I militari cileni: non prepariamo alcun golpe

I militari cileni: non prepariamo alcun golpe SANTIAGO Pinochet ottiene che non venga accolta la richiesta dei magistrati di processare il figlio per frode fiscale I militari cileni: non prepariamo alcun golpe Smentita ufficiale dopo le voci di concentrazioni di truppe SANTIAGO DEL CILE. Le tensioni che da alcune settimane caratterizzano le relazioni fra il governo e i militari cileni si sono improvvisamente acuite, dopo che un portavoce dell'esercito a Santiago del Cile ha dovuto ieri ufficialmente smentire qualsiasi tipo di preparativo per un nuovo golpe in Cile. Il fantasma di un nuovo colpo di stato dopo quello del generale Pinochet (1973, al potere fino al 1990) è stato evocato da fonti giornalistiche, che hanno segnalato un presunto acquartieramento di unità militari della capitale, e dal deputato Juan Pablo Letelier, per il quale «solo un atto di forza militare potrà impedire che il generale a riposo Manuel Contreras finisca in carcere». La Corte suprema cilena ha condannato Contreras, ex capo della polizia politica Dina all'epoca del regime di Pinochet, a sette anni di carcere a conclusione del processo per l'uccisione a Washington nel 1975 dell'ex ministro degli esteri cileno Orlando Letelier. Per questo, l'agenzia di stampa nazionale cilena Orbe ha consultato il capo delle relazioni pubbliche dell'esercito Juan Miguel Fuente-Alba, il quale ha definito «infondate» le notizie che menzionano l'ipotesi che in Cile sia in gestazione un nuovo colpo di stato militare, o di una aperta insubordinazione della istituzione militare al potere civile. L'insoddisfazione per la sentenza di condanna di Contreras e del suo vice dell'epoca, Pedro Espinoza, le richieste di chiudere una volta per tutte le indagini sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura, e le proteste per le basse remunerazioni di ufficiali e soldati, sono le spie di un evidente malumore che pervade le forze armate cilene e che hanno prodotto sabato scorso una marcia di protesta di varie centinaia di militari in attività, alla riserva e di loro fa¬ migliari. La dimostrazione, svoltasi vicino al carcere di Punta Pueco dove è detenuto il generale Espinoza, ha preoccupato e colto di sorpresa il governo cileno che ha chiesto spiegazioni ad Augusto Pinochet, comandante in capo dell'esercito fino al 1998. L'ex presidente della giunta golpista ha assicurato che sulla vicenda sarebbe stata svolta una inchiesta, ed ha riunito ieri duemila responsabili della guarnigione di Santiago. Ma allo stesso tempo è riuscito ad ottenere una contropartita: su richiesta dello stesso presidente Eduardo Frei, il Consiglio di Difesa ha respinto la richiesta della magistratura di sottoporre a giudizio per frode fiscale il figlio di augusto pinochet Hiriart. Intanto per sabato prossimo è prevista un'altra manifestazione a Punta Pueco. Il movimento «azione per il Cile» ha chiesto ai militari in riserva di partecipare numerosi «per difendere l'opera di Pinochet». Anche in altre parti del Paese, militari attivi e alla riserva stanno programmando manifestazioni di piazza che vanno interpretate, secondo fonti governative, come la dimostrazione dello stato d'animo dei militari. La coalizione di governo formata da democristiani e socialisti, «partiti per la democrazia», ha respinto la filosofia dei «movimenti militari» e escluso che vi potrà essere qualsiasi negoziato mentre esiste «tale atteggiamento di minaccia» nei confronti del potere civile. [Ansa] ll generale Pinochet

Luoghi citati: Cile, Santiago, Washington