Aspettando il partito che non c'è di Oreste Del Buono

Aspettando il partito che non c'è la lettera di o.d.b. Gentile Signor Del Buono, spero ardentemente che Prodi e i suoi più seri sostenitori non rincorrano compromessi e accordi a tutti i costi anche con gli estremisti più irresponsabili (a Bertinotti e alle sue sparate la Sinistra deve buona parte della sconfitta). Il motivo è semplice e mi permetto di esporlo con franchezza. Se l'Ulivo ha veramente l'ambizione di vincere le prossime elezioni, come spero, ha l'assoluta necessità di convincere i moderati di ogni sfumatura delia sua serietà in fatto di programmi economici e istituzionali... Franco Contaretti, Montato Dora, Torino GENTILE Signor Contaretti, condivido il suo appello a rinunciare alla retorica veteromarxista, ma vorrei che tale appello invitasse anche a rinunciare alla retorica del centro non meno pericolosa, a parte il fatto che non credo proprio che si possano imputare a Bertinotti e a Rifondazione le incertezze e le inversioni di tendenza del pds che di giorno in giorno pare impegnato a smentire la propria condotta. Ma lei è così sicuro della sua diagnosi che passa a illuminarmi su tutta la situazione, e la ringrazio: «Più l'Ulivo profumerà di simili aromi, più avrà la garanzia di una catastrofe elettorale. Viceversa, più saprà abbracciare gli ideali liberali e convincere l'anima politicamente più avveduta del moderatismo italiano, più potrà sperare nella vittoria. Mi permer- Aspetil pache n ando rtito on c'è ta di chiarire cosa intendo per ideali liberali, poiché' il termine è oggi abusato (dopo essere stato snobbato per decenni): intendo il filone politico che si rifa ai momenti più felici della nostra storia, quelli rappresentati da Cavour, dai suoi continuatori e da Giolitti. Filone che, avvertendo la debolezza e la ristrettezza delle nostre istituzioni, ha ritenuto fondamentale allargarne la base con l'inserimento di nuovi ceti nella vita dello Stato. Fare sempre più dello Stato italiano la casa di tutti gli italiani. Se Prodi e i suoi saranno saggi e avveduti, convinceranno quest'anima disinteressata e riformatrice e domani siederanno al governo, raggiungendo uno storico risultato. Altrimenti, faranno bene a prenotarsi fin da ora un posto all'opposizione. Troppi moderati si saranno purtroppo fatti irretire dalla propaganda del sedicente liberalismo di Berlusconi che, in realtà, è soltanto una pericolosa forma di peronismo demagogico e plebiscitario sostenuto da quel potentissimo strumento "frulla cervelli" che è la televisione...». Per riassumere le sue raccomandazioni, gentile Signor Contaretti: né con Bertinotti né con Berlusconi. Come ricetta mi pare un poco semplicistica. E cos'altro resta di possibile? Oreste del Buono Aspettando il partito che non c'è

Luoghi citati: Torino