«l'ha buttato giù la Provvidenza»

«l'ha buttato giù la Provvidenza» «l'ha buttato giù la Provvidenza» //parroco: ci sono 200 bambini senza un metro di verde «A buttar giù quella casa è stata la Provvidenza. La mano del Buon Dio ha fatto in un momento ciò che io non sono riuscito ad ottenere in tanti anni». Sorride don Giuseppe Baudino, 79 anni, parroco a Sant'Agostino vescovo da 43. Quando ha saputo che il palazzo è venuto giù come un castello di carte, gli è salito dal cuore un «Dio sia lodato». Si batte per tirar giù le case fatiscenti del quadrilatero di San Liborio dai tempi delle giunte Novelli: «Sono riuscito a spianarne due. Alla terza, ci ha pensato il Signore». Da anni e anni don Giuseppe insegue il sogno di realizzare, al posto dei palazzi in rovina, un giardino. «Qui ci sono duecento bambini, di un nido e una ma- terna, che non hanno per giocare neanche un cortile. Gli anziani non hanno una panchina per sedersi, gli uomini un palmo di terra per giocare a bocce». Ha raccolto 3 mila firme: «Tutta la gente, qui, vuole quel pezzo di verde. Novelli me lo aveva pro¬ messo, che avrebbe demolito quelle case. A forza di lettere e petizioni, ho abbattuto quelle di via Sant'Agostino 22 e 24. Nel senso che ho chiamato io l'impresa, con il permesso del Comune». Le ha viste tutte, in 43 anni di sacerdozio, nell'isolato di San Liborio: via Sant'Agostino, via Santa Chiara, via Bellezia e via San Domenico. Quando è arrivato, aveva 36 anni. Ha visto le case diventare sempre più cadenti e riempirsi prima di vagabondi e barboni, poi di marocchini e di spacciatori. C'era, giovedì 2 gennaio 1992, quando han portato fuori da una stanza diroccata Paolo Riva, fulminato dall'eroina a 23 anni. Era lì, quando han trovato un marocchino impicca¬ to a una trave. E quando ci sono stati i blitz di carabinieri e polizia, i sit-in di protesta degli abitanti e di Borghezio. Povero don Giuseppe. Quando, giorni fa, ha saputo che il Comune vuol costruire in via Sant'Agostino un campus universitario con mini-alloggi per gli studenti, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco, ribadendo la sua proposta: «In centro non ci sono spazi verdi: bisogna anteporre l'uomo, agli interessi di chi costruisce. Palazzi ce ne sono già troppi». Ieri, Corsico ha ribadito la validità del progetto. Altro che panchine e campi da bocce. Altro che bambini. Giovanna Favro Don Giuseppe Baudino

Persone citate: Borghezio, Giovanna Favro, Giuseppe Baudino, Paolo Riva