Il questore
Il questore Il questore «Ospedali per i criminali» C'è soddisfazione in Questura per l'indagine-lampo della Squadra Mobile che è riuscita a smascherare ed a neutralizzare la banda dell'Aids. Ma in via Grattoni tutti sanno che il successo è effimero: presto, forse, i due rapinatori catturati sarannoliberi. Se Salvatore Mulas, capo della Mobile, sottolinea che «noi lavoriamo per assicurare alla giustizia i criminali, poi tocca ai giudici dare altre valutazioni», dal suo canto il questore Giuseppe Grassi invoca una drastica correzione di rotta. «Questa situazione si sta facendo davvero insostenibile». Signor Questore, è giusto che ci siano cittadini con licenza di delinquere? E' giusto che il loro status di malati gravi li renda impunibili? «Il nostro dovere è quello di offrire sicurezza alla collettività. Non voglio entrare nel merito delle valutazioni mediche che hanno consigliato la scarcerazione automatica dei malati Aids, ma la sicurezza della gente è a rischio. Quindi, se il carcere non è una soluzione accettabile, occorre inventarne un'altra». Quale? «Una volta c'erano i manicomi criminali, che avevano l'obiettivo di rendere inoffensivi personaggi pericolosi, incapaci di intendere e di volere. Si dovrebbe studiare qualcosa di simile, creando una sorta di ospedali criminali dove ospitare e curare questa gente, anch'essa incapace di controllare le proprie azioni. In queste strutture i malati dovrebbero essere seguiti da équipe specializzate, che garantiscano anche un adeguato supporto psicologico». Quindi un ospedale di sicurezza al posto del carcere tradizionale. «Sì, magari con una seconda funzione. Quella di curare, al termine della pena scontata in carcere, i tossicodipendenti che si macchiano di reati. Si potrebbe sfruttare la stessa organizzazione e gli stessi medici per cercare di allontanare dall'eroina, e quindi anche dall'Aids, tanti ragazzi». [a. con.J Il questore Giuseppe Grassi «Così non si può andare avanti»
Persone citate: Giuseppe Grassi, Salvatore Mulas
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