DIARIO Di MOSCA

Il Parlamento respinge per un soffio un emendamento contro la pace F DIARIO Di MOSCA 1 77 racket fa tendenza al «Pub della bomba» MOSCA XPLOSION party». E' l'ultimo chic di Mosca. Lo inaugura, domani sera, il John Bull Pub con un pirotecnico menù di cocktail di freschissima elaborazione: «notte illuminata», «estintore d'incendio», «esplosione». Evitato, perché ritenuto scontato, banale, démodé, outdated, il «cocktail Molotov». Che, tra l'altro, si rivela una delle più grandi ingiustizie della storia. Povero Molotov! Lui con quelle bottiglie non c'entrava per nulla. Ma gliele attribuivano tutte. Il John Bull Pub va sul moderno e sul post-moderno. Sul bancone, in attesa dei clienti amanti delle sensazioni forti e delle birre inglesi, sono già pronti, confezionati in eleganti sacchettini trasparenti, i pezzetti di muro sbriciolato, i frantumi di vetro caduti dalle finestre fino al settimo piano, i trucioli degl'infissi bruciacchiati dall'esplosione. Hanno preso l'idea dal muro di Berlino, o dalle case di Belfast. Il fatto è che, appena aperto, sul Kutuzovsklij Prospekt, proprio sotto le finestre degli uffici della Stampa, il pub è stato preso di mira dal racket con una bella bombetta. Domanda ovvia: perché? Risposta meno ovvia: «Non abbiamo pagato». E pagherete? «Non pagheremo». Si capisce, la Allied Lyons, proprietaria della rinomata catena di pub, ha ascendenze scozzesi. Neanche l'aggressivo racket moscovita li spaventa. E hanno deciso di sfruttare la reclame. Ci bombardano? E noi ci facciamo pubblicità. Ma va anche detto che il racket sta diventando molto più operativo che in passato. Una volta, l'anno scorso, ci mettevano settimane per realizzare la minaccia. Stavano cauti, lasciavano cuocere le vittime nel brodo, le facevano macerare come i cetrioli sott'olio, lo logoravano con il loro misterioso silenzio. Adesso tra il dire e il fare c'è solo il tempo di un sospiro. Non ci stai? Domani salti in aria. Ormai che il rublo è stabilizzato non hanno tempo da perdere. Il tempo è denaro. I soldi devono arrivare subito, anche perché devono partire subito: per l'estero. Il pub della Allied Lyons non ha dovuto attendere più d'una settimana. Hanno trovato pane per i loro denti, quelli del racket. Verranno anche loro, sicuramente, all'«explosion party», come clienti questa volta, senza bombe. Berranno le loro trenta birre, le loro venti vodke, i lori dieci «estintori d'incendio» e canteranno in coro con questi avari di scozzesi, pagando con la carta di credito di una banca svizzera. Poi metteranno un'altra bomba, magari di nuovo sul davanzale della finestra. Così il John Bull Pub diventerà ancora più famoso, davvero l'antesignano dell' «explosion party». E loro potranno aumentare il canone, poiché gl'incassi saranno aumentati di conseguenza, proprio grazie a loro, trasformatisi in agenti pubblicitari sui generis. Se la moda attecchisce avremo l'«explosion supermarket», 1'«explosion coiffeur», l'«explosion night club». Sembra di assistere a quel film di Bulìuel, «Il fascino discreto della borghesia», dove si passeggiava in città trasformate in poligoni sperimentali per bombe ad alto potenziale. O «Brazil», che ebbe ingiustamente scarso successo, nonostante il suo indubbio ed esilarante valore profetico. L'unico errore che fecero fu di non aver ambientato correttamente. Non avevano pensato a Mosca. Ma la storia li giustificherà. Chi ci avrebbe pensato? Intanto c'è da scommettere che domani vedremo un gran pubblico affollarsi attorno al bancone del John Bull Pub di Mosca. La pubblicità è l'anima del commercio Giulietta Chiesa ssa |

Persone citate: Brazil, Giulietta Chiesa, John Bull, Lyons, Molotov

Luoghi citati: Belfast, Berlino, Mosca