Club Disoccupati affari d'oro

Anche ritiri a pagamento per chi vuole prepararsi sperando in una chiamata Anche ritiri a pagamento per chi vuole prepararsi sperando in una chiamata Club Disoccupati, affari d'oro E9 un business l'estate dei «senza squadra» IL CASO AL LAVORO SENZA CONTRATTO ANCHE la disoccupazione crea business. Almeno così è nel calcio. Per i giocatori senza contratto, per i prigionieri del parametro, crescono in Italia le iniziative «allenatevi con noi». Sorta di ritiri estivi che ambiscono a parodiare quelli dei club: non manca nulla, ci sono perfino la divisa sociale e il servizio lavanderia. Due, tre settimane di preparazione scandite da amichevoli contro squadre di B e C. Da tre anni funziona quello di Milano Marittima coordinato da un'agenzia, luogo scelto non a caso visto che là hanno casa e alberghi molti personaggi del calcio. Il raduno è fissato per oggi: i disoccupati del pallone iscritti sono una quarantina, fra questi c'è Biagioni che l'anno scorso giocava in A nel Foggia. Lavoreranno sotto la guida di Giancarlo Magrini, ex allenatore di Forlì, Cesena e Ravenna, oggi consulente del Panna. Suderanno e faticheranno come i loro più fortunati e garantiti colleghi, nella speranza prima o poi di ritrovare un posto al sole. Il prezzo? Circa due milioni e mezzo. E intanto altri raduni per i senza contratto stanno nascendo, privati e a pagamento, a Pescara e altrove. L'Aie, l'Associazione Italiana Calciatori, sta vigilando con occhio attento e un po' preoccupata: queste iniziative stanno facendo concorrenza a quello che da 8 anni è il ritiro per eccellenza dei «senza squadra» organizzato appunto dall'Aie al Ciocco. Quest'anno la preparazione, ancora coordinata da Giacomini, comincerà con largo anticipo: non più a metà agosto, ma il 27 luglio per rispondere alle esigenze dei giocatori, fino all'I 1 agosto, senza intervalli e soprattutto gratis. «Il nostro è un vero e proprio ritiro come quello delle squadre - spiegano all'Aie -. Qui si lavora, si vive assieme, si giocano amichevoli. Ma soprattutto abbiamo un contatto fisso con le 128 società professioniste. Almeno il 60 per cento degli iscritti riesce poi ad accasarsi, magari non subito, più facilmente al mercato autunnale». Ed è per questo motivo che fino a qualche anno fa il ritiro del Ciocco, da sempre a numero chiuso (non più di 45 posti disponibili) non riusciva a smaltire le richieste che spesso superavano il centinaio. «Così sono nate le attività private - sostengono all'Aie -. Nessun veto, da parte nostra, a patto che tutto si svolga con serietà e professionalità. Di tutte, la migliore ci sembra quella di Milano Marittima che abbiamo visionato. Se al Ciocco non c'è posto, consigliamo ai nostri associati di recarsi là». Questo fino a ieri, ma oggi le cosa sembrano ribaltarsi: a Milano Marittima c'è il tutto esaurito, al Ciocco no. Per ora gli iscritti sono solo 32, anche in questo caso giocatori di B e C, le categorie più in crisi. Ci sono Maiellaro e Brambati, Benetti e Simonetta. Ma perché le domande sono diminuite? «Forse per scarsa informazione, forse perché i giocatori preferiscono lavorare in un clima di vacanza visto che non sono vincolati alla disciplina dei club; oppure allenarsi con squadre allenate da allenatori amici. Questione di gusti. Comunque sia è un'ulteriore conferma che a dispetto degli allarmi, il numero dei disoccupati non è aumentato». Il presidente dell'Aie Campana in tal senso è categorico: «Altro che 800 com'è stato detto. Saranno più o meno 150, come sempre». Piuttosto sta cambiando la mentalità dei giocatori sulla scia della proposta del romanista Branca («Cominciamo ad andare all'estero»). Dice Gigi De Agostini, ex Juve e Inter, oggi svincolato dopo una parentesi con la Reggiana: «Io ormai ho 34 anni e ho rifiutato il Giappone perché non mi andava di spostare i figli laggiù. Però la strada che porta all'estero sarà sempre più percorribile e la vicenda di Silenzi è il segnale. Noi all'estero possiamo fare bella figura». Meno at¬ tratto Nando De Napoli che si sta allenando ospite del Cagliari in attesa di conoscere il suo futuro: «Ho preferito continuare a respirare il clima dei club piuttosto che andare al Ciocco. Trasferirmi all'estero? Non ci ho mai pensato, anche perché voglio continuare a giocare ad alti livelli e solo il calcio italiano, nonostante tutto, lo può garantire». Brunella Ciullini

Luoghi citati: Cesena, Forlì, Giappone, Italia, Milano, Pescara, Ravenna