La nuova Juve ancora a passo di slow

Battuta d'arresto per la squadra bianconera, sconfitta 1-0 al Delle Alpi dallo Sporting Lisbona Battuta d'arresto per la squadra bianconera, sconfitta 1-0 al Delle Alpi dallo Sporting Lisbona La nuova Juve ancora a passo di slow Manovra approssimativa, gambe indurite dalla fatica Padovano conquista un rigore ma Del Piero lo sbaglia TORINO. L'aveva detto Vialli: «Saremo pachidermici». Detto e fatto. Ecco la Juve che ti aspetti, ovvero un embrione di squadra, la pallida controfigura del Dream Team che Lippi vagheggia. Perde (0-1) contro lo Sporting Lisbona, ma come avranno capito i fedelissimi del Delle Alpi, non è tanto un problema di modulo, di schemi, di altre diavolerie tattiche, quanto di gambe indurite dalla fatica. D'accordo, i tre nuovi presenti in campo, Pessotto, Lombardo e Jugovic, hanno bisogno di tempo per trovare l'affiatamento, ma non è questo oggi il problema della Juve. Troppo approssimativa e portata a commettere anche gli errori più banali. Gli infortuni di Vierchowod, Sousa (ci si è messo anche il mal di denti) e Conte sono incidenti di percorso e certo Lippi non si lamenta più di tanto. In campo i bianconeri si schierano con il collaudatissimo 4-3-3, lo Sporting risponde con schemi identici. Anche i portoghesi sono all'inizio della preparazione, ma si vede che a Lisbona non esiste un emulo di Ventrone. Infatti vanno via con maggior scioltezza e la solita abilità di palleggio. E la Juventus ne risente in maniera evidente. Tacchinardi ha subito modo di mettersi in evidenza con un paio di chiusure difensive brillanti, che confermano come si trovi a perfetto agio nel ruolo di libero. A sinistra c'è Pessotto, forse quello che fatica maggiormente ad adattarsi alla parte. Problemoni anche per Jugovic e Lombardo, i novizi della palestra, poveri di idee e di lucidità. Il resto è senza storia, cioè fa parte del passato. Di Livio trotta già con scioltezza sulla fascia destra, Ravanelli e Vialli abbozzano qualche ripiegamento difensivo vecchia maniera. C'è molto Sporting e poca Juve per gran parte del primo tempo. Al 24' Amunike vince un rimpallo con Torricelli ma manda alto da posizione favorevole. Capovolgimento di fronte e Ravanelli (25') va a terra in area per un intervento molto sospetto di Naybet su cui Borriello è di manica larga. 11 gol della squadra allena- ta dal professor Queiroz, l'uomo cui Sacchi negò il Mondiale, arriva quasi scontato al 30'. Sa Pinto si libera bene, supera Torricelli e con la punta del piede batte Peruzzi in uscita. Una frustata che scuote la Juve, mentre dalla curva Scirea partono i primi cori anti Baggio. Al 32' il solito Di Livio mette al centro per Ravanelli che di testa manda alto. Al 38' è ancora il soldatino a farsi luce, ed è ancora Ravanelli a sfruttare il perfetto lancio, ma dopo i cinque gol di Saint-Vincent non è fortunato e spedisce tra le braccia del portiere. I tifosi applaudono, poi improvvisamente c'è un fuggi fuggi in curva Scirea. Pare sia giunta una telefonata che annunciava la presenza di una bomba. Cinque minuti e la calma è ristabilita nel settore di Drughi e Vecchia Guardia. Grande valzer di sostituzioni nella ripresa fra i bianconeri. Fuori i muscolari, entrano i pesi piuma. Lo Sporting non cambia assetto in partenza, così Oceano continua a dettar legge a centrocampo, il vecchio Cadete e Amunike in attacco. Ma la musica è la stessa. La Juve va ancora a tempo di slow con svarioni che fanno sorridere tanto sono assurdi, ma in perfetta linea con i tempi. Al 3' Jugovic impegna il portiere con un piatto destro violento poi al 19' la Juve potrebbe pareggiare: Padovano è atterrato in area da Amunike, ma Del Piero spedisce il pallone sopra la traversa. Non male l'erede di Baggio, a lungo invocato dagli ultras. Tutto qui. Ma niente allarmi. Fabio Vergnano Juve: Peruzzi (l'sl Rampulla); Ferrara (l'st Carrera), Pessotto (l'st Sorin); Tacchinardi, Torricelli, Deschamps (14'st Orlando); Lombardo (l'st Fusi), Di Livio (45'st Fantini), Vialli (l'st Padovano), Jugovic, Ravanelli (l'st Del Piero). Sporting: Costinha; P. Martins, Naybet; Oceano, Marco Aurelio, Vujacic (14'st Dani); Assis (19'st P. Barbosa), Amunike (38'st Luis Miguel), Sa Pinto, Filipe (14'st A. Martins), Cadete (30'st Nelson). Arbitro: Borriello. Rete: 30' pt Sa Pinto. L'Awocato: «Baggio? Gli abbiamo insegnato tanto... Ma noi saremo la squadra da battere» Il nipote Giovanni jr «Una Juve da rivedere» A fianco: un contrasto tra Jugovic e Martins; sopra: Vialli al tiro

Luoghi citati: Lisbona, Saint-vincent, Torino