I soldati zappatori di Brizzolara

Romanzo postumo Romanzo postumo I soldati zappatori di Brizzolara LIA guerra e finita, dui' il 'basso, siamo (pia da quattro anni, cosa volete libi' duri, sergente magIgiore? Era già cominciala da due anni1". "Non si sa, dice il sergente, la guerra va i; vie no, fa il giro del mondo"». E' l'incipit di Comparita Zap potori, il libro postumo di Carlo Brizzolara, che esce presso la casa editrice La Sesia di Vercelli a nove anni dalla mollo dell'ai! toro. Non un romanzo, non una favola, e neppure una rievocazione storica - osserva nella prefazione il suo vecchio amico Attilio Bertolucci ina, «mi verrebbe di scrivere con un coito tremore, una sacra rappresentazione laica, l'unica che possa non suonare falsa ai nostri tempi». Brizzolara, nato in provincia di Parma nel 191 I, sodale, oltre che di Bertolucci, di Leo Longanesi, Cesare Zavattini e Pietro Bianchi, dopo la laurea in ingegneria si trasferì in Piemonte per lavorare prima alla Fiat e poi alla Olivetti, sempre accompagnando la sua attivila professionale con la produzione letteraria. Partecipò alla spedizione d'Abissinia nel '35-'36 e poi alla seconda guerra mondiale nel corpo dei paracadutisti. Dall'esperienza di quegli anni, lungamente ripercorsa con la memoria fino alla morte, è nato questo libro che narra della storia «vera» della guerra fra due piccoli Stati immaginari, e di tre soldati semplici e un sergente maggiore appartenenti alla Campania Zappatori del titolo, abbandonali su un'isola a preparare una base per altri militari che non verranno mai. Una narrazione avvincente, contrappuntata dall'inizio alla fino dalla conversazione: all'insegna del motto militaresco «parla che ti passa». [s. c.|

Persone citate: Attilio Bertolucci, Bertolucci, Brizzolara, Brizzolara Lia Guerra, Carlo Brizzolara, Cesare Zavattini, Leo Longanesi, Pietro Bianchi

Luoghi citati: Campania, Parma, Piemonte, Vercelli