II ministro blocca gli scioperi

I sindacati contestano il provvedimento, ma Caravale: «La gente è stufa» I sindacati contestano il provvedimento, ma Caravale: «La gente è stufa» II ministro blocca gli scioperi Precettazione contro il caos di aerei e treni ROMA. Trasporti regolari nel fine settimana e intervento immediato per realizzare una tregua di almeno due mesi che assicuri piena normalità nei viaggi in aereo, treno o traghetto. Il ministro dei Trasporti Giovanni Caravale ha annunciato ieri alla competente commissione della Camera l'imminente firma di un'ordinanza di precettazione per scongiurare la raffica di scioperi prevista da sabato prossimo a lunedì 7 agosto negli aeroporti e nelle ferrovie. «La situazione del fine settimana - afferma il ministro - è diventata insostenibile. L'opinione pubblica è stanca. E' necessario adottare le necessarie misure, ricorrendo alla legge 146 sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali». Alla precettazione Caravale accompagna una iniziativa politica di più ampio respiro con due obiettivi precisi: una tregua degli scioperi almeno fino al 30 settembre e un tavolo negoziale tra le parti, con la mediazione del governo, sulle procedure di raffreddamento dei conflitti. «In questa direzione - aggiunge il ministro - oltre all'approvazione della presidenza del Consiglio ho già avuto significative manifestazioni di disponibilità da parte delle rappresentanze sindacali». Novità per la vertenza dei piloti, che non hanno sottoscritto la mediazione del governo per una tregua di sei mesi? «Non ce ne sono. La dichiarazione congiunta non è modificabile, ma auspico che anche i piloti la sottoscrivano al più presto». Ma, proprio su questo fronte, si profilano nuove difficoltà: le associazioni autonome dei piloti, Anpac e Appi, contestano il maxi-emendamento alla riforma delle pensioni che, fra l'altro, introduce il tetto massimo di 132 milioni con effetti sul trattamento previdenziale della categoria. I piloti minacciano dimissioni in massa per evitare il taglio delle loro pensioni e sono pronti a battersi fino a quando la nonna non verrà cancellata. Per assicurare la regolarità degli aerei e dei treni - seriamente minacciata da una serie di astensioni proclamate da aeroportuali, controllori di volo e personale viaggiante delle ferrovie - Caravale ha fatto leva sull'articolo 8 della legge 146 che consente al governo di disporre la precettazione «quando esiste un fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti, a causa del mancato funzionamento dei servizi di preminente interesse generale conseguente alle modalità dell'astensione collettiva». Il fonda¬ to pericolo di pregiudizio grave ed imminente è stato ravvisato nella durata e nella concomitanza delle agitazioni proclamate nel trasporto aereo e in quello ferroviario. I sindacati autonomi degli aeroportuali Sanga e Sulta hanno indetto sospensioni dal lavoro per 24 ore fra le ore 23 del 22 luglio e l'una del 24 e il comitato di coordinamento del personale viaggiante delle ferrovie ha proclamato un'astensione di 24 ore dalle ore 21 del 22 alla stessa ora del 23. Inoltre sono in calendario agitazioni dei dipendenti Sea dell'aeroporto di Milano per il 23 e 24 luglio, per il 27 dei controllori di volo e del personale amministrativo dell'Anav iscritti alla Fit-Cuisl, all'Uiltrasporti, all'Anpcat, all'Appi, all'Assivolo, alla Cila, alla Cisal e alla Lieta; ed ancora per il 7 agosto di varie categorie delle ferrovie a livello locale. Chi non rispetterà l'ordinanza di precettazione e non tornerà a lavorare sarà soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie oscillanti fra le 100 e le 400 mila lire, oltre a misure disciplinari. L'annuncio di Caravale alla commissione Trasporti della Camera ha suscitato dure proteste da parte dei sindacati. «Questo atto del ministro - sostiene Paolo Brutti, segretario generale della Filt-Cgil - rappresenta una concreta minaccia all'esercizio del diritto di sciopero nei trasporti. Caravale è parte in causa e non può limitarsi a emanare ordinanze o a invocare tregue. Farebbe bene, piuttosto, a promuovere un incontro fra tutte le parti per trovare soluzioni definitive». La proposta di tregua è accettata da Giuseppe Surrenti della Fit-Cisl a condizione, però, che il ministro spieghi perché i lavoratori dovrebbero rinunciare ad esercitare il diritto di sciopero, sia pure temporaneamente. Disagi in vista per chi si prepara a partire per la Sardegna. Ieri si sono interrotte le trattative tra FS e il sindacato autonomo dei marittimi Fisats-Cisas: era l'ultimo tentativo per evitare lo sciopero proclamato per il 24 luglio. Si fermeranno i traghetti delle Ferrovie dello Stato dalle 23,00 di lunedi 24 luglio alle 23.00 di martedì. Regolari invece i collegamenti della Tirrenia. Gian Cario Fossi «Se passa il tetto approvato dalla Camera, in 500 potrebbero chiedere di lasciare il lavoro» L'ordinanza del ministro vuole evitare un altro weekend di attesa e rabbia negli aeroporti e nelle stazioni

Luoghi citati: Milano, Roma, Sardegna