Scotta l'appalto Aem sul riscaldamento

Scotta l'appalto Aem sul riscaldamento L'azienda esclusa dal business per gli edifìci comunali ricorre: turbativa d'asta. Caso Molinette: un arresto Scotta l'appalto Aem sul riscaldamento Nel mirino il contratto: 460 miliardi in nove anni Occhi puntati della magistratura su un appalto dell'Azienda energetica municipale per oltre 460 miliardi. Il pm Vittorio Corsi verificherà la consistenza dell'accusa di «turbativa d'asta» lanciata da un gruppo di imprese che non si sono aggiudicate il lavoro. Questo capitolo riguarda la gestione del riscaldamento degli edifici comunali, che la giunta ha affidato all'Aem. E' una vicenda recentissima. Prima i lavori erano appaltati per lotti e per anno. Questa volta riguarda un unico blocco e per ben nove anni. Ci sono aziende che hanno perso incarichi che avevano da tempo. La rilevanza della posta in palio lia fatto sì che fossero gli stessi dirigenti Aem a informare la magistratura dell'ipotesi di turbativa d'asta. Prudenza motivata anche dall'affiorare di altri lavori sotto inchiesta. Proprio ieri lo stesso pm, Vittorio Corsi, ha chiesto e ottenuto l'arresto per concorso in corruzione di Francesco Bonsignore (allora membro dell'Usi che si occupava delle Molinette) per un episodio avvenuto a cavallo tra il '91 e il '92. L'architetto Savoino, in carce- re, ha confessato di aver concordato con il Bonsignore (militante nel psi) una tangente di 600 milioni per avere la direzione dei lavori di realizzazione del teleriscaldamento alle Molinette. Nè i lavori, nè la mazzetta andarono in porto a causa dell'esplodere di tangentopoli. Per l'appalto del riscaldamento degli edifici municipali, invece, siamo solo alla fase del preaccertamento. Il dottor Corsi venerdì ha ascoltato il direttore generale dell'Aem, Giovanni Burzio, che ha riferito dei sospetti lanciati da una cordata di imprese. Il Comune aveva incaricato l'Aem di gestire il servizio dandole una serie di obiettivi, tra cui quello di trasformare gli impianti in modo da ridurre consumi e inquinamento. Attualmente gli impianti sono al 70% a gasolio, nell'ambito del progetto calore pulito» la giunta ha chiesto che siano convertiti in modo da raggiugere queste proporzioni: 70% a metano, 25% teleriscaldamento, 2% energie alternative, residuo a gasolio. Nella spesa di affidamento della gestione degli 800 impianti per nove anni sono previsti anche gli investimenti per le trasformazioni e per introdurre sistemi di telecontrollo e contatori di calore. Alla gara hanno partecipato cinque società, di queste una è stata esclusa (mancava un atto pubblico). All'apertura delle offerte, il 5 luglio, il rappresentante di un'impresa della cordata Agip (seconda classificata) ha riferito di accordi tra la vincente (la F. A. Petroli) e un altro gruppo (terzo). Un'accusa di turbativa d'asta che i dirigenti Aem hanno trasferito al giudice: «Prima di aggiudicare i lavori è meglio approfondire». Aurelio Angeli, indagato

Persone citate: Aurelio Angeli, Bonsignore, Giovanni Burzio, Savoino, Vittorio Corsi