Sorin, il terzino intellettuale

Sorin, il terzino intellettuale II pupillo di Sivori ha solo 19 anni ma idee chiare e parlantina sciolta Sorin, il terzino intellettuale Ama la letteratura, ha letto Pavese e Pasolini SAINT VINCENT DAL NOSTRO INVIATO Gli occhi sono furbi, intelligenti, scrutano il mondo con grande curiosità. Ha idee chiare e parlantina sciolta Pablo Sorin, 19 anni, il primo argentino che Sivori, nuovo talent-scout per il Sud America, ha consegnato alla Juve. Dicono che sia qui solo di passaggio. Lippi lo valuterà, poi il giovane difensore potrebbe essere ceduto in prestito vista la ricchezza di difensori di cui il tecnico dispone. Ma questo per il momento non lo preoccupa: «Mi hanno detto che anche Moeller quando arrivò a Torino era destinato alla tribuna poi giocò sempre». Intanto ha ottenuto un contratto quadriennale e a giudicare dalla prime favorevoli impressioni destate in Lippi e nei compagni, non è da escludere che la Juve lo trattenga come quarto straniero. Sivori l'ha seguito con atten- zione nell'Argentinos, sul suo conto ci sono relazioni dettagliate e confortanti pure di Bruno Mazzia. Bravo tecnicamente, Sorin è piaciuto anche per doti umane non riscontrabili in una ragazzo non ancora ventenne. Va bene il pallone, ma per fortuna ci sono altri valori che contano. Ama la letteratura, ha letto Pavese e Pasolini, dopo il liceo ha seguito un corso universitario per diventare giornalista. L'Argentina non è per lui solo Maradona e Balbo, ma anche un Paese in cui ci si scontra con una difficile realtà: «Ora stiamo meglio, siamo una democrazia, il regime dei colonnelli è un ricordo. Non c'è inflazione, ma neppure denaro. Con il nuovo peso puoi programmare l'acquisto di un frigorifero in sei mesi. Baires è più cara della Svizzera». Un pizzico di nostalgia non manca. La fidanzata Florencia, i genitori Jaime e Ruth arriveranno soltanto fra un mese. Ci pensano i compagni a farlo sentire meno solo. Soprattutto Ravanelli, suo compagno di stanza in ritiro, uno a cui piace fare da chioccia ai più giovani. E proprio l'attaccante è stato il primo ad esaltare le grandi doti di questo piccolo ufo, bravo come difensore, ma soprattutto negli inserimenti sulla fascia sinistra. Un vuoto, quello di fluidificante, che la Juve deve colmare. E Pablito si propone subito: «Non ho modelli cui ispirarmi, neppure fra i grandi argentini del passato. Ho un buon sinistro e per questo penso di assomigliare un poco al brasiliano Branco. Ma deve essere Lippi a decidere. Qualcuno dice che sono ancora troppo giovane, però ho alle spalle un Mondiale Under 20 vinto e qualche presenza con la Nazionale di Passarella. Certe occasioni capitano una volta sola, non ho esitato ad accettare la Juve, sono pronto per giocare subito. E sogno di diventare il numero uno nel mio ruolo». Nulla da dire, il temperamento non manca. Lippi dice che ha «tecnica, senso tattico e grinta» e che è straordinario per la facilità con cui si adatta ai vari ruoli della difesa. Un buon affare, considerato che è costato un miliardo e seicento milioni. E i tifosi già lo coccolano. Sul Campetto di Chàtillon è fra i più gettonati nella firma degli autografi. Anche se il suo è un volto nuovo, la gente che ogni giorno si apposta di fronte al ritiro juventino, fa in fretta a memorizzare. Tanto affetto non lo frastorna: «E' bello sentirsi considerati dai tifosi, ma io so di essere l'ultimo arrivato. Montarsi la testa sarebbe l'errore più grave. Avrei potuto giocare ancora un anno in Argentina, mi voleva il River Piate, ma ho capito che dovevo buttarmi in questa nuova avventura. In Italia tanti argentini hanno fatto fortuna, penso di poterci riuscire anch'io». Il riferimento al passato chiama immediatamente in causa Maradona, cresciuto nella stessa squadra di Sorin. Un genio del calcio, Dieguito, ma un esempio negativo per i giovani come il neojuventino. Sorin anche su questo punto ha idee chiare: «Come calciatore non si discute, però ha commesso errori gravi. Ora leggo che tornerà in campo nel Boca Juniors. Sono contento per lui. Bisogna saper capire e perdonare». If. ver.] Pablo Sorin, 19 anni è il primo argentino che Sivori. nuovo talent-scout, ha consegnato alla Juventus «Ho un buon sinistro e per questo penso di assomigliare un poco al brasiliano Branco»

Luoghi citati: Argentina, Italia, Sud America, Svizzera, Torino