Sull'orlo della guerra totale

Sull'orlo della guerra totale Offensiva verso Bihac, Karadzic proclama la mobilitazione generale, Belgrado muove i tank Sull'orlo della guerra totale Bosnia, attaccano i croati, serbi in fuga ZAGABRIA. Le forze croatobosniache affiancate dalle unità dell'esercito regolare croato sono entrate ieri mattina a Bosansko Grahovo, un centinaio di chilometri a Sud Est di Bihac, l'enclave musulmana della Bosnia Occidentale che l'Onu che ha proclamato zona di sicurezza. In territorio bosniaco, ma a ridosso del confine croato, Grahovo dista una trentina di chilometri da Knin, roccaforte serba della Krajina, la regione della Croazia occupata dalle formazioni paramilitari serbe. La presa della città è di massima importanza strategica perché permette ai croati di controllare la principale via di comunicazione tra Knin e i territori occupati dai serbi in Bosnia, nonché tra Knin e la Federazione jugoslava. Inoltre apre la strada ai croati per ricongiungersi al quinto corpo dell'esercito bosniaco che più a Nord difende la sacca di Bihac. Da Bosansko Grahovo le forze croate sono avanzate cinque chilometri sulla strada in direzione di Knin conquistando anche il centro di Glamoc e dall'altra parte in direzione di Drvar. Mentre a Knin comincia a diffondersi il panico, con i primi profughi (si parla di cinquemila civili) che lasciano la città e decine di disertori che scappano, il leader serbo-bosniaco Karadzic ha proclamato la legge marziale e la mobilitazione generale. Secondo un comunicato ufficiale delle forze croate i serbi sono stati sconfitti su un fronte largo 90 chilometri, mentre i croati hanno conquistato 220 chilometri quadrati di territorio. Il secondo corpo dell'esercito serbo-bosniaco è stato decimato. Decine di soldati serbi sono stati fatti prigionieri. Molti di loro sono stati mobilitati a forza fra i profughi serbi dal regime di Milosevic e da Belgrado mandati direttamente a combattere sui fronti della Bosnia e della Croazia. La grave sconfitta militare ha portato alla rottura tra i vertici militari serbo-bosniaci. Da Banja Luka il generale Ninkovic, comandante dèi- ' l'aviazione militare e della difesa contraerea dell'autoproclamata Repubblica serba di Bosnia, ha accusato il comandante in capo delle forze serbo-bosniache, generale Mladic, di aver tradito gli interessi nazionali dei serbi in questa regione. Secondo Ninkóvic il generale Mladic avrebbe venduto Bosansko Grahovo e Glamoc in cambio di Srebrenica e Zepa, le enclaves musulmane della Bo¬ snia Orientale. Certo è che l'avanzata croata alleggerirà la pressione dei serbi contro l'enclave di Bihac. Ma nel frattempo le truppe di Karadzic, affiancate dai serbi della Krajina croata e dagli uomini del leader secessionista bosniaco Abdic, hanno continuato a martellare la sacca di Bihac. Dalle 5 alle 7 di ieri mattina ci sono state più di 1300 detonazioni nella zona di Todorovo, 25 chilometri a Nord di Bihac. A detta degli osservatori militari dell'Onu il quinto corpo dell'esercito bosniaco è riuscito a respingere gli attacchi della fanteria serba che ha cercato di sfondare le linee della difesa dell'enclave musulmana. I serbi della Krajina hanno attaccato anche da Ovest bombardando il villaggio di Bugar a dieci chilometri dalla zona di sicurezza. «Sono già pronti i piani dell'Alleanza atlantica per l'intervento nella zona di sicurezza di Bihac» ha dichiarato ieri a Bruxelles il generale Bernard Janvier che comanda le forze di pace delle Na¬ zioni Unite in ex Jugoslavia. Ma il generale, che dovrà prendere la decisione finale per quanto riguarda i bombardamenti, non ha nascosto fthe la situazione militare intorno all'enclave di- Bihac è alquanto complicata e che un intervento della Nato sarà difficilmente realizzabile. Dopo l'incontro con i vertici dell'Alleanza atlantica il generale si recherà a Napoli per incontrare il comandante delle forze della Nato a Napoli generale Leighton Smith. Intanto i miliziani serbobosniaci di Trebinje hanno bombardato la zona di Konavle, a Sud di Dubrovnik,. Sej granate sono esplose nef-ìdiri* torni di Cilipi dove si trova l'aeroporto. Non ci sono feriti, ma è stato danneggiato l'acquedotto che fornisce di acqua la costa di Konavle, ma anche il vicino porto di Herceg Novi in Montenegro. Mentre cresce la tensione per un allargamento del conflitto, il governo croato ha protestato presso il segretario generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali per l'ammassamento delle forze regolari dell'esercito jugoslavo nei territori occupati dai serbi in Croazia, in particolare intorno a Vukovar in Slavonia Orientale. Una brigata motorizzata del 12° corpo d'armata di Novi Sad, con 30 carri armati del tipo T55, 20 blindati, 18 cannoni e mortai di vario calibro, nonché mille uomini è stata dispiegata in questa regione croata. L'esercito di Milosevic ha preso il comando delle formazioni paramilitari dei serbi di Croazia violando apertamente i croati riconosciuti dalla comunità internazionale. Ingrid Badurina SS// ENCLAVE MUSULMANA ATTACCATA '//S> DAI SERBI E DAL LORO ALLEATO ABDIC SS// ENCLAVE MUSULMANA ATTACCATA '//S> DAI SERBI E DAL LORO ALLEATO ABDIC