Paura per Hakan, ma non c'è frattura

Paura per Hakan, ma non c'è frattura TORINO Il ginocchio dell'attaccante (scontratosi con Sogliano) ha tenuto in ansia i granata Paura per Hakan, ma non c'è frattura «Anche se ho male, oggi voglio giocare la prima partita» BRESSANONE DAL NOSTRO INVIATO «Madonna, ragazzi, quando l'ho visto là, per terra, che si teneva con le mani la gamba, ho avuto una paura maledetta che si fosse rotto... Mi sono avvicinato con il cuore in gola, grazie al cielo il ginocchio non s'era girato, ho tirato un sospiro di sollievo». Eh sì, per Sonetti, per il Toro la botta patita da Hakan venerdì in allenamento è stata davvero un grosso spavento. Fortunatamente, l'impatto contro la testa dura, a questo punto si può ben dirlo, del grintoso Sogliano ha prodotto un danno meno grave del temuto: solo una forte contusione che ha gonfiato l'articolazione e costringe il bomber alla /oppia. La paura se l'è presa anche Hakan: però il giovanotto, rassicurato dalla radiografia fatta ieri mattina all'ospedale di Bressanone, non vuol sentir parlare di riposo e intende partecipare oggi al battesimo granata al calcio giocato contro i dilettanti del Bressanone. «Dolore o non dolore - dice - non mi va di stare a guardare» e il medico Campini non s'oppone: «Se se la sente può andare in campo, decideremo all'ultimo momento». Capito, comunque, il carattere del giovanotto? Non è certo una mammoletta, determinazione sembra proprio averne in buona dose. Il volto è ancora malinconico, però il sorriso, assente all'inizio dell'avventura torinista, una settimana fa, qua e là comincia a intravedersi. E, se non l'ha spento neppure la paura del ginocchio contuso dalla capoccia di Sogliano... Ironia della sorte, mercoledì, dopo la prima partitella, Hakan s'era stupito della correttezza dei compagni, «a Istanbul ogni allenamento era una battaglia, si randella quasi come negli incon- tri veri, qui ho preso solo un calcetto da Sogliano, evidentemente m'hanno trattato bene perché sono nuovo». Alla terza partitella, ieri l'altro, ecco la botta, sempre contro il solito Sogliano: una palla bassa, il terzino in tuffo cerca di respingerla di testa, trova il ginocchio del turco: impatto violento, il difensore s'alza massaggiandosi la fronte e riprenderà a giocare come se avesse ricevuto una carezza. L'attaccante, invece, rimane a terra, esce sorretto dai massaggiatori e a Campini che gli sta bendando l'arto dice: «E' come avessi sbattuto in un durissimo pezzo di legno». Da cui, gli immancabili e immediati sarcasmi granata sulla testa dell'indistruttibile Sogliano. I timori del Toro e di Calieri, avvertito in serata da Nedone a Montecarlo, sono stati fugati, come detto, dalla radiografia e adesso Sonetti sospira: «Quale beffa e quale danno enorme se l'infortunio fosse stato serio. Su Hakan puntiamo moltissimo, ha un fisico bestiale, raramente ho visto in un calciatore tanta rapidità unita a tanta resistenza. Nei test atletici è sempre il migliore: solo dopo dodici minuti, correndo a più di 17 chilometri l'ora, i muscoli cominciano a produrre acido lattico, cioè, ad avvertire stanchezza. Bravo tatticamente, dà del tu al pallone, scontato quindi che possa diventare il nostro cardine. Ora sento che vuole giocare... bene, bene, il tipo c'è. Mi sbilancio, secondo me Hakan può diventare uno dei 5 o 6 attaccanti più grandi d'Europa». Una fanfaronata, la solita esagerazione di luglio? No, il condottiero crede nel bomber del Bosforo, come ci hanno creduto sin da febbraio Calieri e Vitali quando visionarono una cassetta con i gol e le azioni salienti del centravanti del Galatasoray. «In video racconta il tecnico - ci parve un'iradiddio, ma si sa, i filmati sono spesso ingannevoli. Per questo, mandammo un osservatore in Turchia, tornò entusiasta. Da allora, tutte le domeniche Hakan fu visionato: e sempre le relazioni erano eccellenti. Ai primi d'aprile aprimmo la trattativa bruciando i molti club europei che s'erano messi sulle tracce di quello che noi ormai chiamavamo "il nostro turco"». E così, come informa alla fine dell'allenamento Erus Reha, corrispondente di Hurriyet, il gran de quotidiano di Istanbul, il Toro d'improvviso è diventato popolare sul Bosforo, dove Hakan è una celebrità molto amata «tant'è che venerdì gli Imam (i sacerdoti musulmani, ndr) hanno invitato la gente a pregare perché il ragazzo abbia fortuna in Italia». Venerdì, proprio quando il goleador ha rischiato grosso: chissà se l'invocazione degli Imam è servita a sventare un donno e una beffa enormi per il Toro? Claudio Giacchino Hakan (foto) zoppica, eppure insiste per partecipare all'amichevole con i dilettanti del Bressanone Sonetti: «Ha un fisico eccezionale»

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