi guarda un nipotino fare progressi. Metafora meno lontana dalla realtà di quanto si creda. Se si pensa che quel nostalgico signore, scomparso ieri a 102 anni, era il cavalier Egidio Macchi. La storia di quest'uomo, nato a Torino il 13 aprile 1893, è la storia stessa della ferrovia subalpina. E quel sottopasso di cui il cavalier Egidio ha seguito, finché ha potuto ogni fase, è nato sotto la responsabilità tecnica di suo figlio, l'ingegner Alessandro Macchi: degno erede del padre, ma pure del nonno Ambrogio che all'inizio del secolo seguì la costruzione della «nuova» via Pietro Micca. Insieme con il cavaliere Egidio, dunque, scompare un importante capitolo dell'urbanistica torinese. Nel 1928 era capo cantiere quando si concluse il trincerone della ferrovia. «Basta avere pazienza e si vede tutto» amava ripetere. Ma è anche vero che ha dovuto passare la boa dei cent'anni per togliersi la soddisfazione di veder partire i lavori del passante. Cavaliere di Vittorio Veneto della guerra 1914-18, fu il primo soldato a trasmettere - dal fronte al Comando Interalleato di Parigi - le notizie su Caporetto con «precedenza su tutte le precedenze». Lo scorso aprile, nel giorno del suo ultimo compleanno, fu lieto di ricevere gli auguri del sindaco Castellani: «Complimenti a voi- aveva detto al primo cittadino - state proprio facendo una bella città». Funerali oggi nella chiesa di Gesù Nazareno, via Palmieri 39. . ®r^>^ -sai * fi? m Il cavalier Egidio Macchi con il figlio Alessandro: mostrano le foto del trincerone di 70 anni fa e dell'attuale cantiere del passante