Noi e la Serbia Debolezza o prudenza? Risposte a Bettiza di Enzo Bettiza

Noi e la Serbia Noi e la Serbia Debolezza o prudenza? Risposte a Bettiza T] tardi, troppo tardi. «I serbi - ha scritto / martedì scorso sulla Stampa Enzo Bettiza - per antica tradizione guerriera rispettano e capiscono la forza. Quattro anni fa nessuno gliel'ha mostrata». Non rimane che la «guerra di carta», il tentativo di evitare almeno l'«inutile qualunquismo d'opinione»? Se II Manifesto, con Roberta Carlini, liquida Bettiza come «un bellicista che se la prende con "la strana guerra dei giornali", rei di tentennare sull'intervento», Giorgio Bocca replica duramente. Il giornalista era stato accusato di «quasi elogiare l'audacia castrense di un "Paese contadino povero", la Serbia, capace di mettere in ginocchio "le società consumistiche che si arrendono di fronte ai costi della guerra"». «Io prendevo semplicemente atto - replica Bocca - che un popolo come quello serbo, che vive di stenti ed è senza risorse, riesce a sostenere una guerra. Non è merito loro, faccio una constatazione. Dicevo semplicemente che è molto difficile far combattere i cittadini dei Paesi ricchi: noi siamo terrorizzati dall'ipotesi che tirino una bomba su Riccione. Il dibattito su un nostro eventuale intervento è ridicolo: non siamo assolutamente preparati a combattere. Se non intervengono gli Stati Uniti che sono potentissimi, dovremmo farlo noi che abbiamo si e no 200 aerei? Fa ridere». Bettiza, oggi intervistato dal vicedirettore del Giornale Paolo Granzotto, insiste: «Non è vero che i serbi siano così "contadini". E non sono nemmeno tanto poveri. Il discorso di Bocca reggerebbe se rapportato al "povero" Vietnam, che sconfisse sul campo una super-potenza. La Serbia si scaglia sui civili, ed e un Paese "agiato": Belgrado possiede un'ottima agricoltura e un'industria bellica di prim'ordine». Quanto a Montanelli (che sull'Indipendente replica smorzando i toni, ma definisce Boutros Ghali «un poveraccio» e critica l'organizzazione degli aiuti umanitari), Bettiza nega di aver «mai detto che l'Occidente ha riconosciuto troppo presto Croazia e Slovenia: dovevamo farlo subito! Da questi presupposti (sbagliati), Montanelli sviluppa un ragionamento uguale al mio». [c. gra.] mffl '■V,:

Luoghi citati: Belgrado, Croazia, Riccione, Serbia, Slovenia, Stati Uniti, Vietnam