Un po di storia dell'umanità

42 In due musei canavesani alla ricerca del lontano e recente passato Un po' di storia dell'umanità Visite a Cuorgnè e nei pressi di Locano, In due musei canavesani sono conservate le testimonianze di un tempo lontanissimo e di un passato più recente. Infatti, Cuorgnè ospita il «Museo Archeologico dell'Alto Canavese» e a Locana si trova la «Casa dello spazzacamino». A Cuorgnè, nelle sala a piano terra del Municipio (accanto all'anagrafe) si trova una consistente raccolta di reperti risalenti ad epoche preistoriche. Il museo fu fondato dopo le importanti ricerche svolte a partire dal 1978 nella grotta della Boira Fusca, vicino a Salto, una frazione di Cuorgnè. Allora, gli archeologi e gli appassionati di archeologia del Corsac (Comitato Ricerche Studi Alto Canavese) portarono alla luce reperti del Paleolitico Superiore, subito considerati la prova del passaggio delle tribù di cacciatori che risalivano la Valle dell'Orco, ancora occupata dai ghiacciai, per inseguire gli animali nelle loro migrazioni stagionali. Nel museo, sono raccolti reperti provenienti da diversi posti. E' il caso dei ritrovamenti di Santa Maria di Dohlazio, dalle parti di Pont Canavese: di lì arrivano vasi antichi di 5.500 anni, con il disegno detto «a bocca quadrata». L'uomo nel Neolitico, infatti, sperimentava per le prime volte, la dimora fissa in un luogo, passando così da un sostentamento basato in prevalenza sulla caccia, alle prime forme di allevamento e, poi, di agricoltura. Quindi, ini- zio a fabbricare vasi, scodelle e tutto ciò che faceva parte di quella rudimentale economia domestica. Di questi manufatti, sono ancora ben visibili le decorazioni. Pezzi importanti riguardano i riti funerari di chi, molto prima del Mille a.C, abitò il Canavese. Ad esempio, le due urne sco¬ perte in una necropoli vicino alla chiesa di Sant'Apollonia, sulle pendici della collina di Belmonte. E' notevole il loro stato attuale: intatte e munite di coperchio, con una fibbia, un orecchino e uno spillone, in vita oggetti di chi fu cremato. In questa pianura, su queste prime colline canavesane abitava una comunità che si pensa praticasse la pastorizia: vi sono appunto frammenti di colatoi per il formaggio, rocchetti e fusi; insomma, in questi ultimi due casi, quanto bastava per la tessitura. Il museo propone anche una sezione relativa al periodo romano, ricordato da molti vasi e da un gladio che però mantiene connotazioni celtiche, avendo la lama ad un solo tagliente e l'impugnatura bronzea a testa d'ariete, simbolo che si richiama alla religione celtica. Il museo è aperto dalle ore 9,30 alle 12 il martedì, il giovedì e il sabato; il mercoledì dalle ore 20,30 alle 22; la domenica dalle ore 10 alle 12. Le visite sono guidate. L'ingresso è libero. Informazioni allo 0124/666.058. A Locana, in località Davioni, si può visitare la «Casa dello spazzacamino». Paesino della Valle dell'Orco, Locana vanta un'antica tradizione in questo mestiere, tanto da dedicare ad esso un monumento nella piazza del paese, in frazione Giroldi. Erano numerosi, una volta, gli spazzacamini che scendevano da queste montagne fino alle città, per pulire dalla fuliggine le canne dei camini. Più che semplici operai, erano veri e propri personaggi dell'immaginario popolare. In questa casa, uno degli ultimi ancora in attività. Battista Sola, ha radunato gli attrezzi da lavoro, i vestiti, le foto in bianco e nero che li ritraggono, riportando a nuova vita nella mente di chi vede queste cose, un mestiere che sta via via scomparendo. L'ingresso ò gratuito. Si ricevono, però, i visitatori solo durante i fine settimana e su prenotazione, che si può fare telefonando allo 0124/80.02.06. Paolo Bricco Fra i reperti del Paleolitico trovati nella grotta Boira Fusca e le immagini di un mestiere A sinistra, uno scorcio di via Arduino a Cuorgnè e sopra, la vecchia fotografia di due spazzacamini

Persone citate: Battista Sola, Belmonte, Boira, Boira Fusca, Fusca, Giroldi, Paolo Bricco, Pezzi, Salto

Luoghi citati: Cuorgnè, Davioni, Locana, Pont Canavese