Fiat toccherà a Giovanni jr

La famiglia Agnelli indica il candidato alla successione La famiglia Agnelli indica il candidato alla successione Fiat, toccherà a Giovanni jr L'Avvocato: gli ho detto di prepararsi DINASTIE IL FUTURO DI CORSO MARCONI TTORINO OCCA a lui. Giovanni Alberto Agnelli, «Giovannino» per distinguerlo dal più celebre zio-Avvocato, sarà l'uomo nuovo che perpetuerà la tradizione di famiglia alla guida della Fiat. L'investitura - ufficiosa ma non per questo meno importante - arriva dal presidente della Fiat Giovanni Agnelli e da suo fratello Umberto, vicepresidente e amministratore delegato della finanziaria di famiglia Ifi. In una lunga conversazione con i giornalisti del settimanale francese «Le Nouvel Economiste» Giovanni e Umberto parlano del loro passato, del futuro dell'azienda, di chi seguirà le loro orme, e per la prima volta citano in modo esplicito Giovanni jr, confermando così le ipotesi dei «fiatologi» che da anni scommettevano sull'ascesa del figlio di Umberto. «Quando sono rientrato dalla guerra - racconta l'Avvocato al settimanale francese - l'uomo di fiducia di mio nonno, Vittorio Valletta, mi chiese: "Il presidente della Fiat sarà lei o sarò io?". Io gli ho risposto "lei". Non mi sentivo pronto». «Mio nipote Giovanni Alberto - prosegue Agnelli - risponde come me cinquant'anni fa. Ma io gli ho già messo un piede nella porta, e gli ho detto che si deve preparare. Se pensa di avere in futuro delle alte responsabilità, deve averne la volontà». L'Avvocato e suo fratello spazzano anche via le voci sui dissidi di famiglia, sugli intrighi di palazzo che vedrebbero contrapposti gruppi avversari all'interno della Fiat. Giovanni Alberto - dice l'Avvocato - «ha il consenso di tutta la famiglia perché si prepari ad alte re¬ sponsabilità nel gruppo». «Senza il consenso della famiglia aggiunge Umberto - non avrebbe mai potuto essere spinto co¬ me è stato». E aggiunge: «Sono sicuro che una volta che l'orizzonte della Piaggio si sarà definitivamente schiarito se Gio¬ vannino verrà sollecitato a impegnarsi nel gruppo Fiat sarà disponibile. Ma gli dovrà essere chiesto in maniera chiara». " " \~7S8» v m - Non basta la sola volontà della famiglia, sottolinea insomma suo padre, a chiedere l'investitura di Giovanni Alberto dovranno essere anche «gli azionisti del patto e il management». Una nuova generazione passerà dunque alla guida dell'impero Fiat. Ma quando avverrà? Sui tempi e i modi della successione nulla è ancora detto. L'unica certezza a questo punto è che Giovannino è l'erede designato. «Non so ancora dire quello che avverrà nel 1999, quando arriverà il termine del mio rinnovato impegno per tre anni alla guida della Fiat - spiega Agnelli -. Niente mi impedisce di ripetere l'esperienza. Ma una cosa è certa: la Fiat è diretta da persone molto anziane e quindi bisogna scegliere qualcuno più giovane. Lo faremo. Quando? Il più presto possibile». E certo, se Giovannino voles- se seguire fino in fondo le orme di suo zio, nulla impedirebbe di vederlo i primi anni lavorare fianco a fianco con un uomo di fiducia della famiglia. Ma chi è il «nuovo» Agnelli, che dalla plancia di comando della Piaggio, nome storico delle due ruote, arriverà in un prossimo futuro a una poltrona a quattro ruote in Corso Marconi? Trentun anni e un fatturato che quest'anno a furia di scooter e Ape - senza dimenticare la nuova e amatissima creatura, l'Hexagon - toccherà i 2500 miliardi vive a Montopoli, a un passo dalla fabbrica di Pontedera dove passa le sue giornate. Il suo passato, anche quello non manageriale, è ormai entrato nell'iconografia familiare. Dall'esperienza come operaio sotto falso nome agli inizi deila carriera proprio in un'azienda del gruppo Fiat, al servizio militare nei carabinieri che lo utilizzarono per un manifesto pubblicitario che forse puntava sull'effetto subliminale. Adesso è un manager - un manager sereno, sottolineano i suoi collaboratori - di una grande azienda, che si prepara a rivestire incarichi di responsabilità in un vero colosso industriale come la Fiat. Ma fino al giorno dell'insediamento ufficiale a Corso Marconi a chi gli chiederà quali sono i suoi progetti per la Fiat, Giovannino risponderà probabilmente come ha fatto un paio di settimane fa a un giornalista che lo interrogava per l'ennesima volta sul suo futuro: «Oggi il mio problema è vendere ciclomotori». Francesco Manacorda Umberto: «Dovrà avere il sì anche di soci e manager» I GUSTI DI GIOVANNINO LÀ POLITICA. «Inutile fare l'elogio della stabilità, tutti sappiamo quanto è importante». IL CALCIO. «Mi piace davvero e sono un tifoso genuino. Della Juve, innanzi tutto, e della nazionale». LA FIAT. «E' più forte delle congiunture negative». ECONOMIA. «Le mie sono osservazioni dettate dal buon senso: io non sono un macroeconomista». RUOLO FUTURO. «Più manager o azionista? Dico solo che i due ruoli si possono sovrapporre». GLI AMICI. «Devono essere persone con le quali si devono condividere molte cose. Diversamente sono conoscenti». LA FAMIGLIA. «Mi piacciono le radici e mi piacciono soprattutto i capibranco»^ LA MUSICA. «Trovo interessanti Brian Eno e David Byrne. David ho conosciuto, ho vissuto a casa sua negli anni della scuola». ^^^^ dì 28 Luglio 1995 STIE URO RSO ONI TORINO a lui. Giovanni AlAgnelli, «Giovanniinguerlo dal più cevocato, sarà l'uomo perpetuerà la tradiiglia alla guida delvestitura - ufficiosa r questo meno imrriva dal presidente ovanni Agnelli e da Umberto, vicepremministratore delefinanziaria di faminga conversazione isti del settimanale e Nouvel Economini e Umberto parlapassato, del futuro , di chi seguirà le per la prima volta modo esplicito Gionfermando così le «fiatologi» che da ettevano sull'ascedi Umberto. sono rientrato dalla conta l'Avvocato al francese - l'uomo mio nonno, Vitto mi chiese: "Il prea Fiat sarà lei o sarò ho risposto "lei". tivo pronto». «Mio anni Alberto - proli - risponde come t'anni fa. Ma io gli so un piede nella ho detto che si deve e pensa di avere in e alte responsabiILa fFiL'ALÀè iIL naLAECsoRUpoGLmoLAbraLAh Giovanni Alberto Agnelli, nella foto grande e, qui sotto, con lo zio Giovanni. A destra il padre Umberto

Luoghi citati: Pontedera, Torino