«Sono pronto a vincere» dopo tre mesi di silenzio Alberto parla di passato e futuro di B. B.

«Sono pronto a vincere» SCI Dopo tre mesi di silenzio, Alberto parla di passato e futuro «Sono pronto a vincere» Così si presenta un ricaricato Tomba VIGO DI FASSA DAL NOSTRO INVIATO E' piombato in Val di Fassa come sul traguardo di uno slalom. Un Alberto Tomba in gran forma, almeno dal punto di vista fisico, grazie alla preparazione che sta svolgendo sulla Riviera marchigiana. E sul piano psicologico? Ricaricato, anche se la fine della sua love story con Martina Colombari ha lasciato il segno. Un quotidiano ha pubblicato un'intervista con l'ex fidanzata, prossima conduttrice tv con la Fininvest. Dice che il lavoro è più importante di Alberto. E lui? Replica acido: «Cosa c'entro io con Martina? Ciò che dice e ciò che fa sono affari suoi e delle agenzie stampa che amano seminare zizzania». Dopo tre mesi di silenzio, parla l'uomo d'oro dello sci mondiale. E' in compagnia di Thoeni e del manager Comellini. Al culmine della trionfale Coppa del Mondo sembrava sul punto di arrendersi. «La testa mi scoppiava. Non per l'età, anche se sto andando verso i 29 anni, né per il logorio di una lunga carriera. Colpa dello stress, del calendario, delle pacche sulle spalle dei tifosi. Lo sci non è il calcio che si gioca in undici. Dopo il Giappone avevo problemi di ogni genere. Ero andato a Furano prima per smaltire il fuso orario, invece non riuscivo a dormire. Non so ancora adesso come ho fatto a vincere a Bormio, undicesimo successo consecutivo. Poi, però, volevo smettere...». Come è riuscito a fare il pieno di benzina fresca? «In cantina, con il mio buon vino. Scherzi a parte, mi sono rigenerato in vacanza. Pochi giorni ma divertenti. E poi gli allenamenti. Ho iniziato un mese fa sul Tonale, quindi a Cervinia. Ginnastica e sci libero. La stessa preparazione che mi ha consentito di ottenere i brillanti risultati dell'ultima stagione». Ce la farà, mentalmente, ad arrivare sino ai Mondiali di Sestrieres 1997? «Vado avanti anno per anno, anzi mese per mese. E penso al¬ l'appuntamento di Coppa del Mondo di Tignes, in Francia, a novembre. Per fine luglio sarò al Sestriere, a settembre andrò in Cile. Ho evitato agosto perché tutti sapevano che ci sarei stato io e hanno prenotato. Così starò più tranquillo». In febbraio, a Sierra Nevada, conquisterà un trofeo che la sfortuna le ha impedito di tentare di aggiudicarsi l'inverno scorso? «L'annullamento delle gare in Spagna fu una disdetta. Stavo benissimo. Comunque ci tengo nella stessa maniera a vincere le classiche e i mondiali». Il fenomeno Tomba non ha ancora chiuso il suo grande ciclo. Ma cosa vede dietro di lei e dopo di lei? «L'oltretomba. E' una battuta. In discesa libera sono andati bene e questo è confortante. Ma non so dare altre risposte. Dovrei allenarmi con i miei "eredi", ma non è possibile. E non dipende da me. Anche Deborah Compagnoni si allena da sola». Cosa pensa della fuga dei tecnici azzurri, come quella di Dalmasso che prepara gli slalomisti in Francia e ora anche di alcuni allenatori della discesa? «Si vede che hanno offerte buone all'estero». La sua venuta a Vigo di Fassa per il premio conferitole dell'Azienda di Soggiorno, è anche un connubio tra sci e calcio. E' tifoso della Sampdoria? «No, lo ero del Bologna. Ora tifo per l'Italia, per la Nazionale. E allo stadio non ci vado più per colpa dei tifosi». Pagliuca, bolognese come lei, si ritiene praticamente il suo gemello. Carriera diverse e parallele? «Luca è nato il 18, io il giorno dopo». Come uomo, quanto è cambiato da Albertville in poi? «Sono cresciuto, sono più anziano, più vecchio. Scherzo di più, ora sono meno stressato». Si piace di più adesso? «Mi piaccio adesso come mi piacevo prima. Ogni vendemmia ha il suo vino». [b. b.]

Persone citate: Alberto Tomba, Comellini, Dalmasso, Deborah Compagnoni, Martina Colombari, Pagliuca, Thoeni, Tomba