Rizzitelli io meglio di Signori di Bruno Bernardi

30 «Solo perché gioco nel Torino i miei meriti passano in secondo piano» Rizzitelli: io meglio di Signori «E' stato super valutato» BRESSANONE DAL NOSTRO INVIATO Noi Gotha di un calcio che ha geni, codini divini, pelati d'oro e altri fenomeni, c'è un po' di spazio per Ruggiero Rizzitelli? Con i suoi 19 gol, il bomber del Toro chiede un posto al sole. Anzi, lo pretende, e a pieno titolo. E manda un messaggio chiaro e forte a Sacchi. Deluso per l'esclusione dall'ultima convocazione azzurra nella tournée in Svizzera? «Sì, molto. Mi è stato preferito persino Delvecchio. Il et mi conosce bene e, se mi chiama, ò per farmi giocare. Capisco fosso curioso di valutare il giovane interista, però m'aspettavo più considerazione da parte sua. Un pensierino su Rizzitelli lo poteva fare. Spero di indurlo a cambiare idea nella prossima stagione». Perciò è già tirato a lucido? «Non mi era mai successo, in tutta la carriera, di presentarmi in ritiro in perfetto peso forma. Per la mia costituzione soffro più degli altri questa fase di preparazione ma presto arriveranno scatti e rapidità, il pane per i miei denti». L'anno scorso trovò la condizione in ritardo. Perché? «Ero reduce da un infortunio e faticai. L'allenatore era Rampanti, ma il preparatore era lo stesso, il prof. Sguazzerò, che con il tempo mi rimise a nuovo. Poi tutto filò liscio. Mi sono trovato bene con Sonetti, con la gente. Essere definito un fenomeno e non sentirsi amato è un controsenso. Io ce l'ho fatta a farmi voler bene dai tifosi. Sono diventato uno di loro. E ho fatto orecchie da mercante alle offerte che mi sono pervenute da altre società, così come il presidente Calieri le ha rifiutate non avendo bisogno di sacrificarmi per esigenze di bilancio». Signori è stato valutato 25 miliardi. E lei quanto vale? «Quello che ho fatto in un Toro quasi fallito viene messo in secondo piano. Altri, che militano in società che vanno per la maggiore, hanno segnato meno ma sono portati in trionfo. Tutto questo non mi dà fastidio. Sto bene con me stesso, e di fronte a chicchessia non abbasso inai la lesta». Anche il Toro alzerà la testa verso quell'Europa che è sfuggita qualche mese fa? «Persino i nostri tifosi più sfegatati non ci credevano. Adesso hanno fiducia in questo gruppo e in Calieri. Il giorno del raduno al vecchio Filadelfia c'era un nuovo entusiasmo. E' un Toro ben attrezzato, più forte. Le aspettative sono cambiate e sicuramente non ci sarà più il calo di tensione che ci ha declassati, nel finale, al rango della mediocrità». In un calcio che piange miseria, il Parma spende miliardi a palate: Tanzi riuscirà a vincere lo scudetto? «Il patron del Parma ha comprato tutto. Non potendo acquistare anche ii titolo vuole vincerlo sul campo con la supersquadra. Però dovrà fare i conti con la Juventus che s'è rafforzata e con il Milan che non ha più il Mondiale sulle spalle: Baggio può fare la differenza, a patto che lui e Savicevic si sacrifichino, altrimenti Robi verrà tartassato dalla critica come vuole la legge del calcio e del fuoriclasse meglio pagato. Chi dice che il pallone si sgonfia spara stupidaggini. E' un'industria che tira e fa guadagnare tutti». Silenzi, cui era stato proposto dal Toro un ingaggio dimezzato rispetto al precedente, è emigrato in Inghilterra. Ha aperto una strada? «Prima di lui l'ha fatto Schillaci in Giappone. L'ha seguito Massaro. E' questione di soldi. Ad Andrea, che si avvicina alla trentina, hanno offerto il doppio che in Italia e per tre anni. In principio ci si sente in paradiso. Finita la partita, finito tutto. Anche Trapattoni, i primi tempi a Monaco, era febee della tranquillità. Poi è andato in crisi di astinenza, ha sentito la mancanza dello stress da campionato italiano. Una droga». Bruno Bernardi 1" Rizzitelli: «Dopo aver fatto breccia fra i tifosi granata convincerò anche Sacchi per la maglia azzurra»

Luoghi citati: Bressanone, Europa, Filadelfia, Giappone, Inghilterra, Italia, Monaco, Svizzera