Che gran delusione i fiorettisti azzurri

Schenna: Cerioni & C. sesti, spadiste quarte Schenna: Cerioni & C. sesti, spadiste quarte Che gran delusione i fiorettisti azzurri L'AIA. Ancora amarezza, ma questa volta senza medaglie, per l'Italia ai Mondiali di scherma in Olanda. La delusione più cocente è arrivata dai fiorettisti, che dopo l'opaca prestazione nella gara individuale hanno steccato anche in quella a squadra (nella quale erano campioni in carica), concludendo con un mediocre sesto posto che ha l'unico pregio di consentire la qualificazione per le Olimpiadi di Atlanta '96. Né molto meglio hanno fatto le spadiste, anch'esse impegnate nella prova a squadra: hanno ottenuto l'accesso alle semifinali, fallendo però il podio e terminando tristemente al quarto posto. Partiamo dai fiorettisti Stefano Cerioni, Andrea Borella, Alessandro Puccini e Marco Arpino, i più attesi. Gli azzurri hanno cominciato a valanga contro i deboli rappresentanti del Turkestan (45-9), poi si sono ripetuti autorevolmente contro i danesi (45-33). A questo punto si sono trovati di fronte alla formazione austriaca, composta da Ludwig, Wendt e Fal.chetto, contro la quale hanno perso la bussola: sconfitte per Puccini contro Ludwig (3-5), Arpino contro Wendt ((2-5), Borella contro Falchetto (3-5), Puccini contro Wendt (2-3), Borella contro Ludwig (4-7) e ancora Arpino contro Fanchetto (4-5). Sul punteggio di 18-30 per gli austriaci, l'Italia ha allora chiamato in pedana Stefano Cerioni: quest'ultimo era stato lasciato in panchina in base a precise scelte dei tecnici azzurri, poiché tra l'ex olimpionico e gli austriaci c'erano stati dei precedenti non molto favorenti all'italiano. Cerioni è così entrato in gara contro Wendt, una sua vecchia conoscenza, con il quale c'era anche stato in passato qualche screzio. L'intento era quello di far trascorrere il tempo senza attaccare e tentare di arrivare agli ultimi due incontri con il minor svantaggio possibile, tentando in extremis il tutto per tutto. Le vittorie finali di Puccini su Falchetto (12-5) e di Arpino su Ludwig (12-10) non sono tuttavia bastate agli azzurri per recuperare interamente il margine accusato in precedenza. Gli austriaci si sono così imposti per 45-42. I nostri fiorettisti hanno poi dovuto affrontare il match contro la Francia, che consentiva l'accesso alla finale per il 5° posto: obiettivo comunque importante per evitare di dover poi affrontare la rischiosa finale per il 7° posto, l'ultimo utile per andare ai Giochi di Atlanta. Contro i transalpini gli azzurri hanno ottenuto l'unica vittoria (45-41) significativa della loro deludente giornata, conclusasi peraltro poco dopo con un'altra sconfitta contro la Cina (45-38) nella finale per il 5° posto. Lo stesso Cerioni ha ammesso la débàcle: «Il bilancio di questa gara - ha detto l'azzurro - è sicuramente negativo. Speravamo in una medaglia e contro gli austriaci non avremmo mai dovuto perdere. Purtroppo si sono confermati avversari difficili, che non ti permettono di fare scherma pulita. Siamo partiti male e poi non S'-mo più riusciti a rimediare. Aobiamo anche provato la carta della sostituzione e ho cercato di costringere Wendt allo 0-0 per puntare tutto sugli ultimi due incontri, ma non e bastato. Per fortuna abbiamo battuto la Francia e almeno la qualificazione olimpica è salva». E' andata solo un po' meglio alle spadiste Laura Chiesa, Elisa Uga, Roberta Giussani e Margherita Zalaffi, che si sono illuse di poter salire sul podio ma hanno poi perso il match per il bronzo contro l'Estonia (45-38). Oggi i Mondiali si concludono: l'Italia culla le sue ultime speranze d'oro nelle prove a squadra di fioretto femminile e di sciabola maschile. [r. b.] Stefano Cerioni ha ammesso la disfatta degli azzurri, eliminati a sorpresa dagli austriaci dopo aver superato Turkestan e Danimarca