Basta un lampo di Baggio a far felice Berlusconi di Piero Bianco

Basta un lampo di Baggio a far felice Berlusconi Ad Alessandria il Milan, privo di Savicevic, vince grazie a una doppietta di Simone e una rete di Di Canio Basta un lampo di Baggio a far felice Berlusconi «Quel suo assist a Simone mi ha incantato, e Weah è un pericolo vero» ALESSANDRIA DAL NOSTRO INVIATO Tutti a vedere le stelle. La «prima» stagionale del Milan (3-0 all'Alessandria, doppietta di Simone, poi Di Canio) calamita attenzione, è già una ghiottoneria per i guardoni dell'effimero calcio d'estate. Affamato di spettacolo, compare anche Berlusconi: s'accomoda in tribuna, accanto a Liedholm, Albertini e Savicevic. Il montenegrino ha marcato visita (problemi muscolari), così il boss di Forza Italia non può gustarsi il piatto più saporito: niente «gemelli del genio», Baggio è orfano, Simone fa la controfigura di Savicevic senza possederne l'anima creativa. Però ha il fiuto del gol. Per l'occasione risorge dalle tenebre il vecchio stadio Moccagatta, dopo il martirio dell'alluvione novembrina: l'incasso (quasi mezzo miliardo, una tribuna a 180 mila) sarà interamente devoluto all'Alessandria e servirà per completare la ricostruzione. Così volle Berlusconi. Eccolo, Baggio, con quello strano n. 18, con la sua voglia di riscatto dopo 3 mesi di troppe chiacchiere. Ecco Weah, l'altra stella che il pianeta rossonero smania di scoprili!. Nasce sotto il loro segno il Milan della nuova frontiera. Ielpo gioca il primo tempo al posto dell'acciaccato Rossi, Baresi l'intramontabile guida il pacchetto arretrato completato da Panucci, Maldini e Costacurta; in mezzo Boban sostituisce Albertini (pure lui ko), E ra¬ mo e Desailly fanno le prove generali per una stagione che li vedrà spesso sulla graticola, a supporto di un attacco brillante quanto a rischio nei ritorni. Via. Tutti gli occhi sul Codino che si becca qualche fischio dai tifosi grigi. Tocca la prima palla do¬ po 4', quindi imbecca bene in profondità prima Weah e poi Boban. Parte trotterellando, zona centrodestra, immaginando la posizione che dovrà occupare quando arriverà Savicevic. In prima linea Weah è possente ma ancora macchinoso, Simone combatte, lavora, segna. Boban e Desailly sono già in forma. Non è proprio entusiasmante, davanti, il «new Milan»: tira poco, eccedendo in narcicismi. E l'Alessandria (che Motta vuol portare in B) regge bene l'impatto, impegna anche Ielpo. Ma basta un cambio di marcia e arrivano i gol. Segna Simone, al 22', raccogliendo di testa una pennellata di Boban. E ancora Simone raddoppia al 36': ma questa volta il merito è davvero tutto di Baggio, che dopo due lanci lunghi inventa un numero di qualità. Il «genio» esce dalla lampada, salta tre avversari in velocità e mette il compagno solo davanti alla porta. Il pubblico applaude, Berlusconi gongola. 11 boss, sorriso Durban's e umore ottimo, replica con simpatica ironia alle battute dell'Avvocato (che rimbalzano da Torino) sul Baggio rossonero: «Non farà brutta figura, tranquillo. Alla Juve ha imparato tutto? Beh, Agnelli non può certo sbagliare certe battute su Robi, gli riescono sempre bene. Noi non abbiamo bisogno di scoprirlo, Baggio: è bastato quell'assist a Simone per incantarci. Del resto abbiamo costruito una squadra da spettacolo. Splendido pure Weah, tecnicamente è un fenomeno e quando va in profondità diventa un pericolo vero. Abbiamo scelto bene». Elogi assortiti: «Simone ha ribadito tutto il suo talento del gol; mi dicono che quando lui fa la prima rete stagionale il Milan vince lo scudetto, non lo sapevo ma devo trarne auspici confortanti. Baresi, poi, non finisce mai di stupire. Io sono molto soddisfatto, mi spiace solo di non aver visto anche Savicevic. Non pote¬ vo mancare all'esordio del Milan. E avevo promesso all'Alessandria di aiutarla con un piccolo gesto, che però ritengo carico di significati, come dimostra la nostra presenza qui». Nella ripresa Capello cambia tutta la squadra, l'unico superstite è Desailly che si sorbisce altri venti minuti. Davanti, nel Milan Due, compaiono Lentini, Futre e Di Canio, tre personaggi in cerca di vetrina. Il primo prende la traversa, il portoghese regala serpentine a gogò. Di Canio ha miglior sorte e realizza un gran gol, il terzo rossonero, dopo 17' con un pallonetto velenoso. Poi colpisce un palo. A dodici minuti dalla fine Sordo spedisce alle stelle un rigore che il portoghese aveva conquistato presentandosi solo in area e costringendo al fallo l'attento Graziani. Ma il vero Milan, almeno un po', si è visto solo nel primo tempo. Piero Bianco Il presidente Berlusconi (a destra) non ha voluto perdersi l'esordio di Baggio in rossonero Buon esordio di Weah la sua azione è possente ma ancora macchinosa Baggio, un numero di qualità per la gioia dei tifosi rossoneri

Luoghi citati: Alessandria, Torino