Maturi ma solo a maggioranza
Roma, i commissari hanno voluto che la precisazione comparisse nel tabellone dei voti Roma, i commissari hanno voluto che la precisazione comparisse nel tabellone dei voti Maturi, ma solo a maggioranza Polemiche in un liceo: «Punizione ignobile» ROMA. Maturi a maggioranza. Ovvero: maturi per un soffio. Un soffio che la commissione d'esame ha deciso di mettere nero su bianco accanto al voto di maturità. E così sette ragazzi che l'altra mattina si sono recati al liceo Augusto di Roma per sapere l'esito della licenza liceale, hanno trovato una sorpresa. Accanto al trentasei (su sessanta sessantesimi), la sufficienza, sul quadro spiccava la scritta: «A maggioranza». Come a dire: ce l'avete fatta ma per pochi voti. Molti tra i commissari avrebbero voluto bocciarvi. C'è stata battaglia e alla fine avete avuto la meglio. Loro, i promossi con riserva, non hanno fatto caso alla postilla che li bollava come «miracolati» della maturità. Anzi, più di uno ha manifestato la sua gioia con un urlo liberatorio prima di sbattere per l'ultima volta la porta del liceo e imboccare quella delle vacanze. Ma in molti, tra cui tanti professori, hanno protestato e si sono indignati per questi sette 36 a maggioranza che potranno pesare sul futuro dei ragazzi nei concorsi, ma anche nell'iscrizione alle università. Visto che il bollo di promosso a maggioranza potrebbe venire riportato anche sul diploma e su tutti i certificati. All'ufficio di presidenza della scuola, che ha discusso a lungo del caso e ne ha informato il provveditorato, assicurano però che una eventualità del genere non si verificherà. Un caso analogo sarebbe accaduto pochi anni fa, sempre nella stesso istituto, e allora il bollo «a maggioranza» non venne riportato sul diploma. «Quei ragazzi - ha commentato il membro interno della undicesima commissione del liceo Augusto - sono stati bollati davanti a tutti i loro compagni di classe. Come dire: "Siete stati promossi ma per pietà"». «Comunque - ha continuato la professoressa - la commissione ha lavorato bene. Ci sono stati tre maturi con sessanta e dodici sopra i 50. Nei confronti dei ragazzi che hanno preso 36 a maggioranza non c'è stata ingiustizia. Quel voto rispecchia fedelmente quello che hanno fatto nei cinque anni di liceo, tanto che si era discusso se ammetterli agli esami». Giudizio meno diplomatico, quello di Angela Messina, docente della stessa scuola: «E' una cosa ignobile. Se doveva essere una punizione per gli alunni, sarenbe stato meglio bocciarli o non ammetterli agli esami. Con il diploma questo marchio rimarrà su qualsiasi documento che verrà chiesto». «Quel trentasei a maggioranza - ha spiegato la professoressa Angela Seccia, anche lei membro interno all'Augusto - è un atto privato e non pubblico. Si è pubblicizzato un verbale. Sono sbigottita. Ne abbiamo discusso in consiglio di istituto e abbiamo deciso che nel diploma non metteremo mai il termine "a maggioranza"». «Il presidente della commissione - ha detto ancora la docente - si è . giustificato dicendo che lui I deve educare i ragazzi. Se è così bisognava allora avere il coraggio di bocciarli». C'è anche chi nella scuola si è seccato per questa pubblicità. Come la professoressa Paola Lantieri, secondo cui «non bisognerebbe avere gli occhi puntati sulla scuola soltanto in queste occasioni. La scuola va riformata seriamente, dai programmi fino agli esami di maturità, che così come sono ora sono solo un fatto di fortuna». Tra le tante proteste quella dell'Unione studenti, che ha chiesto l'intervento del ministro della Pubblica istruzione. «Troviamo scandaloso e discriminatorio nei confronti degli studenti quello che è successo al liceo Augusto - ha detto il responsabile romano Jacopo Greco -, Gli studenti come al solilo finiscono per essere la componenente che subisce le incompetenze e le incapacità di molti professori, senza avere la possibilità di rispondere adeguatamente». Maria Corbi Protestano molti docenti: «In questo modo quei ragazzi saranno bollati in tutti i concorsi» Il ministro Lombardi e studenti davanti ai tabelloni dei voti
Persone citate: Angela Messina, Angela Seccia, Jacopo Greco, Lombardi, Maria Corbi, Paola Lantieri
Luoghi citati: Roma
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