PERSONAGGIO UN GOLFISTA ALLA RIBALTA di Fabio Galvano

sronrs PERSONAGGIO UN GOLFISTA ALLA RIBALTA Il bergamasco osannato dagli inglesi dopo il secondo posto nell'Open britannico I/ex operaio diventa star del green Quel magico colpo da 20 metri consacra Rocca tra i big LONDRA EPPURE lui ci credeva. Neppure Costantino Rocca sperava più di riprendere per la coda quello che è forse il più grande torneo della stagione di golf, l'Open britannico che si è svolto quest'anno in Scozia, sui campi di St. Andrews che sono la patria di quell'antico gioco. Così, quando all'ultima buca dell'ultimo percorso è riuscito a fare ciò che nessuno aveva mai realizzato su quei green - un putt da 70 piedi, cioè una buca perfetta con un colpo da oltre 20 metri - non ha neppure sentito l'ovazione dei 20 mila che seguivano l'incandescente fase finale del torneo, incuranti dello sferzante vento del Nord. Si è gettato a terra, travolto dalla felicità: ha preso a pugni il velluto verde di quei campi curati come i terreni di Wimbledon e non ha visto il gelido sguardo del suo rivale, l'americano John Daly che già abbracciava la moglie assaporando il trionfo e in- vece si è visto raggiunto all'ultima buca. Mai un italiano aveva fatto tanto nel mondo anglosassone del golf. E le immagini di Rocca che si rotola a terra hanno fatto il giro delle pagine sportive di tutti i giornali inglesi, che all'Open dedicano da 2 a 5 facciate, copertine, megafoto. Alla tv, che per quattro giorni aveva seguito attentamente la gara, centinaia di colpi, di bunker sabbiosi e sfide geometriche, non si è visto che lui. L'Italia ha un campione di levatura internazionale, che tutti ammirano ma che in patria pochi conoscono. E' stato forse il «complesso dell'immigrato» a raggelare Co¬ stantino Rocca. Campione di uno sport non italiano, ma che qui suscita passioni e rivalità quanto un derby Roma-Lazio di calcio, di fronte alla propria insperata impresa si è deconcentrato. E per lui è stata la fine. Nello «spareggio» con il rivale Daly è finito in un bunker. E qualsiasi giocatore di golf sa come sia difficile uscire da quelli di St. Andrews, con le loro pareti che sembrano muri compatti e che nei giorni precedenti già avevano fatto vittime illustri, compresa quell'icona del golf che per 30 anni è stato Arnold Palmer. L'esultanza, gli abbracci, i baci - questa volta senza sorprese sono stati per Daly, biondone americano subito osannato dopo la débàcle dei talenti locali. Ma Rocca non è stato dimenticato. In uno sport che vuol essere d'elite persino in Inghilterra, dove è peraltro ben più diffuso che da noi, l'ex operaio di una fabbrica di plastica che ha saputo salire la fragile scaletta del successo ha suscitato simpatia e ammirazione. L'Italia può continuare a ignorarlo, il mondo intemazionale del golf ha invece trovato un altro protagonista. «Rocca Shocka», «Rocca 'n Roller» rima con i suoi consueti giochi di parole il giornale più popolare e più venduto d'Inghilterra, il Sun, che dedica una delle sue tre pagine di golf allo scintillante finale del torneo e alle inconsuete celebrazioni dell'ex caddy diventato star. «The Rocca Horror Show», spara su due pagine, con un altro gioco di parole, il Daily Mirror, registrando la sconfitta dopo la grande speranza. E' tutto così, un turbinio di titoli e di fotografie su quel «putt che ha esaltato il mondo», su quel «miracolo all'ultima buca». E anche i profani del golf non possono che rallegrarsi nel vedere che pure i giornali americani registrano l'impresa, che persino il Times esalta «la vana impresa di Rocca all'ultima buca», mentre il Daily Telegraph parla in un titolo a tutta pagina del «vano momento magico» di Rocca. A lui hanno brindato in tutti i club di golf inglesi, per un momento indimenticabile che l'Italia invece non ha neppure gustato. Fabio Galvano sronrs A sinistra Costantino Rocca esulta dopo l'incredibile colpo che gli è valso lo spareggio contro John Daly Sopra, l'ampio spazio dedicatogli dall'Herald Tribune

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Lazio, Londra, Roma, Scozia